Catastrofi naturali, danni nettamente superiori alla media
(Keystone-ATS) Le catastrofi naturali nel primo semestre 2024 hanno provocato danni per 120 miliardi di dollari (103 miliardi di franchi al cambio attuale), di cui 60 miliardi coperti dalle assicurazioni.
Lo indica la società di riassicurazione elvetica Swiss Re in un suo rapporto periodico sul tema.
Il primo dato è inferiore a quello dell’anno scorso (152 miliardi), mentre il secondo è perfettamente in linea (era pure di 60 miliardi): entrambi si rivelano comunque sensibilmente superiori alla media decennale, che è rispettivamente di 91 e 37 miliardi: gli scarti sono in questo caso del +31% e del +62%.
A pesare in modo particolarmente forte sono state le tempeste, soprattutto negli Stati Uniti, le quali hanno provocato il 70% dei danni economici registrati. “I danni assicurati dovuti a forti temporali sono aumentati a causa di una serie di fattori, tra cui l’inflazione, che ha contribuito all’aumento dei costi di costruzione”, spiega Jérôme Jean Haegeli, capo economista di Swiss Re, citato in un comunicato. “E con lo sviluppo economico, l’esposizione complessiva continuerà ad aumentare: ecco perché è fondamentale investire in misure di protezione”. Anche le inondazioni hanno causato perdite superiori alla media, trainate da eventi negli Emirati Arabi Uniti, in Germania e in Brasile: hanno rappresentato il 14% dei danni assicurati a livello globale.
Se ai disastri naturali (terremoti, cicloni, tempeste, inondazioni, incendi di boschi) si aggiungono quelli causati dall’uomo si arriva a un totale di danni di 127 miliardi (contro i 159 della prima parte del 2023, ma i 98 della media degli ultimi dieci anni), di cui 66 miliardi (in confronto a rispettivamente 65 e 43) assicurati.