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Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,40%

Keystone-SDA

La borsa svizzera avvia la settimana e il nuovo mese di febbraio con una seduta negativa, ma terminata comunque lontana dai minimi di giornata: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 12'546,77 punti, in flessione dello 0,40% rispetto a ieri.

(Keystone-ATS) Hanno pesato i timori di una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e altri paesi, dopo i dazi imposti dall’amministrazione di Donald Trump a Messico, Canada e Cina, accompagnati anche da minacce verso l’Unione europea. Gli esperti temono che un conflitto doganale possa avere conseguenze negative sull’inflazione, sui tassi di interesse e sulla congiuntura globale.

Particolarmente toccata potrebbe essere di sponda anche l’industria elvetica, fortemente orientata all’esportazione. Va anche detto che il mercato svizzero appariva maturo per una correzione, dopo un inizio 2025 che si è rivelato fulminante: l’SMI in gennaio ha guadagnato l’8,6%, cioè più del doppio di quanto fosse avanzato nell’intero 2024.

A livello di singoli titoli ha spiccato soprattutto inizialmente la forte flessione di Kühne+Nagel (-2,12% a 203,20 franchi), confrontata con la prospettiva di una diminuzione dei commerci planetari. Vendite sono state segnalate anche su Logitech (-3,13% a 88,62 franchi), che produce molto in Cina e potrebbe quindi soffrire per i dazi americani, ma il movimento al ribasso ha interessato anche altri valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-1,84% a 49,03 franchi), Geberit (-1,29% a 504,20 franchi), Holcim (-1,26% a 90,78 franchi) e Sika (-2,44% a 227,60 franchi).

In ambito finanziario non hanno brillato né UBS (-1,70% a 31,79 franchi), né Partners Group (-1,01% a 1379,00 franchi), mentre sono in parte riusciti a contenere le perdite gli assicurativi Swiss Re (-0,39% a 138,85 franchi), Swiss Life (-0,75 a 741,40 franchi) e Zurich (-0,11% a 553,20 franchi). Ha dato soddisfazioni Lonza (+2,68% a 597,60 franchi) e in modo migliore del listino si sono mossi anche i pesi massimi Nestlé (+0,49% a 77,86 franchi), Novartis (+0,53% a 96,09 franchi) e Roche (-0,10% a 285,70 franchi).

Nel mercato allargato è crollata Julius Bär (-12,69% a 56,14 franchi), che ha presentato i conti annuali e ha fatto sapere che non procederà a riacquisti di azioni prima della fine dell’indagine della Finma. Sandoz (-2,84% a 42,40 franchi) ha subito l’impatto di un cambiamento di raccomandazione operato da UBS.

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