Biden-Putin a Ginevra: concluso vertice, nessun incidente
(Keystone-ATS) Si è concluso dopo neanche quattro ore il tanto atteso vertice a Villa La Grange a Ginevra tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin. Tutto è filato liscio senza incidenti significativi.
A margine del vertice nell’ampio spazio del quartiere Plainpalais, nel centro città di Ginevra, vi sono state diverse manifestazioni.
Giunti a Ginevra in due giorni diversi – Biden già ieri mentre Putin solo oggi poco prima delle 12.30 – i due capi di Stato si sono incontrati a Villa La Grange verso le 13.00: nelle vicinanze della rada si erano raccolti numerosi curiosi per vedere passare i convogli dei due presidenti, mentre una ventina di democratici americani che vivono in Svizzera in tarda mattinata si erano riuniti fuori dalla stazione ferroviaria di Cornavin a Ginevra per salutare il loro presidente Joe Biden. Il raduno, non autorizzato, è stato disperso dalla polizia.
Al loro arrivo a Villa La Grange Biden e Putin sono stati accolti dal presidente della Confederazione Guy Parmelin. Il capo della Casa Bianca e il capo del Cremlino si sono salutati con una stretta di mano guardandosi negli occhi, anche se Putin ha subito distolto lo sguardo verso i fotografi.
La Svizzera – ha affermato Parmelin – è “felice, in conformità alla sua tradizione di buoni uffici, di favorire il dialogo e la mutua comprensione. Vi auguro un dialogo fruttuoso nell’interesse dei vostri paesi e del mondo”. Il presidente della Confederazione si è poi rivolto brevemente a Putin e Biden in russo e in inglese prima di condurli nella villa.
I due leader – sorridente e rilassato è apparso il capo della Casa Bianca, mentre teso e austero il capo del Cremlino – hanno scambiato pochissime parole di circostanza, restando poi a lungo in silenzio. Con loro vi erano anche i rispettivi capi della diplomazia, Antony Blinken e Sergei Lavrov.
Il vertice è durato – secondo le informazioni provenienti da ambienti della delegazione americana – tre ore e 21 minuti, meno di quanto entrambe le parti avevano precedentemente promesso.
Quello di oggi è stato il primo vertice tra i presidenti delle due maggiori potenze nucleari da quando Biden è entrato in carica a gennaio.
Criticata corsa ad armamenti
Proprio in quanto Stati con i maggiori arsenali nucleari, oggi, in occasione del vertice a Ginevra, diverse organizzazioni svizzere hanno chiesto il disarmo a Usa e Russia. L’organizzatore della campagna, Campax, ha piazzato un grande striscione sul lago di Ginevra con la scritta “Peace and security through disarmament” (“Pace e sicurezza attraverso il disarmo”).
Il messaggio intende ricordare ai leader russi e americani che il mondo non si sente sicuro quando due grandi potenze ostili hanno più di 10’000 testate nucleari disponibili nei loro arsenali, è stato precisato in un comunicato.
In una lettera aperta, il PS ha chiesto alle due grandi potenze di rispettare gli accordi internazionali relativi alle armi convenzionali e nucleari e di lanciare una nuova iniziativa per controllare l’attuale corsa alle armi.
In quanto Stati con i maggiori arsenali nucleari, spetta a Usa e Russia avviare immediatamente un tale processo di disarmo, scrive il PS.
La Ong Handicap International (HI) – in un comunicato – ha ricordato che Russia e Usa sono tra i principali responsabili delle vittime civili degli attacchi aerei.
Plainpalais diventa un muro del pianto
A margine del vertice russo-americano, l’ampio spazio del quartiere Plainpalais nel centro città di Ginevra è diventato il luogo dove la gente di tutto il mondo ha espresso le sue speranze, le sue rimostranze e le sue richieste ai potenti.
Rappresentanti della diaspora armena in Svizzera hanno manifestato denunciando l’indifferenza delle due potenze per il destino dell’Armenia.
I manifestanti hanno ricordato che gli Stati Uniti e la Russia copresiedono, con la Francia, il gruppo di Minsk, che è stato incaricato dall’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) di risolvere pacificamente lo status del Nagorno-Karabakh, regione contesa da Armenia e Azerbaigian.
Gli armeni di Svizzera ritengono che attualmente l’Armenia sia stata abbandonata dagli Stati Uniti e dalla Russia.
Da parte loro etiopi hanno espresso con la musica il loro desiderio di pace e di fine del conflitto con la regione del Tigray. Poco più lontano un gruppo di siriani si è riunito all’ombra di un albero, e con bandiere sventolanti hanno chiesto una transizione politica a Bashar al-Assad, il leader del paese. Hanno anche chiesto il rilascio dei prigionieri politici e la partenza di tutte le forze e milizie straniere, chiamando Vladimir Putin un assassino.
Nessun incidente per vertice
Secondo le forze di sicurezza, non ci sono stati incidenti significativi al vertice. Nessuno è stato arrestato e tutto è andato liscio, ha detto oggi pomeriggio un portavoce della polizia di Ginevra a Keystone-ATS.
Non ci sono stati problemi neppure nei cieli. Dall’arrivo – ieri – di Biden e l’inizio del vertice a mezzogiorno di oggi, non c’è stata alcuna violazione della chiusura dello spazio aereo sulla città di Ginevra, ha dichiarato una portavoce dell’esercito.
L’incontro tra Biden e Putin a Ginevra è stato accompagnato da massicce misure di sicurezza. Migliaia di poliziotti e soldati sono stati mobilitati.