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Buon margine di vantaggio per la riforma dell’AI

Oltre un quinto degli intervistati sono ancora indecisi swissinfo.ch

I sostenitori della Quinta revisione dell'Assicurazione invalidità si apprestano ad affrontare l'ultimo scoglio, ossia la votazione federale del 17 giugno, con un chiaro margine di distacco nei confronti degli oppositori.

Secondo un sondaggio realizzato dall’istituto gfs.bern, su incarico della SRG SSR idée suisse, il 44% degli svizzeri approva il progetto governativo, mentre il 34% lo respinge.

La Quinta revisione dell’Assicurazione invalidità (AI) sta giungendo in dirittura di arrivo con un vantaggio di consensi significativo, ma non ancora sufficiente per cantare vittoria.

È quanto rilevano i politologi dell’istituto di ricerche gfs.bern, che hanno presentato mercoledì alla stampa il loro secondo sondaggio sulla votazione federale del 17 giugno.

In base all’inchiesta, condotta tra il 28 maggio e il 2 giugno, il 44% dei cittadini sono favorevoli al progetto di riforma dell’AI, sostenuto dal governo e dalla maggioranza del parlamento. Il 34% degli interrogati appoggia invece il referendum contro la revisione dell’assicurazione statale.

Pronostico ancora labile

Questi dati confermano le tendenze emerse in occasione del primo sondaggio, realizzato a inizio maggio. Il campo dei sì raggiungeva il 43%, mentre i no si situavano a quota 32%.

Gli autori dell’inchiesta fanno tuttavia notare che neppure gli ultimi dati permettono di anticipare un risultato sicuro. Tra le persone intenzionate a votare, la parte degli indecisi rimane ancora molto alta (22%). E anche all’interno dei due campi una quota molto alta di interpellati non ha ancora operato una scelta definitiva.

“I pronostici sono tuttora labili. L’esito della votazione può ancora dipendere dalle capacità di convincimento messe in mostra nella fase finale della campagna”, osservano gli esperti del gfs.bern.

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Obbiettivi finanziari in primo piano

Finora, i sostenitori della riforma dell’AI si sono lasciati sedurre soprattutto dagli obbiettivi finanziari del progetto governativo.

I due terzi di loro ritengono infatti che la Quinta revisione sia necessaria per risanare l’assicurazione statale, indebitata per oltre 9 miliardi di franchi. Poco più della metà considera che le misure proposte permetteranno di ridurre gli abusi.

Tra i contrari, i due terzi deplorano la mancanza di un obbligo legale per costringere i datori di lavoro ad assumere persone invalide. La metà afferma che il risanamento dell’AI non può avvenire solo con tagli delle prestazioni e che occorrono quindi nuove fonti di entrate.

Come per molti altri temi sociali, il sondaggio lascia trasparire il classico divario tra le regioni linguistiche: mentre nei cantoni francofoni predominano addirittura gli oppositori, il fronte dei sostenitori è superiore alla media nazionale nella Svizzera tedesca e in quella italiana.

Insicurezza e cauto ottimismo

Secondo i politologi del gfs.bern, la controversa campagna di propaganda dei sindacati, che ritraeva alcuni ministri svizzeri in veste di andicappati, avrebbe apportato più confusione che chiarezza.

“Questa campagna ha creato una certa polarizzazione, facendoci perdere magari alcuni voti. Ma, d’altro canto, è riuscita a destare l’attenzione della popolazione in vista della votazione”, dichiara invece a swissinfo Georg Mattmüller, portavoce del Comitato degli oppositori.

A suo avviso, l’insicurezza è dovuta soprattutto al progetto stesso di riforma, che combina tagli delle prestazioni a misure di integrazione degli invalidi. “Molte persone non sanno ancora se optare per i punti negativi o per quelli positivi”.

Mentre gli oppositori non hanno perso le speranze di successo, il fronte del sì manifesta un cauto ottimismo, come conferma il portavoce del Comitato favorevole Christian Weber: “Molti cittadini sono convinti della validità del progetto, dal momento che apporta dei vantaggi agli assicurati, privilegiando il lavoro alle rendite. Ma è ancora indispensabile un grande impegno per attirare queste persone alle urne”.

swissinfo, Armando Mombelli

Il sondaggio è stato realizzato dall’Istituto gfs.bern, su incarico della SRG SSR idée suisse, tra il 28 maggio e il 2 giugno.
Oltre 1200 persone sono state interrogate nella Svizzera tedesca, francese e italiana.
Secondo il sondaggio, il 44% della popolazione è favorevole alla 5a revisione dell’AI e il 34% contrario. Il 22% è ancora indeciso.

Introdotta nel 1960, questa assicurazione statale ha come scopo di proteggere gli assicurati dalle conseguenze economiche di danni alla salute fisica o psichica dovuti a malattia o infortunio.

Le prestazioni vengono versate in funzione del grado di invalidità. La rendita massima mensile si situa in media sui 1500 franchi.

All’inizio di quest’anno, quasi 300’000 persone beneficiavano di prestazioni dell’AI – ossia oltre il 5% della popolazione attiva. Questa quota corrispondeva allo 0,6% nel 1960.

L’anno scorso l’AI ha registrato un nuovo disavanzo pari a 1,6 miliardi di franchi. Il debito complessivo dell’AI, che grava sulle casse dell’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS), è di 9 miliardi di franchi.

La Quinta revisione mira innanzitutto a ridurre le spese dell’AI di circa 500 milioni di franchi all’anno.

Per raggiungere questo obbiettivo il governo e la maggioranza del parlamento intendono potenziare i provvedimenti per integrare gli invalidi nel mondo del lavoro. Dovrebbero inoltre venir definiti in modo più restrittivo i criteri che regolano il diritto alle rendite.

La riforma di legge prevede anche alcuni tagli alle prestazioni: verrebbero ad esempio soppresse le rendite complementari per i coniugi e il supplemento di carriera accordato finora alle persone diventate invalide prima del 45esimo anno di età.

Lanciato da una piccola organizzazione di invalidi, il Centro per una vita autonoma, il referendum è sostenuto dalla sinistra e combattuto dai partiti borghesi.

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