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Afghanistan: Karzai, basta raid Nato su villaggi

(Keystone-ATS) Il presidente afghano Hamid Karzai ha ufficialmente chiesto oggi alle forze armate nazionali di non chiedere più l’intervento d’appoggio aereo della Nato per operazioni che implichino il bombardamento di “villaggi afghani”. Rivolgendosi al personale dell’Accademia militare afghana, il capo dello Stato si è rammaricato delle continue vittime civili ed ha preannunciato per domani la firma di uno specifico decreto.

Ricordando un bombardamento recente nella provincia orientale di Kunar, Karzai ha detto che “siamo arrivati al punto che noi stessi richiediamo un intervento aereo straniero e che 14 delle nostre donne e bambini sono martiri”.

Dopo un momento di solenne riflessione ha aggiunto: “oggi lo annuncio, ma domani firmo un decreto in base al quale nessun responsabile delle forze militari e di sicurezza potrà più, per nessuna ragione, rivolgersi agli stranieri per chiedere una copertura aerea sulle nostre case e villaggi”.

La scorsa settimana, dopo l’incidente in Kunar, in cui sono morti fra l’altro cinque bambini e quattro donne nel villaggio di Chogan, il capo dello Stato afghano ha convocato il nuovo comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), generale Joseph Dunford, per discutere una strategia per mettere fine alla morte di civili in Afghanistan.

Da alcuni anni i raid aerei, e specialmente quelli notturni, su posizioni degli insorti che implicano rischi per la popolazione civile sono stati al centro di critiche da parte del governo afghano, secondo cui essi riducono la simpatia della gente per la Coalizione internazionale.

Nel suo intervento in cui ha rivolto un appello alla fine della guerra, Karzai non ha risparmiato neppure il comportamento dei talebani. “Usando armi fornite dall’estero contro il proprio paese – ha sostenuto – i militanti promuovono interessi di potenze straniere a danno dei loro stessi connazionali”.

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