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Fastweb svalutata, l’utile di Swisscom piange

Carsten Schloter si è detto convinto della solidità di Fastweb Keystone

Swisscom ha annunciato mercoledì che l’utile netto del 2011 subirà una riduzione di 1,2 miliardi di franchi a causa della rettifica di valore dell’operatore di telecomunicazioni Fastweb. Malgrado il clima agitato, l’affiliata italiana ha comunque ancora buone carte in mano.

Gli investimenti all’estero non sembrano decisamente portare fortuna a Swisscom. Nel 2004, il principale operatore elvetico aveva venduto la sua partecipazione nella tedesca Debitel, perdendo oltre 3 miliardi di franchi. Le avventure in Ungheria, Malaysia e India erano pure state dei (costosi) buchi nell’acqua.

Un buco nell’acqua anche l’acquisizione di Fastweb? È quanto si potrebbe credere, visto che mercoledì Swisscom ha proceduto a una rettifica di valore dell’azienda italiana di oltre 1,7 miliardi di euro. Rilevata nel 2007 per 4,6 miliardi di euro (7,6 miliardi di franchi all’epoca), Fastweb vale ormai ‘solo’ 2,9 miliardi.

La svalutazione graverà l’utile di Swisscom per il 2011 di 1,2 miliardi di franchi, un impatto considerevole visto che nel 2010 l’azienda svizzera aveva registrato un utile netto di 1,8 miliardi di franchi.

La notizia non è giunta come un fulmine a ciel sereno. Quest’anno, infatti, altre società di telecomunicazione attive sul mercato italiano, come Telecom Italia (-3,2 miliardi di euro) e Vodafone (-0,9), avevano proceduto a svalutazioni.

Sotto pressione

Fastweb, che lo scorso anno aveva fatto segnare una crescita del fatturato di circa il 50% a 1,9 miliardi di euro, nei primi nove mesi del 2011 ha registrato una contrazione dei ricavi del 7,8% a 1,3 miliardi.

Se nel segmento commerciale l’azienda dispone di basi solide – è il numero due in Italia – in quello della clientela privata si trova sotto pressione. Il fatturato medio per cliente diminuisce in una proporzione superiore alle attese, le fatture impagate aumentano, i consumatori cambiano operatore più facilmente e la competizione a livello di prezzi si è fatta più forte a causa dell’entrata sul mercato di nuovi operatori.

A ciò si aggiungono l’elevato indebitamento dello Stato, la debole crescita economica, la crescente disoccupazione e l’insicurezza politica. Una somma di fattori che «compromettono la futura crescita e quindi il valore dell’azienda», scrive Swisscom.

Licenziamenti

Per far fronte a questa situazione, l’operatore svizzero ha adeguato il piano industriale dell’affiliata. Nei prossimi cinque anni, la crescita media prevista del fatturato è ormai del 2,5% e non più del 5,1%.

Il partenariato con Sky, siglato ad inizio anno, l’evoluzione positiva nel segmento commerciale, l’ampliamento dell’offerta di telefonia mobile e dei canali di vendita dovrebbero incidere positivamente sul fatturato di Fastweb, annota Swisscom.

Per contro sarà necessario procedere a dei risparmi: l’obiettivo è di ridurre i costi di 120 milioni di euro nei prossimi due anni.

L’amministrato delegato di Swisscom e presidente del cda di Fastweb Casten Schloter non ha voluto esprimersi sull’entità del taglio occupazionale: «Dobbiamo prima discutere con le parti sociali», ha detto. In Svizzera, comunque, la situazione di Fastweb non metterà in pericolo nessun posto di lavoro.

Rete in fibra ottica

Malgrado la situazione difficile, Fastweb può poggiare su basi solide. Sebbene abbia una dimensione nettamente più piccola rispetto a Telecom Italia, Vodafone e Wind, ha il vantaggio di disporre dell’unica vera rete di fibra ottica in Italia, molto capillare e molto efficiente. Nella telefonia fissa è l’operatore tecnologicamente più avanzato.

La decisione presa qualche settimana fa dall’authority di ridurre in maniera drastica le tariffe di terminazione (quanto gli operatori di telefonia fissa pagano a quelli mobili per telefonate sulle loro reti) dovrebbe avere ripercussioni positive per l’affiliata di Swisscom. Per Fastweb ciò si dovrebbe tradurre in circa 20 milioni di euro di risparmi all’anno.

Cessione in vista?

Un altro sviluppo importante è da ricollegare all’asta avvenuta prima dell’estate delle frequenze del 4G, la trasmissione dati ultra-veloce mobile, per le quali le compagnie telefoniche hanno sborsato circa 4,3 miliardi di euro. «Queste frequenze saranno disponibili solo tra due anni. Ogni compagnia ha dichiarato che investirà circa un miliardo l’anno per realizzare la sua nuova rete», spiega l’esperto di telecomunicazioni.

«C’è però un problema strutturale. Un po’ tutti dicono che in Italia quattro compagnie sono troppe. Si comincia quindi a intravvedere la possibilità di un consolidamento. Telecom non può comprare niente, vista la sua posizione dominante. La strategia di Vodafone è invece di sviluppare la banda larga sul mobile e quindi probabilmente non è interessata a Fastweb. Per contro è ipotizzabile una fusione tra Wind, forte nella telefonia mobile, e Fastweb, forte in quella fissa. È uno scenario possibile – osserva – anche se oggi tutti dicono che non è questo il momento perché il mercato non lo consente».

Un concetto sul quale ha insistito anche Carsten Schloter: «Mettere in discussione l’investimento in Italia sarebbe sbagliato e pensare all’uscita dal mercato quando la situazione economica e monetaria sono al loro livello peggiore sarebbe un errore fondamentale». Una ritirata non è quindi all’ordine del giorno. Almeno per ora.

Fastweb è stata fondata nel 1999 da Silvio Scaglia e dal finanziere Francesco Micheli.

Nel 2007, Swisscom ha rilevato la maggioranza del pacchetto azionario di Fastweb, investendo in totale 4,6 miliardi di euro (7,6 miliardi di franchi all’epoca).

«L’acquisto era giusto, ma non con questa valorizzazione. Per Fastweb abbiamo pagato troppo caro», ha affermato mercoledì l’amministratore delegato di Swisscom Carsten Schloter.

Nel corso degli ultimi anni, Fastweb è diventata la più importante azienda italiana nel settore delle comunicazioni in fibra ottica. Oltre all’accesso ad internet e alla telefonia fissa, Fastweb fornisce pure un servizio televisivo ed ha un’offerta di telefonia mobile.

L’azienda detiene la seconda quota di mercato nel segmento commerciale ed è il numero tre nel servizio a banda larga in Italia.  

Alla fine del 2010, Fastweb aveva 1,7 milioni di clienti e 3’125 persone alle sue dipendenze. Il giro d’affari consolidato ammontava a 1,9 miliardi di euro.  

La procedura per frode fiscale e riciclaggio di denaro aperta nel 2010 contro il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia, ha costretto Swisscom a costituire riserve per 102 milioni di franchi. Il provvedimento aveva già fatto diminuire l’utile della compagnia elvetica per l’esercizio 2010 del 7,1%.

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