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Borsa svizzera chiude in perdita, SMI -0,39%

(Keystone-ATS) Giornata senza impulsi oggi per la borsa svizzera, passata interamente sotto la linea di demarcazione. In chiusura, l’indice delle blue chip SMI ha perso lo 0,39% a 6414,60 punti. L’SPI ha contenuto le perdite: -0,05% a 5862,34 punti. Gran parte del calo del listino principale è imputabile a ZFS, che ha lasciato sul terreno il 7,27% a 243,6 franchi. Il titolo dell’assicuratore è stato negoziato senza la cedola di dividendo (17 franchi per azione).

Per gli analisti, la fiacchezza dell’odierna giornata di contrattazioni si spiega anche con l’incertezza che grava ancora sull’euro in seguito al forte indebitamento di alcuni paesi, come il Portogallo, e con le attese per la seduta di giovedì della Banca centrale europea.

“Molti scommettono su un aumento dei tassi di un quarto di punto”, ha detto un broker alla reuters. “Molto importante sarà anche la motivazione che fornirà la Banca centrale per giustificare un eventuale giro di vite”, ha aggiunto.

Tra gli altri assicurativi, Swiss Re ha chiuso in leggera perdita (-0,09% a 54,4 franchi), dopo che la settimana scorsa il titolo ha segnato un forte incremento dovuto a speculazioni secondo cui uno degli azionisti più importanti – Warren Buffet – sarebbe in procinto di raddoppiare la sua quota dal 3 al 6% nel riassicuratore.

Per i bancari, UBS ha azzerato le perdite del mattino finendo in crescita dello 0,42% a 243,6 franchi. Il Credit Suisse ha chiuso invece in flessione dello 0,45% a 39,43 franchi e Julius Bär dello 0,75% a 39,69 franchi.

Tra i pesi massimi, Nestlé ha sostenuto il mercato crescendo dello 0,47% a 53,1 franchi, mentre Roche ha ceduto lo 0,37% a 133 franchi. Novartis ha terminato invariata a 50,05 franchi. In crescita Holcim (+0,64% a 70,3 franchi) e Syngenta (+0,52% a 306,6 franchi).

Sul mercato allargato, Sonova ha guadagnato il 3,3% a 86,75 franchi. Oggi l’ex presidente del Cda dell’azienda Andy Rihs ha dichiarato di aver riacquistato le azioni in suo possesso del produttore di apparecchi acustici, di cui si era separato una settimana prima dell’avvertimento sugli utili – 16 marzo – emanato dalla società. Rihs ha ribadito di essere stato all’oscuro dell’avvertimento sugli utili al momento di vendere.

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