Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,24%
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La borsa svizzera archivia una settimana avviata in modo turbolento con una seduta di piccolo cabotaggio: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 12'593,34 punti, in progressione dello 0,24% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Per lunghe ore la giornata si è presentata all’insegna dell’attesa degli ultimi dati sul mercato del lavoro americano, che come sempre possono fornire indirettamente indicazioni sulle possibili future mosse della Federal Reserve. Il numero di impieghi creato è stato inferiore alle aspettative, ma la disoccupazione è scesa, seppur di poco, attestandosi al 4,0%.
Le ripercussioni sulla politica monetaria dovrebbero rimanere limitate. Diversi membri della Fed hanno infatti anche recentemente chiarito più volte che la banca centrale non ha fretta di tagliare i tassi di interesse, considerata la congiuntura tuttora robusta. Inoltre le politiche dei dazi promosse dal presidente Donald Trump probabilmente spingeranno al rialzo l’inflazione, rendendo già di per sé più difficile ridurre il costo del denaro.
Gli operatori concordano comunque sul fatto che il mercato si sta dimostrando in generale piuttosto robusto: negli ultimi tempi né lo shock provocato da Deepseek, né le esternazioni di geopolitica e di politica economica di Trump sono riuscite a interrompere il trend rialzista. Concretamente però la borsa svizzera questa settimana alla fine ha marciato sul posto: nello spazio di sette giorni l’SMI è sceso dello 0,03%.
Sul fronte interno si è messa in mostra Swisscom (+2,33% a 527,00 franchi), sulla scia di voci che danno Telecom Italia avvicinarsi a Iliad: per la società elvetica, che ha completato l’acquisizione di Vodafone Italia alla fine del 2024, significherebbe perdere un concorrente nella penisola. Rimanendo nei segmenti di mercato più difensivi hanno trainato il listino Roche (+0,45% a 289,00 franchi) e almeno inizialmente Nestlé (invariata a 77,50 franchi), mentre meno ispirato è apparso fin da subito il terzo peso massimo, Novartis (-0,90% a 96,83 franchi).
In ordine sparso si sono mossi i valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura come ABB (+0,16% a 49,68 franchi), Geberit (-1,74% a 508,00 franchi), Kühne+Nagel (-1,27% a 201,50 franchi), Holcim (+1,21% a 95,34 franchi) – l’azione ha superato i 95 franchi per la prima volta dal 2007 – e Sika (-0,94% a 231,10 franchi).
Nel comparto finanziario UBS (+0,86% a 30,42 franchi) è stata chiaramente preferita a Partners Group (-2,26% a 1386,00 franchi). Tutti con il segno più hanno terminato gli assicurativi Swiss Re (+0,35% a 141,65 franchi), Swiss Life (+0,29% a 755,40 franchi) e Zurich (+0,04% a 563,40 franchi).
Nel mercato allargato hanno informato sull’andamento degli affari Vontobel (-0,46% a 65,10 franchi) ed Ems-Chemie (-2,55% a 631,00 franchi). DocMorris (-7,02% a 18,80 franchi) ha sofferto per i cambiamenti di obiettivo di corso al ribasso decisi da UBS e Octavian. LEM Holding (-1,38% a 857,00 franchi) ha presentato dati su nove mesi in calo, annunciando nel contempo una ristrutturazione, con la soppressione di 150 posti di lavoro.
E per finire la borsa elvetica ha dato oggi il benvenuto a una nuova matricola: si tratta di Bioversys, società biotecnologica basilese specializzata nella lotta a malattie infettive potenzialmente letali: l’azione ha terminato a 35,15 franchi, sotto il prezzo di emissione di 36,00 franchi.