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ABB è fuori dal tunnel

Fred Kindle mostra la via ad ABB Keystone

Il CEO di ABB Fred Kindle rivela a swissinfo come il gigante tecnologico svizzero-svedese sia finalmente riuscito a voltare le spalle ai recenti anni bui.

La compagnia ha annunciato i suoi piani per i prossimi cinque anni: soppressione di un gradino gerarchico, ristrutturazione delle attività, maggior attenzione ai profitti ed incremento delle attività in Cina.

ABB intende delocalizzare la sua divisione robotics dagli Stati Uniti alla Cina. Il gruppo, che concentrerà le energie sui mercati emergenti, ha pure segnalato la possibilità di riduzioni degli impieghi in Europa.

Non esistono invece piani per spostamenti o serie ristrutturazioni del quartier generale di Zurigo. C’è tuttavia la possibilità che alcuni impieghi siano cancellati.

Lo scorso anno ABB era riuscita a tornare nelle cifre nere dopo tre anni di perdite. Il gigante tecnologico spera inoltre che con il 2005 si concludano i processi sull’amianto negli USA.

Kindle ha preso le redini di ABB in gennaio, dopo un periodo di quattro mesi nel quale aveva condiviso la funzione con il presidente Jürgen Dormann, colui che aveva condotto ABB fuori da una difficile situazione caratterizzata da montagne di debiti.

swissinfo: ABB è finalmente uscita dalla crisi del 2002?

Fred Kindle: Per quel che riguarda tutte le questioni pratiche siamo usciti dal buco nero. Sono molto fiducioso e guardo con ottimismo al futuro. La situazione di ABB sta migliorando di giorno in giorno.

swissinfo: Siete riusciti a lasciarvi alle spalle il passato?

F.K.: È troppo facile giudicare il passato. Le radici di ABB non risalgono a 5 o 10 anni or sono ma a molto più lontano. Nella nostra storia abbiamo pure numerosi eventi positivi. Ma in un certo senso dobbiamo indirizzarci verso un futuro diverso.

swissinfo: Quale sarà l’importanza della Cina nel futuro di ABB?

F.K.: La Cina avrà certamente una posizione di peso grazie al suo immenso mercato ed alle sue numerose opportunità. Per questi motivi attira la nostra attenzione.

Detto ciò, è però altrettanto importante ricordare che le opportunità globali non riguardano soltanto le Cina. Abbiamo ad esempio riscontrato successi stellari pure nello sviluppo delle nostre attività in India e constatiamo una dinamica molto veloce in Medio Oriente. L’attenzione di ABB è dunque davvero globale.

swissinfo: State comunque delocalizzando la divisione robotics ed i suoi dipendenti in Cina…

F.K.: Il fatto è che ABB deve fare i conti con la realtà del mondo odierno. Abbiamo l’opportunità di spostarci in paesi dove il basso costo della manodopera ci garantisce dei vantaggi. Non possiamo sfuggire a queste regole e dobbiamo essere attivi.

Inoltre, il nostro successo nei paesi emergenti potrebbe condurre in futuro ad un incremento dei posti di lavori nei paesi dell’OCSE.

swissinfo: Si può considerare che le azioni legali negli Stati Uniti riguardanti l’amianto stiano volgendo al termine?

F.K.: Abbiamo davvero fatto tutto il possibile per trovare una via d’uscita da questa confusione. La decisione finale è tuttora nelle mani dei tribunali. Ci sono state alcune sorprese ma non ci aspettiamo problemi simili per il futuro.

Fino a quando non sarà emesso un giudizio definitivo, non possiamo tuttavia dirci salvi al 100%.

swissinfo: Non si sente intimorito dalla necessità di dover uscire dall’ombra del CEO precedente Jürgen Dormann?

F.K.: No, non direi. Ho lavorato con Jürgen Dormann per un anno e la nostra collaborazione è stata molto costruttiva e positiva. Ci troviamo a diversi stadi della nostra carriera. In questo contesto si tratta di una transizione molto naturale.

Lui ha diretto le operazioni negli anni della crisi ed io spero di poterlo fare per molti anni a venire.

In passato ho dovuto svolgere alcuni compiti difficili e so esattamente cosa significa assumere il ruolo di CEO in una grande azienda. Non sono spaventato dalle sfide. In fin dei conti, sono le spezie della vita.

Intervista a cura di swissinfo, Matthew Allen, Zurigo
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

ABB si è posta come obiettivo finanziario per i prossimi cinque anni l’incremento del 5% all’anno dei redditi e del 10% all’anno degli introiti prima delle tasse.
La ristrutturazione prevista vede l’eliminazione di 2 attività principali e la loro sostituzione con 5 nuove unità.
Le nuove direttive concernenti le acquisizioni parlano di affari “probabili” in caso di aziende di valore fino a 123 milioni di franchi. Acquisizioni di società più grandi sono invece definite “improbabili”.

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