“In Svizzera c’è una grande carenza di umanità nel campo dell’asilo”
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Laureata in diritto all’università di Ginevra, Denise Graf ha iniziato la sua carriera in seno all’allora Ufficio federale di polizia, incaricato tra l’altro della gestione della politica migratoria. Nel 1999 è entrata a far parte di Amnesty International, dove si è occupata soprattutto della difesa dei diritti dei rifugiati. Conosciuta per le sue grandi competenze…
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«Facciamo a gara a chi finisce prima il latte?». Gli occhi ancora sonnolenti, Manarekha alza lo sguardo sul suo papà. «Forza che il pulmino sta per arrivare. Un ultimo sorso e via a lavare i denti». Sono le 7:00 del mattino e tra le mura di una villetta di Vacallo, cittadina a due passi dall’Italia,…
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Nell'ambito del progetto "La scuola che verrà", il canton Ticino ha lanciato quest’anno diversi progetti di inclusione per allievi con disabilità.
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Il 1° dicembre 1967 la Svizzera inaugurava il primo tunnel stradale alpino situato interamente sul suo territorio.
Matrimoni forzati: quando in gioco c’è la vita di una persona
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swissinfo.ch: In poco più di tre anni, la Svizzera ha registrato 905 casi di matrimoni forzati. Chi sono queste vittime? È possibile tracciare un profilo? Anu Sivaganesan: Si tratta di giovani donne e uomini, con origini culturali e religiose molto diverse. Dal 2015 al settembre 2017, il programma federale di lotta contro i matrimoni forzatiCollegamento…
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Scrittrice, giornalista e fotografa, Annemarie Schwarzenbach ha condotto una vita fuori dal comune per la sua epoca.
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Uno scialle, un pupazzo, una fotografia e perfino un dromedario. Piccoli e grandi ricordi, che talvolta rappresentano l’unico legame con la terra d’origine.
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Il 10 settembre 200, la Svizzera è stata ufficialmente accolta in seno alle Nazioni Unite, dopo che nel marzo dello stesso anno il popolo elvetico aveva approvato a stretta maggioranza l’adesione all'organizzazione internazionale. Una decisione storica, da ripercorrere attraverso le nostre teche.
«La nostra neutralità non significa egoismo, non ci chiude gli occhi davanti alla povertà e all'ingiustizia, non ci impedisce di alzare la voce per denunciare l’ineguaglianza. La nostra neutralità si coniuga con la solidarietà tipica del nostro popolo».
È con queste parole, che l’allora presidente della Confederazione Kaspar Villiger si è rivolto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il 10 settembre 2002. «Ecco gli svizzeri. Vi abbiamo aspettato a lungo», ha dichiarato l’allora segretario generale Kofi Annan. Visibilmente commosso, il consigliere federale Villiger si è detto dal canto suo sorpreso dall'accoglienza calorosa riservata alla Svizzera in questa giornata storica.
La Svizzera è stato uno degli ultimi paesi al mondo ad entrare a far parte delle Nazioni Unite. Nel 1986, una prima proposta di adesione viene respinta dal popolo. Il dibattito è rilanciato una decina di anni più tardi, ma è soltanto il 3 marzo 2002 che un’iniziativa popolare in tal senso è accettata dalla maggioranza del popolo, con il 54,6% di voti.
Ma come mai il paese che ha partecipato attivamente alla Società delle Nazioni prima della Seconda guerra mondiale, che ha ospitato la sua sede e che dal Dopoguerra conta sul proprio territorio molti organismi dell’ONU, è stato così a lungo riluttante ad aderire alle Nazioni Unite?
Professore di studi internazionali a Ginevra, Victor-Yves Ghebali spiega che la Svizzera è rimasta scottata dall'esperienza fatta in seno alla Società delle Nazioni e delusa dal suo fallimento: «Quando si trattò di applicare sanzioni contro l’Italia per l’aggressione all'Etiopia, la Svizzera stette al gioco suscitando il risentimento italiano, mentre le altre nazioni non applicarono nemmeno le sanzioni». Risentiamolo in questo archivio del 1997 di Radio Svizzera Internazionale, la “madre” di swissinfo.ch.
La ragione principale è però legata al concetto di neutralità coltivato a partire dal Dopoguerra dalle autorità svizzere. Una neutralità pensata in modo assoluto e che era difficilmente conciliabile con una partecipazione alle Nazioni Unite.
Cronologia
1920: viene creata a Ginevra la Società delle Nazioni, a cui aderiscono in seguito 58 paesi. Il 56,3% degli uomini svizzeri accettano in votazione federale la proposta di adesione della Confederazione.
1945: 51 paesi firmano la Carta delle Nazioni Unite a San Francisco.
1946: A Londra si tiene la prima riunione dell’Assemblea generale dell’ONU a Londra. La Società delle Nazioni viene ufficialmente sciolta.
1948: la Svizzera ottiene un posto di osservatore alle Nazioni Unite.
