Una “pecora nera” lotta per il bene comune
ComunitàCollegamento esterno e corporazioniCollegamento esterno sono antiche istituzioni svizzere da secoli molto influenti, soprattutto nella Svizzera centrale. In una delle più potenti, una donna si sta battendo per assicurare che non solo alcuni dei membri approfittino degli utili della corporazione ma sia tutta la popolazione a poterne beneficiare. Ecco perché i suoi avversari l'hanno definita "pecora nera".
Ha danneggiato in modo grave la reputazione dell’istituzione e causato milioni di danni: questa la ragione addotta da alcuni membri della Corporazione di PfäffikonCollegamento esterno per cercare di espellere Irene Herzog-Feusi. La domanda di espulsione è stata firmata da 94 comunitari, termine con cui sono chiamati i membri delle corporazioni.
L’ex insegnante e presidente del Forum civico di FreienbachCollegamento esterno – Pfäffikon è il più grande paese della ricca comunità di Freienbach nel Canton Svitto – voleva impedire l’edificazione di una zona industriale dismessa sulle rive del Lago di Zurigo di proprietà della corporazione. Questo perché la sponda di Svitto è in gran parte di proprietà privata o è protetta e la popolazione ha un gran bisogno di maggiori sbocchi pubblici al lago, dice Herzog-Feusi.
La maggior parte dei comunitari di Pfäffikon aveva precedentemente accettato di concedere all’allora presidente Ulrich Feusi un diritto d’acquisto per i circa 6,5 ettari di terreno comperati dalla corporazione nel 1994 per 40,5 milioni di franchi svizzeri. “Un contratto di compravendita con definite condizioni di base per l’edificabilità, come il canone del diritto di superficie, che comprenderebbe solo i tre quarti del precedente prezzo di acquisto capitalizzato per 99 anni, vendibile e ereditabile. E questo anche se nel frattempo i prezzi dei terreni sono aumentati significativamente”, specifica Irene Herzog-Feusi che non ha legami di parentela con Ulrich Feusi. Ciò avrebbe consentito al presidente della corporazione, architetto e imprenditore immobiliare, di attuare i suoi progetti di ricostruzione a condizioni vantaggiose.
Manna di denaro piuttosto che un parco
Profitti uguali per tutti
Come la maggior parte delle corporazioni e delle comunità dei cantoni della Svizzera centrale, la corporazione di Pfäffikon è un’istituzione che risale al Medioevo. I comunitari (membri di comunità o corporazioni) in passato erano obbligati a regolamentare l’uso dei boschi, dell’acqua o dei pascoli. Per questo si sono riuniti in comunità o corporazioni. Queste erano caratterizzate da una forte amministrazione autonoma.
L’obiettivo principale era quello di garantire gli stessi profitti a tutti i comunitari. Le donne ne fanno parte da pochi anni. Dagli anni ’70 prevale lo sfruttamento edilizio dei propri terreni. Poiché possiedono terreni edificabili molto ambiti, alcune corporazioni, tra cui quella di Pfäffikon, hanno acquisito notevoli attivi. La corporazione di Pfäffikon è un elemento potente nel comune.
Invece di un intervento edilizio di cui solo pochi avrebbero beneficiato, la polemica compagna voleva avviare una discussione sull’uso di quest’area sul lago. Ma la maggior parte dei comunitari ha seguito il presidente che, durante la stessa riunione aveva immediatamente prima assicurato che a tutti i membri della ricca corporazione sarebbe stato concesso un cosiddetto beneficio speciale di 40.000 franchi. “A quanto pare, molti erano così entusiasti della manna di denaro che non volevano rifletterci su con più attenzione”, ha commentato Herzog-Feusi.
Così il presidente del Forum civico ha lanciato un’iniziativa che è stata accettata dagli elettori della comunità politica di Freienbach. Ma dato che il consiglio comunale ha preso alla leggera questa richiesta popolare e voleva destinare solo una piccola parte dell’intera area per un parchetto pubblico, Herzog-Feusi ha intrapreso un’azione legale contro il comune. “Purtroppo, il consiglio comunale è succube delle teste di punta della corporazione”, dice Herzog-Feusi.
Il Tribunale federale si è tuttavia pronunciato a favore dell’interpretazione che il consiglio comunale ha dato della volontà popolare. “Riguardo alle dimensioni spaziali di un cambiamento di destinazione, alle autorità comunali compete un certo margine di apprezzamento”, attesta la decisioneCollegamento esterno dei giudici supremi.
