Prospettive svizzere in 10 lingue

CN: stilare rapporto annuale quote linguistiche amministrazione

Il Consiglio nazionale ha fatto oggi un "regalo" a Marco Romano, fresco della nascita della figlia Eva, adottando una sua mozione sul plurilinguismo nell'amministrazione federale KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale deve presentare annualmente in un rapporto l’analisi dettagliata delle quote linguistiche per dipartimento, unità amministrativa e livello di quadri.

È quanto chiede una mozione del consigliere nazionale Marco Romano (Centro/TI) adottata oggi dal plenum con 106 voti a 78 e 7 astenuti. Il Governo proponeva di respingere l’atto parlamentare.

Il deputato ticinese domanda in particolare all’esecutivo di presentare ogni anno, e non più ogni quattro come avviene oggi, un’analisi dettagliata della ripartizione linguistica nel “Rapporto sulla gestione del personale dell’amministrazione federale, dei Servizi del Parlamento, dei Tribunali federali e del Ministero pubblico”.

Secondo Romano, la situazione attuale è insoddisfacente, nonostante gli sforzi che vengono effettuati. A suo avviso, la Confederazione deve riflettere l’eterogeneità linguistica della Svizzera, che “è un valore fondamentale” del Paese.

A detta di Romano, l’italiano e il francese sono sotto rappresentati soprattutto tra i quadri della Confederazione. I germanofoni sono largamente maggioritari nell’amministrazione, ha ammesso il ministro delle finanze Ueli Maurer. Tuttavia, un rapporto supplementare non risolverà il problema. Occorre continuare a migliorare le cose seguendo l’attuale linea, ha aggiunto il consigliere federale, tentando invano di convincere il plenum a bocciare la mozione.

Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.

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