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Carmen contro femminicidio, tra ironia web e difesa

La Carmen (qui in una rappresentazione del 2009) figura fra le opere più amate dal pubblico. KEYSTONE/AP LA SCALA PRESS OFFICE/MARCO BRESCIA sda-ats

(Keystone-ATS) La Carmen di Bizet con il finale cambiato (all’insegna del no alla violenza sulle donne, dove è la protagonista a uccidere don José) portata in scena ieri sera al Maggio musicale di Firenze continua a far discutere anche dopo la prima.

Dopo le contestazioni registrate in teatro, su twitter il sindaco Dario Nardella ha difeso la scelta di non far morire il personaggio principale dell’opera: “Come presidente del Maggio, sostengo la decisione di cambiare il finale di Carmen, che non muore. È un messaggio culturale, sociale ed etico che denuncia la violenza sulle donne, in aumento in Italia”, ha cinguettato.

Il tweet è stato accolto da critiche, anche di avversari politici, e umorismo: “In Cappuccetto Rosso il lupo cattivo non deve morire, che segnale diseducativo!”, scrive un utente. “Si può fare nulla per Madama Butterfly? Ho un’ansia ogni volta!”, scherza un altro. “Come ex allenatore della Sampdoria, io propone di cambiare risultato di finale di coppa di campioni di mondo del ’92”, si fa avanti un altro buontempone che si è dato nome e foto di Vujadin Boskov e parla come parlava l’ex tecnico Serbo. E non manca chi rilancia con finali diversi per altre vicende: “Giulietta e Romeo vivono felici, la mamma di Bambi non muore, l’Italia giocherà ai mondiali, il 4 dicembre ha vinto il Si”. Sulla bacheca del sindaco di Firenze si fa vivo pure il noto profilo di satira social, Le frasi di Osho: “per Ciro in Gomorra 3 non se pole fa nulla?”.

Di ben altro tono l’intervento (in questo caso postato su facebook) di Fratelli d’Italia. Per Giorgia Meloni “il Premio ‘Idiozia del giorno’ va a Nardella che, da presidente del Maggio, appoggia la scelta di cambiare il finale della Carmen di Bizet. Il politicamente corretto ha ormai talmente offuscato le menti degli esponenti Pd e della sinistra, che ora non hanno di meglio da fare che riscrivere opere teatrali di fama mondiale. Ridicoli”. E Gian Marco Centinaio, capo gruppo della Lega Nord al Senato, parla di “scelta scellerata”. Critiche arrivano anche da sinistra: “Nardella dovrebbe occuparsi di ben altro e che semmai il Maggio dovrebbe pensare a cambiare il presidente”, dice il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra al Consiglio regionale Toscano, Tommaso Fattori.

In serata il sindaco ribadisce la sua difesa, chiedendo a quanti “fanno ironia e mi criticano in modo anche violento sui social di essere meno superficiali e provare a guardare oltre alla futile polemica. Tutto ciò che serve a scuotere le coscienze, accendendo i riflettori su un dramma così profondo nella società italiana come la violenza sulle donne e il femminicidio, non può che essere utile”, ribadisce. E in campo a sostenere la Carmen ribelle scende anche il sovrintendente del Maggio, Cristiano Chiarot: l’opera di Bizet con il finale cambiato “è entrata nel repertorio del teatro e ci resterà, perché ci sono state e ci sono moltissime richieste per rivederla. La rappresentazione è andata in sold out settimane fa: la gente vuole vederla in questa versione. Rimarrà in repertorio per i prossimi due o tre anni, la riproporremo a partire dal prossimo autunno”. E aggiunge: “la violenza con cui qualcuno ha esibito le proprie posizioni contrarie indica come su certi temi, a livello generale, ci sia ancora da lavorare molto e intensamente”.

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