Prospettive svizzere in 10 lingue

Come le decisioni di Trump potrebbero influire sulla Svizzera

Donald Trump.
Afp Or Licensors

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato decine di ordini esecutivi nel suo primo giorno di ritorno alla Casa Bianca che sconvolgono la politica globale e il mondo degli affari. Cosa significa per la Svizzera?

La raffica di provvedimenti dell’amministrazione Trump – che vanno dall’uscita degli Stati Uniti dagli accordi sul clima di Parigi alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale al confine meridionale con il Messico – ha provocato onde d’urto in tutto il mondo. Mentre molti leader hanno reagito in modo deciso, data la portata e l’importanza di alcuni dei cambiamenti proposti da Trump, la Svizzera non sembra essere particolarmente scossa. Il suo Governo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali e sembra adottare un approccio “attendista”.

Tagli ai tassi e al prezzo del petrolio

Il potenziale impatto dell’agenda economica di Trump sul commercio globale è stato un argomento di discussione ricorrente al Forum economico mondiale di Davos appena concluso. Trump ha minacciato di imporre dazi contro Canada, Messico, Cina ed Europa per alimentare le casse federali.

Durante un discorso video Collegamento esternoai leader mondiali riuniti a Davos, Trump ha invocato tassi di interesse più bassi e prezzi del petrolio più convenienti: “I tassi di interesse dovrebbero scendere immediatamente – ha dichiarato Trump – e dovrebbero essere abbassati in tutto il mondo”.

Il presidente statunitense ha poi aggiunto: “Chiederò anche all’Arabia Saudita e all’OPEC [l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio] di abbassare il costo del petrolio”.

I prezzi del petrolio sono scesi mentre Trump parlava, come riporta ReutersCollegamento esterno, il che significa che le compagnie petrolifere stanno pagando i trader per togliersi il petrolio dalle mani. L’euro è sceso e il dollaro USA ha oscillato tra guadagni e perdite rispetto a un paniere di valute estere. Il franco svizzero si è leggermente indebolito rispetto al dollaro.

Il calo dei prezzi del petrolio crea problemi alla Russia, dove la maggior parte del bilancio federale si basa sui proventi del petrolio e del gas naturale. Trump ha dichiarato di ritenere che l’abbassamento dei prezzi del petrolio porterà a una rapida fine della guerra in Ucraina.
 
Mosca spera che un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e Donald Trump – forse in Svizzera – possa produrre una “finestra di opportunità” per alleggerire le sanzioni. Ma Trump ha chiarito in un post sui social media che non è amico di Mosca e che intende far meglio dei democratici in politica estera ponendo fine alla guerra in Ucraina alle sue condizioni.

Una delle affermazioni più famose di TrumpCollegamento esterno in campagna elettorale era che avrebbe posto fine alla guerra tra Russia e Ucraina in 24 ore, una promessa che i suoi consiglieri hanno poi ridimensionato.

La Svizzera ha tenuto un vertice sulla pace in Ucraina nell’estate del 2024, senza la partecipazione della Russia. I funzionari russi sono assenti dal WEF sin dall’inizio della guerra in Ucraina nel 2022.

Preoccupazione della Svizzera per i potenziali dazi statunitensi sull’oro

Il mercato dell’oro, un settore chiave per la Svizzera, è particolarmente preoccupato dalle potenziali implicazioni delle nuove politiche commerciali di Trump.

Gli addetti ai lavori temono la potenziale introduzione di dazi universali sulle importazioni di metalli, tra cui l’oro e l’argento. Tali dazi potrebbero interrompere il collegamento consolidato dei prezzi dell’oro tra Londra e New York. 

Questo collegamento si basa sul calcolo dei tassi di interesse per la differenza di tempo tra lo spot trading (acquisti immediati) e il futures trading (contratti a esecuzione differita). L’eventuale imposizione di dazi creerebbe costi aggiuntivi per il mercato, causando potenzialmente un aumento significativo dei prezzi dell’oro a New York. Ad esempio, un dazio del 10% potrebbe comportare un aumento del 10% dei prezzi dei futures, destabilizzando il mercato e causando perdite finanziarie per le istituzioni.

Contenuto esterno

Anche la Svizzera ne risentirebbe. La nazione alpina ospita quattro tra le più grandi raffinerie d’oro a livello mondiale: Metalor, MKS Pamp, Valcambi e Argor-Heraeus. Queste raffinerie lavorano una parte significativa dell’oro mondiale e qualsiasi nuovo dazio o restrizione potrebbe avere un forte impatto sulle loro attività, creando effetti a domino sulla catena di approvvigionamento dell’oro a livello mondiale.

