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Borsa svizzera: SMI in leggera perdita, -0,09%

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) La Borsa svizzera ha chiuso l’ultima giornata del primo semestre dell’anno con una leggera perdita: l’indice SMI ha ceduto lo 0,09% a 11’993.83 punti.

L’andamento odierno non ha quindi riflettuto le buone performace generali registrate nei primi sei mesi dai mercati elvetici, che sono però lontane dai risultati stabiliti a Wall Street.

Dall’inizio dell’anno, l’indice di riferimento Swiss Market Index (SMI) è cresciuto dell’8% circa (7,78% per la precisione). Se a ciò si aggiunge il valore dei dividendi, l’aumento sale all’11%, indica l’agenzia finanziaria Awp. Lo SMI rivaleggia così con il cugino tedesco, il DAX (+8,4%).

Sebbene il mercato azionario svizzero abbia registrato una buona performance, questa non può tuttavia essere paragonata alla sua controparte americana. L’indice tecnologico Nasdaq e lo S&P 500 sono a livelli quasi da record, con aumenti rispettivamente del 18% e del 15%.

Le ragioni di questo buon andamento sono molteplici. L’inflazione non fa più paura come un tempo, cosa che ha alimentato le speranze di un taglio dei tassi d’interesse e ha fornito ai mercati il carburante necessario per far salire le quotazioni. A ciò si aggiungono le aspettative ottimistiche sull’andamento dell’economia europea e, di conseguenza, sul miglioramento degli utili societari.

La progressione non è tuttavia stata lineare: dopo un inizio d’anno prudente, il trend al rialzo si è rafforzato in febbraio, prima di una correzione avvenuta a marzo. Dopo tre mesi, i guadagni del 2024 sono così stati azzerati e si è tornati al punto di partenza. A maggio si è innescata una nuova dinamica che ha permesso ad alcuni mercati di raggiungere nuovi massimi. E in giugno si è assistito a un nuovo consolidamento.

In primavera sono stati i titoli legati all’intelligenza artificiale – come Nvidia, Apple e Microsoft – a sbocciare. Lo SMI non è però riuscito a tenere il passo, a causa della sua composizione e del peso dei gruppi Nestlé, Novartis e Roche. In un momento in cui la tecnologia è in crescita, la natura difensiva di questi tre titoli non ha permesso sostanziosi rialzi al mercato azionario svizzero.

Il buon andamento generale dei mercati non è inoltre assicurato nel futuro immediato: molte sono le incertezze, a cominciare dalle elezioni in Francia e, soprattutto, negli Stati Uniti. I primi effetti si iniziano già a farsi sentire: le aziende quotate allo SMI hanno come detto chiuso la giornata odierna in “rosso”. E ciò malgrado i dati sull’inflazione negli Stati Uniti, risultati in maggio in linea con le attese.

Il dato peggiore è stato fatto segnare da Givaudan (-2.09% a 4’260.00 franchi). Perdite superiori al punto percentuale anche per Richemont (-1.23% a 140.25 franchi), Geberit (-1.19% a 530.80 franchi) e Sika (-1.11% a 257.20 franchi). Più contenuti i cali di Nestlé (-0.46% a 91.72 franchi), Roche (-0.36% a 249.50 franchi), Swiss Re (-0.22% a 111.50 franchi) e Zurich Insurance (-0.21% a 479.10 franchi).

In una giornata povera di notizie concernenti le società quotate allo SMI, si segnalano invece i guadagni di Partners Group (+1.45% a 1’154.00 franchi), Swisscom (+1.14% a 505.50 franchi), Novartis (+0.75% a 96.17 franchi) e UBS (+0.30% a 26.45 franchi).

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