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CF: iniziativa sperimentazione animale è eccessiva, va bocciata

(Keystone-ATS) L’iniziativa popolare “per il divieto di sperimentazione animale” va bocciata senza affiancarle alcun controprogetto. Il Consiglio federale ritiene la proposta di modifica costituzionale eccessiva perché potrebbe danneggiare la salute, la ricerca e l’economia.

Inoltre, in caso di accettazione, il testo sarebbe di “difficilissima attuazione”.

L’iniziativa – che porta il titolo “Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani – Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso” – chiede un divieto assoluto della sperimentazione animale e della ricerca che coinvolge esseri umani. Il testo – lanciato 2017 da un gruppo di cittadini sangallesi e sostenuto da oltre 80 organizzazioni – vuole anche impedire l’importazione di prodotti che si basano sui test in questione.

Il governo, che oggi ha adottato il messaggio da sottoporre al Parlamento, ritiene che il diritto vigente sia sufficientemente restrittivo per proteggere in modo efficace essere umani e animali. Nel 2008 sono state introdotte disposizioni più severe sulla sperimentazione animale e nel 2010 è stato approvato in votazione un nuovo articolo costituzionale in materia. Nel 2014 è poi entrata in vigore la nuova legge sulla ricerca umana.

Il governo ricorda anche che la Confederazione promuove da tempo alternative alla sperimentazione animale. Lo scorso anno, in collaborazione con le scuole universitarie e l’industria farmaceutica, è stato fondato un Centro di competenza con il proposito di rafforzare il cosiddetto principio delle 3R. Questo principio (replace, reduce e refine) punta a sostituire gli esperimenti sugli animali con metodi alternativi, a ridurne il numero e a limitare la sofferenza degli animali stessi.

Detto ciò, il Consiglio federale ricorda che la ricerca fondamentale, il controllo dei prodotti farmaceutici e chimici nonché la ricerca nel campo della tutela dell’ambiente necessitano della sperimentazione animale. Talvolta è anche necessario coinvolgere persone, se la ricerca riguarda malattie umane. In questi casi, la legislazione attuale ammette la ricerca su esseri umani o animali soltanto se non esistono alternative, quali simulazioni al computer o modelli cellulari.

In caso di approvazione è inoltre possibile che non si possa più garantire l’approvvigionamento di medicinali in Svizzera. A causa del divieto di importazione, la popolazione non potrebbe infatti più beneficiare degli sviluppi scientifici all’estero: ciò potrebbe riguardare nuovi medicamenti come prodotti fitosanitari, prodotti chimici o integratori alimentari, che vengono sviluppati attraverso la sperimentazione animale, afferma il governo. Le proposte sono inoltre inconciliabili con gli obblighi e gli accordi internazionali presi dalla Confederazione. L’iniziativa sarebbe pertanto “di difficilissima attuazione”.

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