Sei cose da sapere su Pavel Durov e Telegram
Sapevate che il proprietario di Telegram Pavel Durov avrebbe due cause legali in corso in Svizzera e oltre 100 figli biologici? SWI swissinfo.ch rivela sei cose da sapere sul fondatore e CEO del social network Telegram.
Pavel Durov, il miliardario 39enne fondatore di Telegram, è stato arrestato all’aeroporto di Le Bourget, fuori Parigi, il 24 agosto 2024.
Quattro giorni dopo, è stato rilasciato dietro pagamento di una cauzione di 5 milioni di euro (4,7 milioni di franchi svizzeri) con restrizioni che includono il divieto di lasciare la Francia e l’obbligo di presentarsi alla polizia due volte alla settimana.
Deve rispondere di accuse Collegamento esternolegate alla criminalità organizzata, tra cui la mancata collaborazione con le autorità e il coinvolgimento nella distribuzione di droga e di materiale pedopornografico. Il suo caso potrebbe costituire un precedente sul modo in cui le piattaforme di social media e i loro dirigenti sono ritenuti responsabili dei dati che memorizzano o trasmettono.
1. Durov ha due cause in corso in Svizzera
Il 28 agosto la rivista Forbes ha riferito che Irina Bolgar, avvocata di 44 anni, ha intentato una causa a Ginevra nel marzo del 2023 contro Durov, con cui ha tre figli. Bolgar, una cittadina russa di San Pietroburgo, vive in Svizzera. Nella denuncia si sostiene che Durov abbia usato violenza fisica contro uno dei figli.
Prima di ciò, Bolgar ha accusato Durov di aver smesso di pagare il suo mantenimento mensile di 150’000 euro, come indicato nei documenti del tribunale visti da Forbes.
In un altro rapporto, Forbes ha riferito che la coppia si è incontrata nel 2012 e non si è mai sposata.
Citando i documenti del tribunale, l’organizzazione mediatica statunitense ha dichiarato che Durov è accusato di aver usato violenza contro il figlio minore, nato nel 2017. Gli incidenti sarebbero avvenuti tra il 2021 e il 2022 e avrebbero provocato varie lesioni, tra cui una commozione cerebrale.
Nel giugno 2024, la madre dei bambini ha intentato un’altra causa per il mantenimento dei figli. Bolgar sostiene che Durov ha smesso di vedere la prole e di pagare gli alimenti dal settembre 2022.
Inoltre, nell’aprile del 2023, Bolgar ha presentato una richiesta di affidamento esclusivo dei figli. Nel maggio dello stesso anno, il tribunale ha sospeso i diritti genitoriali di Durov. Secondo Forbes, Durov non ha contestato la decisione.
2. Telegram è stato finanziato da fondi russi
Telegram è stato fondato nel 2013 in Russia; fino al 2017 il canale di social media è stato autofinanziato da Durov. Nel 2018 ha lanciato la piattaforma blockchain Telegram Open Network (TON), che vendeva la criptovaluta Gram, per attirare fondi per pagare i suoi server. In totale, Durov ha raccolto circa 1,8 miliardi di dollari.
Tra gli investitori c’erano entità legate al miliardario russo Roman Abramovich, uno degli ex ministri del presidente russo Vladimir Putin, Mikhail Abyzov, l’uomo d’affari russo Said Gutseriev e persino un ex dirigente di Wirecard, Jan Marsalek, che si starebbe nascondendo in Russia, secondo quanto riportato da “Important Stories”, un media investigativo online russo. Wirecard era un processore di pagamenti e fornitore di servizi finanziari tedesco insolvente.
Nel settembre 2024 Important Stories ha rivelato Collegamento esternoche anche la società russa di materie prime Stiron B.V. aveva investito circa 10 milioni di euro in Telegram nel 2018. Si tratta della cifra media investita da altri finanziatori del progetto.
3. Lo Stato francese accusa Telegram di 12 reati penali
In seguito alla detenzione di Durov, il 26 agosto 2024 la procura di Parigi ha rilasciato un comunicato stampa Collegamento esternoin cui affermava che Durov era stato arrestato nell’ambito di un’indagine penale che coinvolgeva persone non identificate; su di lui gravano 12 accuse. Queste includono la mancata fornitura d’informazioni richieste dalle autorità e la complicità nella distribuzione di pornografia, droga e strumenti di hacking.
Il Wall Street Journal ha riportato la notizia Collegamento esternoche i servizi segreti francesi avevano condotto un’operazione congiunta con le agenzie di intelligence degli Emirati Arabi Uniti (EAU) nel 2017, durante la quale l’iPhone di Durov è stato hackerato. L’operazione, denominata “Purple Music”, è stata motivata dalle preoccupazioni francesi che il sedicente Stato islamico (ISIS) utilizzasse l’app per reclutare militanti e pianificare attacchi.
Lo scorso settembre, il media online Politico ha riferito Collegamento esternoche il caso contro il fondatore di Telegram è iniziato a seguito di un’operazione di polizia segreta, in cui un agente sotto copertura che utilizzava uno pseudonimo è entrato in contatto con un sospetto predatore sessuale su Telegram. Un documento legale visionato da Politico ha rivelato che l’indagine è partita dall’Ufficio nazionale per la protezione dei minori (OFMIN), un’unità di polizia francese costituita nel 2023. Gli investigatori hanno trovato collegamenti a gruppi Telegram che discutevano di violenza sessuale.
Durante un’operazione sotto copertura, un agente ha parlato con un sospetto che ha ammesso di aver contattato ragazze minorenni e di aver commesso diversi stupri.
Quando Telegram ha rifiutato di rivelare l’identità del sospettato, l’OFMIN ha avviato un’indagine preliminare su Pavel e Nikolai Durov, suo fratello, l’8 febbraio 2024, su richiesta della procura di Parigi. Il fratello maggiore di Pavel Durov ha svolto un ruolo chiave nella creazione del servizio di messagistica Telegram. È stato la mente dietro l’idea della criptovaluta e della piattaforma blockchain del messenger.
Durov è ora in attesa del processo per il quale non è stata fissata una data.
4. Durov ha incontrato due capi di Stato
Il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato Durov nel 2018, quando quest’ultimo ha chiesto la cittadinanza francese. Il Wall Street Journal ha riportato nel 2018 che all’epoca Macron suggerì di spostare la sede di Telegram a Parigi, ma Durov declinò l’offerta.
Dopo che il CEO del social è atterrato a Le Bourget, i media francesi hanno riportato che Durov avrebbe affermato di essersi recato in Francia per incontrare Macron. Il Presidente francese ha negato questa affermazione.
Commentando l’arresto di Durov in Francia, il presidente russo Vladimir Putin ha confermato che i due uomini si erano incontrati una volta “molti anni fa”. Durov ha lasciato la Russia nel 2014 perché il servizio di sicurezza statale FSB, il principale successore del KGB, aveva chiesto al social network di rivelare i dati degli utenti coinvolti nelle proteste pro-Euromaidan che hanno scosso l’Ucraina nel 2013. Queste ultime erano state scatenate dalla decisione del presidente di andare contro il Parlamento e di rifiutarsi di firmare un accordo con l’Unione Europea.
In un messaggio di addio sui social media nel 2014, Durov ha affermato che la mancanza di un sistema giudiziario indipendente gli ha impedito di tornare in Russia. Da allora non è più tornato.
5. Il caso avrà un impatto sulla futura regolamentazione delle piattaforme di social media
Il fatto di ritenere un proprietario responsabile dei contenuti presenti sulla sua piattaforma, fa sì che l’arresto di Durov crei un precedente per quanto riguarda la responsabilità delle piattaforme mediatiche e dei loro dirigenti per i dati presenti sulle loro piattaforme.
“Gli amministratori dei social media, come tutti gli altri cittadini, sono tenuti a rispettare le leggi vigenti e a soddisfare tutte le richieste legittime delle autorità, compresi gli ordini del tribunale”, spiega l’avvocato svizzero Bogdan Prensilevich, specializzato in nuove tecnologie, diritto di Internet e criptovalute.
Afferma che le indagini sotto copertura della Francia sono conformi alla legge. “Quando le forze dell’ordine hanno seri motivi per ritenere che un crimine sia pianificato o commesso utilizzando un telefono, sono autorizzate a emettere un ordine d’intercettazione alla società di telecomunicazioni, che è obbligata a rispettarlo. Se l’azienda si rifiuta di eseguire tale ordine, ad esempio adducendo la libertà di parola, andrà sicuramente incontro a sanzioni per non aver rispettato i requisiti legali da parte del pubblico ministero”, afferma Prensilevich, che lavora presso lo studio legale svizzero Lexpro.
Kamalia Mehtiyeva, specialista in cooperazione giudiziaria internazionale e docente di diritto all’Université Paris-Est di Créteil, afferma che il caso pone due importanti questioni: come provare le accuse e come dimostrare che sono imputabili a un’azienda o al suo CEO.
“Le risposte a queste domande nel caso di Durov potrebbero cambiare le carte in tavola nel diritto delle piattaforme digitali”, ha dichiarato Mehtiyeva a SWI swissinfo.ch.
In seguito all’arresto di Durov, la sua azienda ha rilasciato una dichiarazione in cui si ribadisce che Telegram rispetta le leggi dell’UECollegamento esterno, compreso il Digital Services Act (DSA), e che le sue pratiche di moderazione soddisfano gli standard del settore e sono in continuo miglioramento.
“L’amministratore delegato di Telegram, Pavel Durov, è trasparente e viaggia spesso in Europa, il che rende impossibile accusare la piattaforma o il suo proprietario di abusi”, si legge.
6. Durov avrebbe più di 100 figli biologici
Nel 2014, i media russi hanno riportato che Durov aveva due figli nati nel 2009 e nel 2010.
Bolgar, la sua ex compagna che ora vive in Svizzera, ha chiesto alla società di media statunitense Forbes di aggiornare la sua classifica dei miliardari per includere nel numero dei figli di Durov i tre figli di lei.
In seguito alla richiesta, Durov ha annunciato sul suo canale Telegram che, grazie al suo coinvolgimento in un programma di donazione di sperma, è ora il padre biologico di oltre 100 bambini.
A cura di Virginie Mangin
Traduzione di Marija Milanovic con l’aiuto di DeepL
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