I giubbotti antiproiettile dividono i parlamentari
L'esercito svizzero dovrebbe ricevere circa due miliardi di franchi per il programma d’armamento. Il Consiglio nazionale ha accettato giovedì il messaggio sull'esercito 2018, che prevede di dotare i soldati di giubbotti antiproiettile e di mettere fuori servizio 27 aerei da combattimento Tiger.
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Giornalista basata a Berna, sono particolarmente interessata alle tematiche sociali, ma anche alla politica e ai temi riguardanti i social media. In precedenza, ho lavorato per dei media regionali, nella redazione del Journal du Jura e di Radio Jura Bernois.
Ammodernare alcuni sistemi delle Forze aeree, completare l’equipaggiamento delle truppe e sviluppare le infrastrutture di addestramento sono gli obiettivi che l’esercito dovrà soddisfare con un investimento di 2,053 miliardi di franchi, approvato giovedì dalla Camera del popolo. Una somma che è rimasta stabile rispetto agli anni precedenti e che verrà distribuita come mostrato in questo grafico:
Il Consiglio nazionale ha accettato pure la spesa più controversa: tutti i soldati dovrebbero essere equipaggiati con una nuova divisa da combattimento, che costa 3000 franchi a persona e comprende un giubbotto di protezione di alta sicurezza. L’esercito spenderà complessivamente 377 milioni di franchi per questo nuovo equipaggiamento.
I parlamentari hanno discusso a lungo sull’abbigliamento dei soldati. La Camera dei Cantoni aveva messo in dubbio la necessità di dotare l’intero esercito (100’000 soldati) di giubbotti di protezione. Aveva quindi deciso di dimezzare il credito destinato a tale acquisto.
Il Consiglio nazionale ha però rifiutato giovedì di tagliare questa spesa. L’acquisto delle nuove divise è stato difeso soprattutto dai deputati di destra. “Se il numero dei giubbotti di protezione è ridotto, come deciderete quali soldati ne riceveranno uno e quali ne saranno invece privati”, ha chiesto Yvette Estermann, consigliera nazionale dell’Unione democratica di centro (UDC). Il suo collega di partito Thomas Hurter ha accusato i Verdi e i socialisti di voler smantellare l’esercito.
La sinistra ha cercato invano di opporsi a una spesa che considerava troppo alta. “Non c’è uno scenario in base al quale tutti i membri dell’esercito, compreso il cuoco, avrebbero bisogno di questi giubbotti”, ha dichiarato la deputata socialista Priska Seiler Graf. “L’esercito si comporta come un bambino viziato, che vuole tutto e subito”, ha aggiunto il collega di partito Carlo Sommaruga.
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I Tiger in pensione
Il messaggio dell’esercito comprende anche lo smantellamento d’importanti sistemi d’armamenti: l’esercito abbandona infatti 27 dei suoi 53 caccia F-5 Tiger. Questi velivoli sono in servizio da diversi decenni nelle Forze aeree svizzere, essendo stati acquisiti nel 1976 e 1981.
Quattro sono stati consegnati a collezioni storiche. Per gli altri, attualmente immobilizzati, sono stati trovati potenziali acquirenti, ha indicato il governo.
I restanti 26 aerei continueranno ad essere utilizzati per liberare gli F/A-18 da compiti aggiuntivi. Ciò consentirà loro di continuare a garantire la protezione dello spazio aereo fino all’acquisto di nuovi aerei da combattimento. Dopo il rifiuto del popolo nel 2014 di acquistare 22 Gripen, i cittadini dovrebbero votare nuovamente sul rinnovo della flotta aerea entro il 2020.
Il messaggio sull’esercito ritorna al Consiglio degli Stati.
Nuova riforma dell’esercito svizzero
Le acquisizioni, gli investimenti e lo smantellamento previsti fanno parte del programma Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs). Uno degli obiettivi di questa riforma dell’esercito, approvata dal Parlamento nel 2016, è di aumentare la disponibilità dell’esercito. 8’000 uomini dovranno essere mobilitati in uno o tre giorni e 35’000 in dieci giorni – una capacità unica in Europa. L’esercito svizzero dispone di 20 miliardi di franchi per gli anni dal 2017 al 2020.
Traduzione di Armando Mombelli
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La notizia è stata comunicata martedì dal Dipartimento federale della difesa. Lo spostamento dei corsi di ripetizione – che durano tre settimane – riguarda 4 battaglioni. Le vacanze già prenotate non saranno un motivo valido per chiedere lo spostamento del corso. «Sappiamo che certe persone hanno già prenotato le vacanze e dunque chiederanno un rinvio; siamo pronti a valutare le richieste, ma chiaramente non potremo accettarle tutte», ha dichiarato Walter Frick, del Dipartimento della difesa.
«L’obiettivo è che, se necessario, l’esercito fornisca appoggio in fasi successive con un massimo di 2'000 militari», si legge nel comunicato.
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