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Altra multa da mezzo miliardo per l’UBS

UBS dovrà pagare in totale una multa di 545 milioni di dollari (circa 508 milioni di franchi) agli Stati Uniti: 342 milioni per archiviare la vicenda delle manipolazioni dei tassi di cambio e 203 milioni per mettere una pietra sopra a quella relativa al tasso interbancario Libor. 

Per quanto riguarda le manipolazioni dei tassi di cambio, oltre al pagamento dei 342 milioni di dollari UBS si è impegnata a prendere misure correttive. Da parte sua la giustizia americana rinuncia ad intentare un’azione legale contro l’istituto bancario elvetico. Lo scorso novembre le autorità degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Svizzera avevano già imposto a UBS il versamento di 774 milioni di franchi per regolare la vicenda dei tassi di cambio. 

Nel dossier del Libor, il Dipartimento della giustizia americana (DoJ) ha invece annullato l’accordo di non perseguimento penale concluso nel 2012: il numero uno elvetico, oltre a pagare la multa di 203 milioni di dollari, dovrà ammettere la sua colpevolezza e sarà messo alla prova per tre anni. Per regolare la vicenda del Libor, UBS si era vista imporre già nel dicembre 2012 una multa di 1,4 miliardi di franchi. 

Le autorità americane e inglesi hanno inoltre annunciato mercoledì di aver inflitto multe complessive di quasi 6 miliardi di dollari a sei grandi banche internazionali, per aver manipolato i tassi di cambio fra il 2007 e il 2013. Oltre a UBS, sono coinvolte Citigroup, JPMorgan, Barclays, Royal Bank of Scotland (RBS) e Bank of America.

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