Protezione della natura e del paesaggio contro la sovra edificazione
Ma Irene Herzog-Feusi non si arrende. “Grazie a questa causa, abbiamo avuto accesso ai fascicoli degli atti e visto tutti i punti contrari a una edificazione redditizia in quel luogo”. La zona non è sufficientemente sviluppata, presenta un sottosuolo molto problematico e vi sono numerosi requisiti severi in materia di zonizzazione.
Inoltre si trova proprio accanto a una riserva naturale di importanza nazionale. “La brughiera e la zona di acque basse con le due isole sono uno dei paesaggi lacustri più preziosi della Svizzera”, loda il comune stesso sul suo sito webCollegamento esterno. “Questo ci ha indotto a non demordere”, dice la presidente del Forum civico.
Lo scorso autunno, una periziaCollegamento esterno della Commissione federale per la protezione della natura e del paesaggio (CFNP) ha concluso che il progetto di costruzione previsto è in contraddizione con le aree protette. Per l’utilizzo dell’area il CFNP raccomanda pertanto una zona pubblica, una di transizione e un’ulteriore riserva naturale.
Con buona volontà per una situazione vantaggiosa per tutti?
“Sono sicura che l’area non verrà edificata e lì vi sorgerà qualcosa di estremamente prezioso per l’intera regione”, afferma con ottimismo Herzog-Feusi, che presume si tratterà di una situazione vantaggiosa per tutti. “La corporazione, il suo ex presidente, i cittadini del comune, tutti ne trarranno beneficio”.
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Ma per far sì che l’abbandonata landa industriale sul lago diventi un giorno un’area ricreativa come immagina Herzog-Feusi, la presidente del Forum civico deve affidarsi alla buona volontà dell’influente ex presidente della corporazione. In quanto proprietario di un contratto di compravendita questi dovrebbe rendersi disponibile a un trasferimento d’uso, vale a dire mostrare interesse per le possibilità di costruzione in altre zone della città.
Se tutte le parti in causa rimarranno rigide nelle loro posizioni la controversia, in corso in tribunale dal 2004, continuerà negli anni a venire e invece di una situazione vantaggiosa per tutti se ne produrrà una con molti perdenti. “Gli interessati dovrebbero negoziare insieme soluzioni ragionevoli”, afferma lo storico Hans Stadler, che conosce la storia della corporazione di Pfäffikon meglio di chiunque altro.
Con autocontrollo contro le ostilità
Mentre molti cittadini hanno apprezzato l’impegno di Herzog-Feusi a favore del parco, i 94 comunitari menzionati volevano liberarsi della “pecora nera” e non averla più tra i propri membri. Ma alla riunione annuale di maggio di quest’anno, solo 243 degli 865 partecipanti hanno accettato la mozione di espulsione.
In tutti questi anni Irene Herzog-Feusi ha sopportato le ostilità con autocontrollo. “Perché sapevo che un giorno i membri comunitari si sarebbero resi conto di quale sarebbe stato effettivamente il beneficio maggiore per la corporazione e il comune”. Purtroppo nell’ultima revisione del proprio statuto la corporazione ha cancellato l’articolo ‘Senza scopo di lucro’. “Ma forse ora inizia un’altra volta una nuova era”.
“L’area è per legge un terreno edificabile”
Nella sua dichiarazione scritta a swissinfo.ch, Ulrich Feusi non scende a compromessi. Ha sottolineato che in seguito alla sentenza del Tribunale federale la decisione del consiglio comunale di Freienbach è giuridicamente definitiva e assoluta e, di conseguenza, nuovi lavori di edificazione sull’area sono possibili e auspicabili. I successivi colloqui della “tavola rotonda” sono stati infruttuosi. “Non sono previsti ulteriori colloqui. I trasferimenti d’uso sono fuori discussione. L’area della fabbrica di pietra è un terreno edificabile conforme alla legge. Non ci sono alternative”.
Alle critiche della presidente del Forum civico secondo la quale lui in modo particolare avrebbe tratto vantaggio dal progetto di edificazione, Feusi risponde che il contratto di compravendita e di costruzione stipulato tra lui e la corporazione di Pfäffikon contempla condizioni di mercato standard.
Traduzione di Paola Beltrame
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