Armenia-Azerbaigian: l’Iran pronto a mediare per una tregua
(Keystone-ATS) L’Unione Europea e le Russia hanno chiesto la fine dei combattimenti tra i separatisti del Nagorno Karabakh, sostenuti dall’Armenia, e le forze azere.
Le notizie sulle ostilità dalla zona di conflitto del Nagorno-Karabakh destano “grave preoccupazione” nell’UE, secondo la quale “l’azione militare deve cessare, con urgenza, per evitare un’ulteriore escalation”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in merito ai combattimenti tra Armenia e Azerbaigian. “Un ritorno immediato ai negoziati, senza precondizioni, è l’unica via da seguire”, aggiunge.
Dal canto suo il presidente russo Vladimir Putin, citato in un comunicato del Cremlino, ha ffermati che “è importante fare tutti gli sforzi necessari per evitare una escalation del conflitto, ma la cosa essenziale è mettere fine alle ostilità”
“La parte russa ha espresso la sua seria preoccupazione per la ripresa dei combattimenti su larga scala” si legge ancora nel comunicato diffuso al termine di un colloquio telefonico di Putin con il premier armeno Nikol Pachinian.
Anche l’Iran ha lanciato un appello per la fine delle ostilità tra Armenia e Azerbaigian e ha detto di essere pronto a facilitare un negoziato in vista di un cessate il fuoco. Teheran “segue da vicino con preoccupazione il conflitto militare tra le repubbliche dell’Azerbaigian e dell’Armenia”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Saeed Khatibzadeh, sottolineando che l’Iran è pronto “a usare tutte le sue capacità per stabilire un cessate il fuoco e iniziare colloqui tra le due parti” e chiedendo “una fine immediata del conflitto”.
Intanto fonti della presidenza hanno annunciato che l’Azerbaigian ha proclamato la legge marziale e il coprifuoco a Baku e in altre città. Le fonti affermano poi che nel corso dell’offensiva scattata all’alba le forze azere hanno ucciso 16 uomini delle truppe separatiste armene nel Nagorno Karabakh e hanno liberato villaggi controllati dagli armeni.
In precedenza anche l’Armenia ha dichiarato la legge marziale e la mobilitazione generale sull’onda dell’offensiva dell’esercito dell’Azerbaigian nel Nagorno Karabakh contro i ribelli separatisti.