Borsa svizzera: chiude in lieve rialzo, SMI +0,16%
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La borsa svizzera chiude in lieve rialzo una seduta a lungo dominata dalle attese di novità dagli Stati Uniti sul fronte del rincaro: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'713,90 punti, in progressione dello 0,16% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Dopo aver galleggiato a lungo intorno alla parità il mercato ha chiaramente subito l’impatto del dato sull’inflazione americana, che in gennaio ha accelerato al 3,0%, oltre le attese. Nel finale è poi però riuscito a recuperare terreno.
Il tema della crescita dei prezzi è comunque tornato prepotentemente in primo piano, con conseguenze sulla politica monetaria: i trader scommettono ora su uno slittamento del prossimo taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Concretamente l’intervento sul costo del denaro dovrebbe avvenire in dicembre e non più in settembre, come precedentemente pronosticato.
Queste prospettive hanno almeno in parte tarpato le ali in Svizzera ai valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-0,16% a 50,52 franchi), Geberit (+0,31% a 513,40 franchi), Kühne+Nagel (-0,86% a 207,70 franchi), Holcim (+0,06% a 96,16 franchi) e Sika (+0,26% a 234,30 franchi).
Nel comparto finanziario hanno arretrato UBS (-0,92% a 30,02 franchi) e Partners Group (-0,39% a 1403,50 franchi), mentre si sono difesi meglio gli assicurativi Swiss Re (invariata a 141,70 franchi), Swiss Life (+0,21% a 768,60 franchi) e Zurich (+0,21% a 571,00 franchi).
Hanno sostenuto il listino Roche (+1,21% a 291,70 franchi), che è stata favorita da uno studio di Morgan Stanley, e Nestlé (+0,74% a 78,78 franchi), che domani pubblicherà i risultati annuali, mentre minori soddisfazioni ha dato Novartis (-0,24% a 97,80 franchi).
Nel mercato allargato Schindler (+1,50% a 269,80 franchi) e DKSH (-2,77% a 70,30 franchi) hanno informato sull’andamento degli affari. AMS Osram (+11,64% a 9,00 franchi) ha approfittato di diversi aumenti di obiettivo di corso decisi dagli analisti, dopo che ieri l’azione ha guadagnato il 18% sulla scia dei dati del 2024.