Chernobyl si risveglia, a rischio il sarcofago protettivo

(Keystone-ATS) Il reattore numero quattro di Chernobyl si è risvegliato. A 35 anni dal disastro nucleare più tremendo della storia, dunque, lo spettro torna a incombere.
Forse anche a causa della nuova struttura protettiva da 1,5 miliardi di euro incardinata nel 2016 – in occasione del 30esimo anniversario della catastrofe – proprio per isolare ancor di più il sarcofago, ovvero il gigantesco cubo di acciaio e cemento costruito nel 1987 per neutralizzare le radiazioni provenienti dal reattore esploso.
I sensori, a Chernobyl, stanno infatti tracciando un numero crescente di neutroni, segnale di fissione, concentrati a quanto pare in una stanza inaccessibile dell’ex centrale. O almeno, questa è la conclusione di Anatolii Doroshenko dell’Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (ISPNPP) a Kiev, ripresa in un articolo di Science. “Ci sono molte incertezze”, aggiunge Maxim Saveliev dell’ISPNPP. “Ma non possiamo escludere la possibilità di un incidente”. Forse anche “un’esplosione”. Il conteggio dei neutroni sta aumentando lentamente, dice Saveliev, suggerendo che gli esperti hanno ancora qualche anno per capire come soffocare la minaccia e smantellare definitivamente i resti del reattore numero quattro.
Il problema sta nel fatto che il sarcofago lasciava penetrare l’acqua al suo interno, e poiché l’acqua rallenta, o modera, i neutroni e quindi aumenta le loro probabilità di colpire e scindere i nuclei di uranio, le piogge pesanti a volte mandavano il conteggio dei neutroni alle stelle. La nuova copertura – la cupola – avrebbe dovuto risolvere le cose.
E così in effetti è stato, dato che i conteggi dei neutroni nella maggior parte delle aree del sarcofago sono rimasti stabili o in diminuzione, aprendo alle ipotesi di una soluzione definitiva. Le rilevazioni, però, hanno cominciato a salire in alcuni punti, quasi raddoppiando in 4 anni nella stanza 305/2, che contiene tonnellate di materiale radioattivo sepolte sotto i detriti. È qui che si concentra il rischio maggiore.
Ora, gli esperti escludono chiaramente un’altra Chernobyl. Ma il sarcofago potrebbe crollare, sotto gli effetti di un mini-scoppio, e riempire la cupola di materiale radioattivo. A calmare gli animi ci ha pensato Alexander Uvarov, direttore di Atominfo. “La situazione a Chernobyl non presenta alcun pericolo reale, specialmente catastrofico, e gli stessi scienziati ucraini lo sottolineano”, dice a RIA Novosti, notando come le rilevazioni non oltrepassino la soglia di rischio.
“Ma – spiega – il governo ucraino non ha stanziato finora il denaro necessario per l’attuazione del programma di monitoraggio. Suppongo che in questo modo, cioè attraverso l’autorevole rivista Science, gli scienziati ucraini abbiano cercato di attirare l’attenzione sulla mancanza di fondi per le loro attività. Che sono molto importanti”.