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Bocciato ultimo ricorso su casa natale Hitler

La casa natale di Hitler a Braunau. KEYSTONE/AP/KERSTIN JOENSSON sda-ats

(Keystone-ATS) Con la bocciatura di un ricorso sull’entità dell’indennizzo per l’espropriazione, è finita la controversia legale sulla casa natale di Adolf Hitler a Braunau (Austria). L’obiettivo è ora di sottrarre l’edificio al pellegrinaggio di nostalgici.

È quanto emerge da un comunicato del ministero dell’Interno austriaco rilanciato dall’agenzia Apa. L’Ogh, la Corte suprema austriaca, ha respinto un ricorso dell’ex proprietaria della casa in cui nel 1889 nacque il dittatore nazista. La donna, Gerlinde Pommer, riteneva inadeguato l’indennizzo di 821 mila euro stabilito per l’espropriazione con un pronunciamento dell’aprile scorso che aveva quasi dimezzato un precedente importo di 1,5 milioni.

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Ora può essere avviato il riutilizzo dell’edificio come previsto dalla legge “per impedire qualsiasi forma” di “attività sovversiva nazionalsocialista”, ha sottolineato il ministro dell’Interno austriaco Wolfgang Peschorn confermando l’intenzione di lanciare un concorso architettonico per ristrutturare l’edificio situato nel centro di Braunau-am-Inn, cittadina al confine tedesco, e dargli una destinazione d’uso che lo distanzi dal suo passato che ancora attira neonazisti.

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