Azione Credit Suisse scende sotto 5 franchi, non era mai successo
(Keystone-ATS) Meno di 5 franchi per comprare un’azione di Credit Suisse: è quanto si sono trovati a pagare gli investitori stamani alla borsa svizzera. Mai il titolo della grande banca ha avuto un valore così infimo.
Il corso più basso di sempre (4,99 franchi) è stato toccato oggi non molto dopo l’apertura, con l’azione in arretramento di circa il 2% rispetto a ieri. In seguito essa si è parzialmente risollevata, orientandosi a un livello di circa 5,05 franchi, con un ribasso dell’1%.
Dall’inizio dell’anno il titolo ha perso il 43%, mostrando la seconda performance peggiore fra i 20 valori inseriti nell’SMI, l’indice principale del mercato elvetico. Analogo è anche l’arretramento sull’arco di 52 settimane.
Il punto più alto era stato raggiunto nell’agosto del 2000, con l’azione scambiata a 96,50 franchi. Era poi seguita una flessione sino a 19,10 franchi nel 2003, poi un nuovo balzo a 96,00 franchi nel 2007, immediatamente prima della crisi finanziaria. Da allora il titolo si è incamminato in una valle di lacrime, con una tendenza pressoché costante al calo. Nel 2015 il corso massimo ha sfiorato 29 franchi; poi 18 franchi nel 2018, 14 franchi nel 2020, 13 nel 2021 nonché meno di 10 franchi nel 2022.
Stando a quanto riferisce l’agenzia finanziaria Awp quanto accaduto oggi rappresenta un segnale di allarme. Se il prezzo dell’azione dovesse scendere ulteriormente si potrebbe innescare una corsa generale alle vendite. Poiché un costo inferiore a 5 franchi è un territorio inesplorato, non ci sono nemmeno supporti su cui gli investitori possano orientarsi, spiega un operatore. È quindi importante che la banca riesca a scongiurare con successo un ulteriore attacco al livello di 5 franchi.
Ma questo richiederebbe probabilmente una fondamentale fuga in avanti, commenta un altro trader. Molto attesi sono quindi i risultati trimestrali che l’istituto pubblicherà il 27 luglio. Le aspettative non sono comunque elevate, perché i dati resi noti ieri dai concorrenti americani JPMorgan e Morgan Stanley si sono rivelati deludenti.
Oggi in pratica in mani prevalentemente straniere, Credit Suisse – l’attuale ragione sociale del gruppo risale al 1997 – è stato a lungo un simbolo della Svizzera moderna: la banca venne infatti fondata nel 1856 a Zurigo quale Schweizeriche Kreditanstalt (Credito Svizzero, CS) da Alfred Escher (1819-1882), l’imprenditore che come noto ebbe un ruolo di primissimo piano anche nella costituzione di altri pilastri epocali elvetici quali il Politecnico federale e la ferrovia del San Gottardo. Il nome CS è anche legato a uno dei più grandi scandali bancari della Confederazione, quello che interessò la filiale di Chiasso – riciclaggio di capitali in fuga dall’Italia – e che scoppiò nel 1977, con profonde ripercussioni sull’intero settore elvetico.