Coronavirus: i numeri in Svizzera
Qui trovate le cifre e i dati più importanti sull'evoluzione della pandemia di coronavirus in Svizzera. I grafici vengono continuamente aggiornati e forniscono quindi il quadro attuale della situazione.
Questo articolo, le cifre e i grafici che contiene non sono più aggiornati dal 24 maggio 2022. Si possono trovare i dati più recenti sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblicaCollegamento esterno.
Come si sta diffondendo il coronavirus in Svizzera? In questo articolo trovate una serie di grafici che vengono aggiornati non appena ci sono nuovi dati. Dall’aprile 2022, l’aggiornamento avviene solo una volta alla settimana e più precisamente il martedì pomeriggio (ora svizzera). In fondo all’articolo travate le informazioni sulle fonti e la metodologia utilizzate per i grafici.
Situazione in Svizzera
L’attuale diffusione del virus SARS-CoV 2 non è rappresentata in modo fedele dai dati disponibili sulle nuove infezioni e il numero di casi non segnalati è verosimilmente molto elevato. È quanto si deduce, tra l’altro, dall’alto tasso di positività. Per queste ragioni, e perché molte persone non si sottopongono più al test nonostante i sintomi, i dati sui nuovi contagi (che includono anche le seconde e terze infezioni) devono essere interpretati con cautela.
Un’indicazione migliore è fornita dai ricoveri in ospedale. Questi mostrano quante persone vengono ospedalizzate ogni giorno a causa della Covid-19 o affette dalla malattia. Sia per le nuove infezioni che per i ricoveri ospedalieri, l’evoluzione giorno per giorno non è molto significativa, poiché soggetta a forti fluttuazioni. Raccomandiamo quindi di considerare lo sviluppo generale piuttosto che i singoli giorni.
Fino a poco tempo fa, un altro indicatore importante era la proporzione di test positivi sul numero totale di test effettuati (tasso di positività). Se la soglia del 5% fissata dall’OMS non veniva superata, si poteva presumere che buona parte dei casi fosse stata individuata. Nel frattempo la situazione è cambiata, ma il tasso di positività rimane un’indicazione sulla quantità di test effettuati.
Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), dall’inizio della pandemia circa il 15% delle persone ricoverate non aveva malattie precedenti rilevanti, mentre l’85% ne aveva almeno una. Con la variante Omicron, c’è da aspettarsi che più persone si infettino in ospedale o vengano ricoverate con una diagnosi principale diversa, risultando positive al virus solo in seguito. Queste persone sono contabilizzate dall’UFSP.
Un buon indicatore della fine di un’ondata è la diminuzione del numero di decessi quotidiani annunciati legati alla Covid-19.
La situazione nel mondo
È una corsa contro il tempo. Quali Paesi possono organizzare la vaccinazione contro la Covid-19 per la loro popolazione e permettere così un rapido contenimento della pandemia, la protezione dei gruppi a rischio e un ritorno alla normalità?
Le prime dosi di vaccino sono state somministrate a metà dicembre 2020, ma potrebbero volerci mesi o addirittura anni prima che tra il 70 e il 90 per cento della popolazione sia vaccinata, raggiungendo così la cosiddetta immunità di gregge.
La nostra tabella regolarmente aggiornata mostra le dosi di vaccino per 100 abitanti somministrate nei vari Paesi. Per la maggior parte dei vaccini sono necessarie due dosi a distanza di almeno tre settimane per garantire una protezione duratura. La tabella indica la percentuale della popolazione vaccinata contro il nuovo coronavirus.
Il seguente grafico mostra un confronto internazionale dell’incidenza attuale.
In Svizzera esistono diverse fonti che riportano i dati della diffusione del coronavirus. Le informazioni sono raccolte principalmente dalle autorità cantonali e vengono pubblicate una volta al giorno sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Per quanto concerne il numero di decessi, l’UFSP pubblica talvolta cifre con qualche giorno di ritardo rispetto ai Cantoni.
Fino all’8 luglio SWI swissinfo.ch ha pubblicato soltanto le cifre provenienti direttamente dai Cantoni. A tale scopo è stata utilizzata un’interfaccia gestita dall’Ufficio di statistica del Cantone di Zurigo, la quale risponde a norme rigorose in materia di qualità e di disponibilità dei dati.
Dal 9 luglio, la fonte dei casi confermati di contagio è nuovamente l’UFSP, in quanto alcuni Cantoni non pubblicano più le cifre con regolarità. Dal 23 dicembre, per motivi di coerenza, i dati dell’UFSP vengono utilizzati anche per le cifre relative ai decessi.
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