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È morto Lukyanov, ultimo presidente Soviet Supremo Urss

Lukyanov alla sinistra dell'ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov. KEYSTONE/AP/BORIS YURCHENKO sda-ats

(Keystone-ATS) Si è spento ieri a 88 anni Anatoly Lukyanov, l’ultimo presidente del Soviet Supremo dell’Urss che finì dietro le sbarre perché accusato di complicità nel tentato golpe contro Gorbaciov dell’agosto del 1991, che accelerò il crollo dell’Unione Sovietica.

Lukyanov fu primo vice presidente del Soviet Supremo dal 1988 al 1990 e presidente dello stesso organo dal 15 marzo 1990 al 22 agosto 1991. L’alto funzionario sovietico negli anni Ottanta fu un sostenitore del leader dell’Urss Mikhail Gorbaciov, che conosceva dai tempi dell’università. Poi divenne però apertamente critico nei confronti delle politiche del padre della perestroika.

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Lukyanov non si unì formalmente ai golpisti, ma fu incriminato per complicità e trascorse più di un anno in prigione fino all’amnistia. In un’intervista definì il fallito colpo di Stato “un disperato ma mal organizzato tentativo di salvare l’Unione Sovietica da parte di un gruppo di leader del Paese”. Dal 1993 al 2003, dopo il crollo dell’Urss, Lukyanov fu deputato della Duma per il partito comunista. I funerali si svolgeranno venerdì.

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