Di ritorno da Davos, il dottor Rahul Saghal, amministratore delegato della Camera di commercio svizzero-americana, ha spiegato che tutto ciò che Trump dice “ha un impatto sul mondo e dunque anche sulla Svizzera”.

“Non è ancora chiaro cosa succederà effettivamente [per l’oro] – ha dichiarato Saghal a swissinfo.ch – ma non sarà devastante, fintanto che un particolare settore non verrà individuato. E al momento non ho alcun segnale che possa riguardare l’oro, ad esempio, o qualsiasi altro settore”.   

Contenuto esterno

Barry Bennett è uno stratega politico repubblicano. È stato consigliere del sindaco di Miami Francis Suarez, dell’ex candidato alla presidenza Ben Carson, poi è diventato consigliere di Trump durante la sua campagna elettorale.

“Per quanto riguarda i metalli preziosi, gli Stati Uniti sono un consumatore netto di queste forniture vitali”, ha dichiarato a swissinfo.ch. “Gli Stati Uniti hanno bisogno di un approvvigionamento stabile senza grandi rischi geopolitici. Si tratta di un’opportunità enorme per il commercio potenziale. Si sentiranno nelle prossime settimane discorsi duri, ma le decisioni saranno molto razionali”.

Barry Bennett
Barry Bennett. REUTERS/Yuri Gripas

Bennett ha dichiarato a swissinfo.ch che le relazioni economiche tra gli Stati Uniti e la Svizzera “non sono mai state così forti” e che c’è “l’opportunità di renderle ancora più grandi”.

E aggiunge: “Il presidente Trump ha trascorso i suoi primi giorni in carica realizzando le promesse della campagna elettorale, il che potrebbe essere insolito nella politica moderna, ma non c’è nulla che non ci aspettassimo pienamente”.

Secondo il Presidente della Banca Nazionale Svizzera Martin Schlegel, gli scambi commerciali della Svizzera con gli Stati Uniti sono significativi e qualsiasi dazio avrebbe un impatto sostanziale sull’economia elvetica.

Contenuto esterno

Ruolo di mediatore e partner

L’ex consigliere della campagna elettorale di Trump vede l’opportunità per la Svizzera di “essere l’arbitro del buon senso mentre concludiamo una guerra estremamente mortale [in Ucraina] e costruiamo un nuovo hub dell’Europa orientale” per gli affari e la diplomazia.

“Gli svizzeri sono sempre stati eccellenti nel capire la differenza tra politica e affari”, afferma Bennett. “Il periodo successivo alla guerra in Ucraina rappresenta un’opportunità straordinaria per tutta l’Europa, ma per gli svizzeri forse un’opportunità ancora maggiore”.

Le opportunità di finanziamento, osserva, sono enormi. “Far arrivare in Ucraina nuove linee di approvvigionamento energetico e ricostruire la capacità di esportazione è un’opportunità senza pari”, aggiunge Bennett. “L’economia russa continuerà ad essere in affanno. Ci sono ancora sfide da affrontare, naturalmente. Ma chi non riesce a vedere al di là delle sfide il potenziale, perderà questa opportunità”.

Rahul Saghal
Rahul Saghal. Darrin Vanselow

Rahul Saghal sottolinea che il piano economico della nuova amministrazione statunitense – che, a suo dire, si concentra sulla riduzione della burocrazia, sul taglio delle normative, sui prezzi dell’energia e sulla promozione di un ambiente fiscale competitivo, oltre che sugli investimenti nell’IA, nella robotica, nella difesa e nell’aerospazio – creerà dinamiche probabilmente più favorevoli alle aziende svizzere già ben posizionate.

“Tra tutti i Paesi europei, la Svizzera è nella posizione migliore per beneficiare dell’ondata economica che si verificherà in questi settori”, ha dichiarato.

A Davos, nel quarto giorno della sua presidenza, Trump ha dichiarato di prevedere significativi investimenti stranieri nell’economia americana. Ha sottolineato che le aziende dovrebbero venire a produrre i loro beni negli Stati Uniti, altrimenti verranno imposti dazi sui prodotti importati.

“La Svizzera è il sesto investitore diretto negli Stati Uniti”, osserva Saghal, nonché il più grande investitore nei settori della ricerca e sviluppo. Saghal ritiene che la Svizzera soddisfi già la richiesta di Trump di produrre negli Stati Uniti e che la presidenza di Trump non sarà necessariamente una cattiva notizia per il Paese alpino.

“Sono sicuro che se cercate bene – conclude Saghal – leggerete centinaia di cose sui giornali, su quanto sarà terribile per il settore farmaceutico, per l’oro [a causa della nuova politica di Trump]. Ma essenzialmente credo che sarà molto positivo”.

A cura di Veronica De Vore/ds

Tradotto dall’inglese da Riccardo Franciolli

Altri sviluppi

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR