I giornali svizzeri vedono diversi ostacoli per il vincitore delle elezioni tedesche
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Il capo del partito uscito vincitore dalle elezioni parlamentari tedesche di domenica, Friedrich Merz della CDU, si trova in una posizione di partenza complicata. Così scrivono i quotidiani svizzeri commentando i risultati all’indomani del voto.
Merz, leader dell’Unione cristiano-democratica (CDU/CSU), si affida alla disponibilità degli altri partiti a trovare un compromesso, mentre il tempo stringe, secondo quanto riportato lunedì dai giornali elvetici.
“La CDU/CSU di Merz deve farcela”, scrivono i quotidiani del gruppo zurighese Tamedia. Visto che Merz non vuole formare una coalizione con il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), dovrà vedere quali compromessi sono disposti a fare i socialdemocratici o i verdi: “Se Merz non riuscirà a formare una coalizione, il suo sogno di diventare cancelliere rischia di infrangersi poco prima del traguardo”.
Se la CDU/CSU farà però “troppi compromessi – ammonisce Tamedia –, l’AfD le starà col fiato sul collo fin dal primo giorno, accusandola di aver tradito le sue stesse promesse”. Anche il tempo stringe come mai prima d’ora: “La prevedibile valanga di dazi dagli Stati Uniti e i piani di pace per l’Ucraina – concludono i quotidiani del gruppo zurighese – significano che la Germania ha bisogno di un Governo capace di agire il più rapidamente possibile. Merz si trova di fronte a un compito erculeo”.
L’Europa ha bisogno di una Germania forte
Secondo il portale d’informazione Watson, i partiti non devono “prendersi un tempo infinito per formare una coalizione perché l’Europa ha bisogno di una Germania forte”.
La più grande opportunità per Merz e il suo Governo è che le aspettative sono basse. “La maggiore affluenza alle urne dalla riunificazione del 1990 è un altro raggio di speranza. Il popolo tedesco può essere insoddisfatto, ma non è disilluso dalla politica”, conclude Watson.
Il servizio del TG 12.30 della RSI del 24 febbraio 2025:
“Per la prima volta in quasi 80 anni, i tedeschi si stanno rendendo conto di non poter più contare sulla protezione del loro grande amico americano”, scrivono la Tribune de Genève e 24 Heures. La Germania non può permettersi di essere il “malato” d’Europa”, aggiunge il quotidiano ginevrino Le Temps che rilancia: “Sulla scia di altri Paesi europei la Germania si trova ora ad affrontare un’estrema destra che non era così forte dalla Seconda guerra mondiale”. L’affermazione dell’AfD a livello nazionale, scrive ancora Le Temps “riflette un’insicurezza raramente riscontrata in Germania”.
+ Le diaspore svizzere in Germania e Italia hanno preoccupazioni molto diverse.
Il comportamento della Germania sulla scena europea sarà ancora più importante del dibattito politico interno, commenta il foglio zurighese Blick. Merz, aggiunge il Blick, non si farà abbagliare “né dalle frasi propagandistiche del Cremlino né dai riflettori accesi sulla Casa Konrad Adenauer [sede della CDU a Berlino, ndr.]” Tuttavia, Merz deve affrontare “un ballo difficile”.
Un’attesa ansiosa per ora
Tutto ciò che rimane a Merz è la grande coalizione, o Groko, scrive ancora il Blick. Il tabloid descrive la coalizione con il Partito socialdemocratico (Spd) come un “matrimonio politico forzato. Ma cosa significa questo per la Germania? Prima di tutto, significa un’attesa ansiosa. I negoziati su ‘Come esattamente?’ e ‘Chi esattamente?’ richiederanno infatti un bel po’ di tempo”.
“La misura in cui le riforme della politica economica e migratoria di cui il Paese ha urgente bisogno si concretizzeranno nei prossimi anni è incerta”, commentano i quotidiani del gruppo CH Media. C’è inoltre qualcosa che suggerisce che i partiti “potrebbero costringersi a fare compromessi dolorosi: l’ascesa dell’AfD”.
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L’AfD è il vincitore segreto di queste elezioni ed è “alle calcagna della CDU”, scrive infine la Neue Zürcher Zeitung (NZZ) che ricorda come “Merz può ora solo sperare che un solo partner di coalizione sia sufficiente”. Se per ottenere una maggioranza stabile sarà necessario coinvolgere anche i Verdi, la CDU/CSU potrebbe trovarsi di fronte a problemi completamente diversi alle prossime elezioni generali: “Nel peggiore dei casi – conclude la NZZ – l’AfD non sarà più solo alle sue calcagna. Sarà qualche passo avanti”.
Traduzione dall’inglese con l’aiuto di DeepL di Riccardo Franciolli
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