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Barenboim su legge Stato-Nazione ebraica, mi vergogno

Daniel Barenboim all'opera di Berlino. KEYSTONE/AP dpa/BERND VON JUTRCZENKA sda-ats

(Keystone-ATS) “Oggi mi vergogno di essere israeliano”: lo afferma il pianista e direttore d’orchestra Daniel Barenboim con un intervento su Haaretz in seguito alla approvazione alla Knesset (parlamento) della legge che qualifica Israele come “lo Stato nazionale del popolo ebraico”.

Il significato di quella legge – nota Barenboim – è che “gli arabi in Israele diventano cittadini di seconda classe. Questa è una forma molto chiara di apartheid”.

Barenboim – che è cittadino anche dell’Argentina e della Spagna, nonché cittadino onorario della Palestina – sostiene che la settimana scorsa il parlamento israeliano ha tradito gli ideali dei Padri fondatori del Paese.

Loro puntavano “alla libertà, alla giustizia, alla pace… promettevano libertà di culto, di coscienza, di lingua, di educazione, di cultura”. Ma 70 anni dopo, accusa, “il governo israeliano ha approvato una legge che sostituisce il principio di giustizia ed i valori universali con nazionalismo e razzismo”.

Barenboim così conclude: “Non riesco a capacitarmi che il popolo ebraico sia sopravvissuto 2000 anni, malgrado le persecuzioni ed infiniti atti di crudeltà, per trasformarsi adesso in un oppressore che tratta crudelmente un altro popolo. Ma questo è esattamente ciò che fa la nuova legge. Pertanto oggi mi vergogno di essere israeliano”.

Nato a Buenos Aires nel 1942 da genitori russi di origini ebraiche, Daniel Barenboim dal 1992 è direttore musicale dell’Opera di Stato di Berlino. Ha ricoperto fra l’altro anche la carica di direttore musicale all’Orchestre de Paris (1975-1989), alla Chicago Symphony Orchestra (1991-2006) e al Teatro alla Scala di Milano (2011-2014).

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