L’immigrazione è al centro dei dibattiti politici in Europa e molti paesi rimettono in discussione la libera circolazione delle persone. L’immigrazione ha caratteristiche spesso molto diverse da uno Stato europeo all’altro. Giro d’orizzonte e analisi in grafici.
È da oltre 15 anni che l’accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione Europea è in vigore. Grazie a questa intesa, i cittadini svizzeri e dell’UE possono studiare, lavorare o andare in pensione in qualunque paese dell’UE o dell’Associazione europea di libero scambio (AELS, che comprende Svizzera, Norvegia, Liechtenstein e Islanda). La libera circolazione è una delle quattro libertà fondamentali dell’UE garantite dal mercato unico, assieme alla libera circolazione dei beni, dei capitali e dei servizi.
In Gran Bretagna come in Svizzera, la libera circolazione delle persone è rimessa in discussione. I cittadini hanno espresso la volontà di regolare meglio l’immigrazione. Come già sottolineato nel precedente articolo della serie che swissinfo.ch dedica ai flussi migratori, la migrazione sul Vecchio Continente è prima di tutto intra-europea ed è evidentemente favorita dalla libera circolazione delle persone.
Come illustra la cartina precedente, il saldo migratorio varia fortemente da una regione all’altra. Ad attirare di più i migranti sono naturalmente i paesi e le regioni più ricche. La Svizzera, la Germania, l’Austria, la Gran Bretagna e i paesi scandinavi hanno così un saldo migratorio ampiamente positivo.
Nel 2015, in tutti gli Stati membri dell’UE e dell’AELS vi erano oltre 37,7 milioni di cittadini stranieri, pari all’8% della popolazione totale. Più del 45% di loro ha la nazionalità di un altro paese membro.
Una grande proporzione di immigrati proviene dall’est e dal sud dell’Europa. I rumeni e i polacchi rappresentano da soli più del 30% degli stranieri nell’insieme degli altri paesi dell’UE e dell’AELS. Le caratteristiche dell’immigrazione variano però molto da un paese all’altro. Il grafico seguente presenta la nazionalità degli immigrati in diversi paesi europei.
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Diversi studi hanno mostrato che la libera circolazione ha un effetto globalmente positivo nei paesi ospiti. Contrariamente a certi discorsi populisti, gli immigrati portano più soldi di quello che costano allo Stato in cui vivono.
Nei paesi natii degli emigranti, i benefici della libera circolazione sono per contro meno chiari. Secondo uno studio del Fondo monetario internazionale, la partenza dei lavoratori più giovani e meglio formati può rappresentare un freno alla crescita economica e demografica dei paesi dell’Europa orientale.
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