1986: il 75,7% degli svizzeri respingono la proposta del governo di aderire all’ONU.
1994: la proposta di creare truppe di caschi blu al servizio delle Nazioni Unite viene bocciata dal 57,2% degli svizzeri.
1996: in seguito agli attacchi della comunità ebraica americana, il governo e il parlamento istituiscono una commissione di esperti indipendenti per far luce sul comportamento della Svizzera durante la Seconda guerra mondiale.
1998-2001: il rapporto Bergier della commissione di esperti demitizza la neutralità della Svizzera: aveva collaborato con la Germania nazista durante il conflitto, ma anche con gli Alleati.
2002: il 3 marzo un’iniziativa popolare in favore dell’adesione all’ONU viene approvata dal 54,6% dei votanti. Il 10 settembre, la Svizzera diventa il 190esimo membro delle Nazioni Unite.
Una moschea di lusso, con piscina e fitness, potrebbe sorgere a Friburgo
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Un’associazione musulmana sta pianificando la costruzione di una moschea di lusso nel canton Friburgo. A rivelarlo è il quotidiano La Liberté.
«Ognuno ha il diritto di cercare un luogo dove sentirsi a casa»
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Cosa significa patria? Che senso hanno le origini? E perché è importante mantenere un contatto con il paese in cui si è nati? Domande che toccano da vicino gli svizzeri residenti all’estero, come tutti coloro che a un certo punto della vita hanno scelto di emigrare. swissinfo.ch ha raccolto alcune testimonianze al congresso della Quinta Svizzera a…
Alain Berset difende il voto elettronico in nome della democrazia
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«Tutti i cittadini del nostro paese devono poter votare il più semplicemente possibile, ovunque si trovino. Ad essere in gioco è la nostra democrazia diretta». Davanti al congresso degli svizzeri all’estero, tenutosi sabato a Basilea, il consigliere federale Alain Berset ha ribadito la volontà del governo svizzero di generalizzare l’accesso al voto elettronico, in modo…
«Le banche danno l’impressione di voler declinare ogni responsabilità»
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Stanchi di essere «discriminati» dalle banche, gli svizzeri all'estero hanno deciso di far sentire la loro voce. Testimonianze.
Il “Parlamento” della Quinta Svizzera favorevole a Previdenza 2020
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Il dibattito è stato animato, ma il risultato netto: con 80 voti favorevoli, 22 contrari e 8 astenuti, il cosiddetto parlamento della Quinta Svizzera ha deciso di sostenere apertamente il pacchetto Previdenza per la vecchiaia 2020 , sottoposto a votazione popolare il 24 settembre. Frutto di anni di lavori parlamentari, e di un compromesso risicato,…
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A Locarno vince un film sugli ultimi giorni di vita di un'anziana malata di Alzheimer. La Svizzera torna a casa a mani vuote
Zurigo la ricca, dove la gente non riesce più a parlarsi davvero
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Alice lavora in un call center alla periferia di Zurigo, assieme a decine di altri giovani. Ognuno davanti al proprio schermo, le orecchie coperte dalle cuffie, vendendo abbonamenti internet e prodotti assicurativi agli sconosciuti che rispondono al telefono. Anziani rimasti soli, prede troppo facili in una società dove vecchiaia rima con ospizio. L’isolamento descritto da…
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«Non so ancora come sarà accolto il film nel mio paese….», afferma con pudore Roya Sadat, 34 anni e uno sguardo pieno di dolcezza. «È la prima volta che un film afghano mostra una donna forte, che a dispetto delle tradizioni e del fondamentalismo, cerca di essere sé stessa e lotta per seguire i suoi…
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Ospite a Locarno, la poetessa saudita Hissa Hilal si è coperta il volto davanti alla stampa. Un gesto dettato dalla paura, che ha fatto polemica.
Quando è la cultura a portare «verità e giustizia» in Congo
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La scritta «Verità e giustizia» troneggia nell’aula della scuola di Bukavu, a pochi chilometri dall’Uganda. È una giornata di maggio del 2015 e la gente ha fatto la coda per assistere al primo tribunale internazionale sul Congo, svoltosi nella primavera del 2015. Sono venuti quasi tutti: ministri, membri dell’opposizione, rappresentanti delle multinazionali estrattive, attivisti, intellettuali…
«Nessuno può toglierci il diritto di essere mamme»
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Poter avere un figlio in tutta legalità ed essere riconosciute come una famiglia: è il sogno di Gabriela e O.*, mamme del piccolo A.*.
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Sono giovanissime e hanno rinunciato a tutto, perfino all'amore, per inseguire la libertà. Un documentario racconta il quotidiano delle combattenti curde in Siria.
Come si può evitare che l’IA sia monopolizzata da Paesi e aziende potenti?
L'intelligenza artificiale ha il potenziale per risolvere molti dei problemi del mondo. Ma i Paesi e le aziende tecnologiche più ricche potrebbero cercare di accaparrarsi questi benefici.
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