Il turismo urbano in Svizzera si trova ancora in acque agitate
Pochi settori sono stati colpiti così duramente dalla pandemia come il turismo urbano. E Ginevra non fa eccezione. Nonostante le molteplici sfide, Sophie Dubuis, presidente di Ginevra Turismo, non si arrende.
SWI swissinfo.ch: Il 2020 è stato un anno nero per il turismo ginevrino. Quali sono le prospettive per l’anno in corso e il futuro?
Sophie Dubuis: Nel 2020 abbiamo avuto un calo del 68% dei pernottamenti in hotel nonostante un eccellente primo trimestre prima della pandemia. Il 2021 sarà probabilmente un po’ meglio, grazie soprattutto a una buona estate. L’incontro tra Putin e Biden ci ha ovviamente aiutato.
E soprattutto, abbiamo lanciato una vasta campagna (“Geneva resort”) che presenta Ginevra come una grande destinazione per il tempo libero; grazie a questa iniziativa, abbiamo avuto un numero di pernottamenti leggermente superiore all’anno precedente e una progressione migliore rispetto ai nostri amici di Zurigo.
Per quanto riguarda i prossimi anni, l’evoluzione è ancora incerta perché dipendiamo completamente dalle restrizioni sanitarie in Svizzera e all’estero. Inoltre, in futuro è probabile che alcuni grandi eventi si svolgeranno in parte online. Concretamente, stiamo gestendo la situazione a brevissimo termine…
Inoltre, il Salone dell’auto di Ginevra, previsto per il febbraio 2022, è stato rinviato per il terzo anno consecutivo.
Questo è ovviamente un brutto colpo. Tuttavia, questo non è dovuto a una mancanza di attrattiva di Ginevra in quanto destinazione, ma a un problema di approvvigionamento specifico dell’industria automobilistica e alle incertezze legate alla pandemia.
Le donne sono ancora largamente sottorappresentate nelle alte sfere dell’economia. Per esempio, solo il 13% delle 20 società quotate nell’indice di punta della borsa svizzera, lo SMI, vede le donne in posizioni dirigenziali. Da questo punto di vista, la Svizzera non è all’altezza degli standard internazionali. Quest’anno, SWI swissinfo.ch ha deciso di dare la parola alle donne dirigenti di aziende svizzere che operano nel mondo. Le rappresentanti dell’economia svizzera discutono delle sfide più urgenti che affrontano attualmente le loro imprese, dalla crisi del coronavirus al posto della Svizzera nell’economia globale.
Qual è il ruolo dei media internazionali e delle reti sociali nella promozione di Ginevra come destinazione turistica?
Il ruolo dei media internazionali è essenziale e non lesiniamo gli sforzi per prendere contatto con questi media, direttamente o attraverso Svizzera Turismo. Inoltre, le reti sociali, in particolare Instagram e WeChat, sono diventate ancora più importanti dei media tradizionali.
Anche un post positivo su Instagram di un turista con 1’500 follower ha un reale valore promozionale. E vi lascio immaginare gli effetti incommensurabili quando il giornalista della CNN Wolf Blitzer ha espresso su Twitter la sua meraviglia per la città di Ginevra durante il vertice Putin-Biden.
Come vi coordinate con Svizzera Turismo?
La collaborazione è ottima ed è una necessità. Svizzera Turismo offre alle destinazioni un catalogo di servizi in cambio della condivisione dei costi. Come destinazione, possiamo, per esempio, partecipare ad eventi o accompagnare Svizzera Turismo in una campagna specifica rivolta al Regno Unito. Naturalmente, noi forniamo anche il contenuto, cioè i punti forti che vogliamo promuovere.
Tutto il vostro personale risiede a Ginevra. Questo significa che Svizzera Turismo ha il monopolio della presenza all’estero?
Svizzera Turismo non ha alcun monopolio, ma la nostra strategia è chiara e pragmatica: è più efficace che la presenza all’estero sia garantita unicamente da Svizzera Turismo.
È auspicabile una maggiore promozione regionale?
Non solo è auspicabile, ma è parte integrante del nostro contratto di prestazioni con il Cantone di Ginevra. Abbiamo d’altronde iniziato le nostre prime collaborazioni regionali, in particolare con il Vallese e il Cantone di Vaud, così come la vicina Francia.
Il vostro sito Internet è in sei lingue ma non in mandarino o arabo, nonostante l’importanza di queste lingue per il turismo ginevrino…
I cinesi consultano principalmente altre piattaforme, nella fattispecie WeChat e Weibo. Per quanto riguarda i turisti dei Paesi arabi, sono assolutamente a loro agio con la lingua inglese.
Come misura il successo di Ginevra Turismo? In particolare, come fa a sapere se l’afflusso di turisti è il risultato delle vostre azioni?
Questo è un argomento molto importante ma è difficile dare risposte precise. Per esempio, il numero di pernottamenti è fortemente dipendente da fattori esterni come la crisi del coronavirus. Tuttavia, se intraprendiamo azioni mirate in un determinato Paese e il numero di pernottamenti di turisti provenienti da quella nazione aumenta, possiamo concludere che ciò è dovuto ai nostri sforzi. Infine, misuriamo ovviamente la copertura mediatica nei nostri confronti e la soddisfazione dei nostri partner.
La Fondazione Ginevra Turismo & Congressi (abbreviato in Ginevra Turismo) è una fondazione di diritto privato riconosciuta di pubblica utilità. Il ruolo di questa fondazione, creata più di 120 anni fa da rappresentanti dei settori economici e turistici, è definito nella legge ginevrina sul turismo, adattata nel 2019. In poche parole, la missione di Ginevra Turismo è di promuovere e vendere Ginevra come destinazione per il turismo ricreativo e d’affari, nonché di assicurare l’accoglienza, l’informazione e l’assistenza ai turisti.
Come ve la state cavando finanziariamente?
In anni normali, il 70% del nostro finanziamento proviene dalle “tasse di soggiorno” pagate dai visitatori (3,65 franchi a notte); il restante 30% proviene dalle “tasse di promozione turistica” versate dalle aziende situate nella “zona turistica” definita dal Cantone di Ginevra.
Gli introiti delle tasse di soggiorno si sono ovviamente ridotti in modo drastico. Inoltre, per sostenere le imprese, lo Stato di Ginevra ha deciso di dimezzare le tasse di promozione turistica. In pochi giorni, il nostro fatturato annuale è sceso da 19 a… 9 milioni di franchi. Nel 2020, abbiamo dovuto chiedere – con successo – altri 4,5 milioni di franchi al Parlamento ginevrino. Purtroppo, siamo stati anche costretti a ridurre i nostri effettivi da 60 a circa 45 persone.
Traduzione dal francese: Luigi Jorio
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