Solidarietà svizzera con il Libano
Il 4 agosto un carico di nitrato di ammonio è esploso nel porto di Beirut. Più di 220 persone sono morte, oltre 6000 sono rimaste ferite e circa 300'000 hanno perso la casa. La Catena della Solidarietà rinnova il suo appello a sostenere la popolazione con donazioni.
Dopo l’esplosione, la popolazione libanese dipende dagli aiuti d’emergenza. Con il sostegno della Società svizzera di radiotelevisione SSR, di cui swissinfo.ch fa parte, la Catena della Solidarietà intensifica la sua campagna di donazioni.
Le donazioni possono essere effettuate in qualsiasi momento sul conto corrente postale 10-15000-6 (nota “Libano”) o online agli indirizzi www.glueckskette.ch www.catena-della-solidarieta.ch/.
Le organizzazioni umanitarie partner della Catena della Solidarietà sono già sul posto a causa dei rifugiati siriani, che costituiscono un quinto della popolazione. Ora stanno distribuendo cibo, acqua e materiali per la riparazione provvisoria degli alloggi e per fornire assistenza medica.
Ambasciatrice svizzera ferita
In passato il Libano era chiamato “la Svizzera del Medio Oriente”. Ma dal 2019 il paese è attanagliato da una grave economica. Anche la pandemia di coronavirus ha colpito duramente il Libano.
Ora a tutto questo si è aggiunta l’esplosione. Anche l’ambasciatrice svizzera in Libano, Monika Schmutz Kirgöz, è rimasta leggermente ferita.
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Ferita durante l’esplosione a Beirut, chi è l’ambasciatrice svizzera in Libano?
La Svizzera aiuta
La Svizzera ha inviato 500’000 franchi di aiuti d’urgenza alla Croce Rossa libanese e ha inviato sul posto un team di specialisti. Questi specialisti verificheranno la stabilità degli edifici nelle aree distrutte.
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