A Parigi piscine sotto sorveglianza dopo casi di voyeurismo

Il comune di Parigi annuncia il lancio di un'inchiesta "nell'insieme delle piscine comunali per idenficare le debolezze strutturali e rafforzare la prevenzione", in seguito a numerosi casi di voyeurismo negli spogliatoi.
(Keystone-ATS) Il caso è scoppiato grazie alla testimonianza della giornalista indipendente, Laurène Daycard, che il 2 aprile, su Instagram, ha raccontato di aver sorpreso un uomo che la stava filmando a sua insaputa mentre si cambiava nello spogliatoio della piscina Georges Hermant, nel nord-est di Parigi.
“Mentre mi stavo rivestendo, ho notato uno zaino che sporgeva dalla cabina vicina. Ho visto un piccolo buco dietro al quale si trovava l’obiettivo di uno smartphone”, racconta la donna di 35 anni, citata dall’agenzia France Presse. Con l’aiuto del personale della piscina, l’uomo è stato fermato e posto in stato di fermo. È ora in attesa di processo.
In seguito alla testimonianza, visualizzata 217’000 volte sul web, la giornalista ha ricevuto “diverse decine di testimonianze” di fatti simili nelle piscine della capitale e in altre città di Francia, con “centinaia di messaggi di sostegno”. La denuncia ha quindi indotto il comune di Parigi ad agire. Gli spogliatoi sono ormai oggetto di “ispezioni sistematiche”, ogni sera, per “individuare eventuali installazioni o buchi in grado di favorire atti di voyeurismo”.
Parigi annuncia inoltre il “rafforzamento della formazione degli agenti di sorveglianza, alla prevenzione e all’ascolto delle testimonianze delle vittime”. Gran parte delle piscine parigine è dotata di spogliatoi misti ma ora c’è chi invoca un ritorno a quelli separati.
L’uomo sospettato di aver filmato Daycard è indagato per “voyeurismo aggravato”. La sentenza è attesa a metà giugno. Rischia due anni di carcere e una multa da 30’000 euro.