«Un contributo importante alla Svizzera moderna»
La massoneria moderna celebra quest’anno il suo 300o anniversario. Anche in Svizzera, questa ricorrenza è l’occasione per i massoni di farsi conoscere meglio e distanziarsi dalla nomea a cui spesso sono ancora associati. Le considerazioni dello storico Olivier Meuwly.
La massoneriaCollegamento esterno moderna risale al 1717, anno di creazione della prima grande loggia a Londra. Da allora il movimento si è allontanato dalle sue origini corporative, per orientarsi piuttosto verso il mondo della filosofia e delle idee. Si è poi aperto a persone provenienti dai contesti più disparati che si dedicavano a un’evoluzione politica e sociale ispirata all’Illuminismo.
Ma nel corso della sua storia, il movimento è stato anche violentemente combattuto e condannato, in particolare dalla Chiesa cattolica. E si è dovuto confrontare con una reputazione negativa.
I massoni approfittano quindi di questo anniversario per farsi conoscere meglio. Anche in Svizzera sono stati organizzati diversi eventi. Come è successo a Friburgo, in occasione di una conferenza pubblica tenutasi al Museo GutenbergCollegamento esterno.
«Se siete qui per incontrare gli Illuminati, rimarrete delusi», ha affermato scherzosamente Olivier Boussard della loggia friburghese La RégénéréeCollegamento esterno. Per far conoscere meglio il movimento, erano presenti due ex grandi maestri: Alain-Noël Dubart della Gran Loggia di Francia, e Jean-Michel Mascherpa della Gran Loggia Svizzera AlpinaCollegamento esterno.
Con un approccio esterno, lo storico Olivier Meuwly si è invece interessato al ruolo dei massoni nella storia svizzera.
swissinfo.ch: Dal punto di vista di storico, come definirebbe la massoneria?
Olivier Meuwly: È indiscutibilmente una società di pensiero che ha lavorato per sviluppare i grandi principi rivoluzionari legati all’Illuminismo nel XVIII secolo; per poi riprenderli e adattarli al XIX secolo, accompagnando i movimenti liberali. In Svizzera questo risultato è stato raggiunto soprattutto seguendo il movimento radicale dal 1830-1840 in poi, e contribuendo alla creazione dello Stato federale moderno nel 1848.
swissinfo.ch: Possiamo considerare i massoni dei «filantropi»?
O. M.: Questo è in effetti uno degli obiettivi della massoneria. I suoi altri principi sono direttamente legati a quelli repubblicani, ripresi dai radicali nel XIX secolo: libertà, uguaglianza e solidarietà. All’interno di questi concetti, la filantropia risulta essere senza dubbio un elemento importante. Infatti molte società filantropiche del XIX secolo furono fondate dai massoni.
swissinfo.ch: Ma i massoni non sono sempre stati ben visti, soprattutto nelle regioni cattoliche.
O. M.: Il conflitto tra massoneria e Chiesa cattolica risale al periodo rivoluzionario, quando i sacerdoti decretarono «l’abominazione rivoluzionaria» come opera dei massoni – accusa che non era del tutto falsa. Da allora le relazioni tra cattolici e massoni sono state molto difficili. La Svizzera non fa eccezione, anche se qui le due parti sono state in grado di affrontare il problema e discuterne attorno a un tavolo: così i cattolici conservatori e i radicali sono riusciti a riconciliarsi.
swissinfo.ch: Adottando una prospettiva storica, dobbiamo ritenere che la massoneria è stata un fenomeno positivo o negativo per la politica svizzera?
O. M.: Se consideriamo che il radicalismo svizzero – che ci piaccia o no – è stato uno dei principali attori nella costruzione dell’equilibrio federale nel XIX secolo, possiamo dire che la massoneria è stata indubbiamente uno dei vettori individuali che ha permesso alle idee liberali di infiltrarsi nella società e poi di imporsi. Ma ci sono stati anche altri elementi intellettuali e politici.
«In Svizzera la massoneria non ha mai interferito con la politica, se non per periodi molto brevi e marginali»
swissinfo.ch: La massoneria è spesso avvolta da una coltre di diffidenza: segreti, complotti, strani riti, ecc… Si tratta di pura fantasia o c’è un fondo di verità?
O. M.: Per quanto riguarda le influenze presumibilmente nefaste, si tratta di pura fantasia. La massoneria ha le proprie tradizioni e i propri rituali. Spesso attaccata molto duramente dalla Chiesa cattolica, si è rinchiusa in una segretezza che personalmente trovo eccessiva. Ma si tratta di una scelta e va rispettata. Però credere che dietro a questi segreti si nascondano assurdi complotti, sarebbe come cadere nelle peggiori congetture dell’Abate Barruel, uno dei responsabili della creazione del mito dei massoni durante la Rivoluzione.
swissinfo.ch: Cosa rimane oggi della massoneria? È ancora rilevante o è diventata una sorta di club, come il Rotary?
O. M.: Ha anche questa funzione e, come molti altri club associativi storici, si tratta di società che hanno un ruolo non trascurabile nel plasmare il pensiero civico – per utilizzare un termine moderno. Si tratta di associazioni dove il dibattito filosofico (e quindi anche politico) è naturale. Di conseguenza c’è un contributo alla riflessione sul repubblicanesimo, nel senso più ampio del termine, come dovrebbe o potrebbe essere vissuto al giorno d’oggi.
swissinfo.ch: Ma come avvengono queste influenze? Contrariamente ai partiti o alle associazioni, non si sentono mai gli slogan dei massoni.
O. M.: In Svizzera la massoneria non ha mai interferito con la politica, se non per periodi molto brevi e marginali. In Francia è diverso: il partito socialista radicale ad esempio, è una creazione dei massoni.
Ma non si potrebbe mai dire che il Partito radicale democratico svizzero, comprese le sezioni cantonali, sia una creazione della massoneria. Non c’è mai stato un impegno diretto. Tuttavia, possono esserci state influenze attraverso scambi, discussioni o impegni filantropici. Ma questo non è una specificità della massoneria. Ciò può avvenire anche in altri contesti, come le società militari o studentesche.
La massoneria in Svizzera
La prima loggia è stata creata a Ginevra nel 1736.
Attualmente esistono 86 logge, per un totale di 3’700 membri circa.
Un museo sulla massoneria dovrebbe aprire nella primavera 2018 a Berna. Il concetto museografico è al momento ancora in fase sperimentale.
Un’iniziativa popolare per bandire le società massonicheCollegamento esterno fu lanciata nel 1934 dal movimento frontista (fascista). Il testo è stato respinto il 28 novembre 1937 dal 68,7% dei cittadini e da tutti i cantoni, eccetto Friburgo, un cantone molto cattolico.
Traduzione dal francese di Barbara Buracchio
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