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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

se transitate dai binari da 31 a 34 della stazione di Zurigo rischiate di dover sopportare odori poco piacevoli. È quanto stanno sperimentando in queste settimane i pendolari che si sono lamentati per i disagi in quella zona dello scalo ferroviario.

Le ferrovie federali hanno spiegato che la puzza ha origine dai bioreattori presenti nei bagni dei nuovi treni Dosto e dal gran caldo di questi giorni. Il problema sarà risolto nel più breve tempo possibile, hanno promesso le Ffs che nel frattempo hanno intensificato gli interventi di pulizia nelle aree interessate.

Tra le altre notizie che vi proponiamo oggi comunque si parlerà ancora di ferrovie e treni,

buona lettura.

treno
Keystone / Str

Esattamente 175 anni fa il primo convoglio ha preso regolare servizio sulla tratta Baden-Zurigo. Per celebrare la ricorrenza un treno, su cui viaggeranno autorità e politici federali, ha percorso oggi i 23 chilometri che separano le due città.

In realtà il trasporto ferroviario, che vede ai primi posti – per chilometri percorsi – gli utenti elvetici in Europa, ha fatto la sua comparsa in ritardo in Svizzera rispetto ai pionieri della rotaia. Nel 1802, vale a dire 45 anni prima, le locomotive a vapore circolavano già nel Regno Unito.

All’origine della lenta evoluzione della ferrovia, oltre alla particolare conformazione geografica della Confederazione, attraversata dalla catena alpina, c’erano gli interessi divergenti e concorrenti di cantoni e privati che sono stati superati solo con la nazionalizzazione, avvenuta con voto popolare nel 1898, delle ferrovie elvetiche.

Ben presto però il trasporto ferroviario, grazie anche a imponenti infrastrutture come le gallerie del San Gottardo, del Sempione e del Lötschberg, si è diffuso capillarmente e la rete elvetica è divenuta un punto di riferimento nel sistema di comunicazione europeo, come è stato sottolineato nei discorsi che si sono tenuti a Baden e Zurigo..  

  • L’ampio servizio di rsi.chCollegamento esterno sull’anniversario delle ferrovie svizzere.
  • In un servizio del Tg di tre giorni fa è stato anticipato l’evento.
  • I dettagli dei 175 anni di storia delle ferrovie elvetiche nell’ampio approfondimento del sito della radiotelevisione SRFCollegamento esterno (in tedesco).

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franco
© Keystone / Christian Beutler

Il franco svizzero è destinato a restare sotto la parità nei confronti dell’euro nei prossimi mesi. Secondo quanto indicano gli analisti di Raiffeisen la Banca nazionale (Bns), impegnata a raffreddare le spinte inflazionistiche, non intende più contrastare l’apprezzamento della valuta nazionale.

In particolare, osserva uno studio della banca sangallese, il franco forte contribuisce in modo rilevante a frenare l’inflazione importata e lo scenario attuale, caratterizzato dai rischi di recessione e dalla crisi energetica indotti dal conflitto ucraino, non dovrebbe mutare a breve.

Questo significa che la divisa elvetica, che a inizio luglio era scesa sotto la parità con l’euro e oggi viene scambiata sui 0,97 franchi per un euro, dovrebbe fissarsi attorno a 0,98 chf/eur in un orizzonte temporale di dodici mesi (in proposito vale la pena ricordare che a inizio anno il cambio era di 1,0379).

Discorso analogo per il dollaro: i ripetuti interventi sui tassi della Fed hanno sostenuto il biglietto verde che però dovrebbe perdere velocità nel prossimo anno, mantenendosi a un livello di 0,95 franchi per un dollaro.

politica
© Keystone / Peter Schneider

I politici elvetici non fanno abbastanza per soddisfare gli interessi dei cittadini. È quanto emerge da un sondaggio commissionato da Philip Morris in diversi paesi tra cui la Svizzera.

Dall’inchiesta emerge infatti che il 52% degli interpellati boccia l’operato del governo federale. Un terzo del campione ritiene inoltre che i partiti tendano a insistere su soluzioni troppo radicali ai problemi che affliggono la popolazione e siano poco inclini al compromesso.

I risultati dello studio hanno subito avuto un’eco nel mondo politico: per la presidente della Camera bassa Irène Kälin l’opinione negativa dei cittadini è stata condizionata dalle scelte inusuali prese dalle autorità durante la pandemia mentre il presidente del Consiglio degli Stati Thomas Hefti si è invece domandato quante di queste persone così insoddisfatte abbiano effettivamente votato alle ultime elezioni federali.

Da parte sua il politologo Sandro Lüscher ha osservato che la popolazione si attende da Berna una risposta alle incertezze globali che toccano anche il nostro paese, come l’inflazione, la carenza energetica e i rischi di recessione.

  • Nell’articolo di tio.chCollegamento esterno i dettagli dell’inchiesta demoscopica.
  • Un altro recente sondaggio condotto dall’istituto Sotomo conferma l’opinione critica dei cittadini sull’operato del governo. Ne riferiva a fine luglio swissinfo.ch.
laghi
© Keystone / Urs Flueeler

Il riscaldamento dei corsi d’acqua elvetici, dovuto alle ripetute ondate di caldo, non ha nuociuto solo ai pesci, come hanno avuto modo di osservare gli esperti, ma sta creando più di un fastidio anche ai bagnanti.

È quanto stanno sperimentando quest’estate diverse persone che ad esempio hanno cercato refrigerio tra i flutti del Lago dei Quattro Cantoni. Con temperature inusuali attorno ai 25 gradi le acque del mitico specchio d’acqua elvetico hanno visto proliferare parassiti come le cercarie, più noti come le pulci delle anatre che sono all’origine di fastidiose punture sull’uomo.

Una tendenza confermata dall’incremento delle infiammazioni cutanee segnalate in queste settimane dalla clinica dermatologica dell’ospedale universitario di Zurigo.

Nella maggior parte il tutto si risolve con un semplice prurito ma in alcuni soggetti le reazioni infiammatorie possono essere più intense. Gli esperti in proposito consigliano di non bagnarsi in prossimità di uccelli acquatici e di lavarsi subito dopo il bagno.

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