Prospettive svizzere in 10 lingue

Competenza in governo? Ecco Consiglio federale che farebbe sognare

Keystone-SDA

Sognare è sempre permesso, anche per chi in Consiglio federale vorrebbe vedere persone competenti e che affrontano con vigore i problemi, non personalità che emergono da maratone zoppicanti come quella che per taluni è in corso nella successione di Viola Amherd.

(Keystone-ATS) La SonntagsZeitung (SoZ) propone oggi sette nomi per altrettanti posti in Consiglio federale, scelti sulla base del merito e di quello che saprebbero probabilmente fare in governo.

Secondo i giornalisti del domenicale la corsa verso la poltrona che è stata di Amherd sta diventando sempre più bizzarra: sebbene in palio vi sia un seggio che – secondo la formula magica – spetta al Centro improvvisamente si fanno strada nomi come quelli degli UDC Christoph Blocher, che ha 84 anni, o del consigliere agli stati bernese Werner Salzmann, considerati più adatti per il Dipartimento della difesa.

Come noto raramente il parlamento elegge nell’esecutivo le persone migliori o quelle che, in base alla loro esperienza, sarebbero predestinate a un dipartimento. L’origine e la lingua madre giocano un ruolo importante. Ma nel frattempo – osserva la SoZ – si ha la sensazione che il “Gmögigkeitsfaktor” (cioè il fattore di quanto una persona sia “gmögig”, vale a dire simpatica in dialetto bernese) sia molto più importante del curriculum.

I cronisti hanno quindi pensato a quale sarebbe il volto del governo se l’Assemblea federale eleggesse solo persone di primo piano e le più adatte per il rispettivo dipartimento. In questa compagine “all star” all’economia figurerebbe la consigliera nazionale Jacqueline Badran (PS/ZH), personalità molto ferrata nei temi pratici che interessano milioni di cittadini, affitti in primis, nonché ultra-popolare anche al di là del suo partito.

Alla difesa andrebbe il presidente PLR Thierry Burkart, che da tempo si profila sui temi della sicurezza. Al Dipartimento di giustizia e polizia regnerebbe l’imprenditrice Magdalena Martullo-Blocher, abituata a prendere decisioni difficili: ma la SoZ la vedrebbe bene anche all’economia, “si ha l’impressione che sia forse l’unica in grado di negoziare un accordo di libero scambio con Donald Trump, anzi, non si esclude nemmeno che lo specialista in deal alla fine ne uscirebbe perdente”.

Al Dipartimento dell’interno, cioè quello competente per la sanità, un solo nome possibile: Pierre-Yves Maillard, ex consigliere di stato vodese, oggi consigliere agli stati socialista e presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS). È stato responsabile del settore sanitario dal 2004 al 2019, profondo conoscitore del tema, personalità in grado di ottenere successi epocali, come si è visto con la 13esima AVS.

Per il Dipartimento degli affari esteri il settimanale vede bene Gerhard Pfister: con il suo portamento fiero e da statista il presidente del Centro sarebbe l’uomo ideale per rappresentare la Svizzera nel mondo. In quanto membro di lunga data della Commissione per gli affari esteri conosce anche molto bene la materia. E come altri moderni ministri degli esteri Pfister comunica regolarmente sui social media, dove è pure ascoltato.

Nel dream team c’è però anche posto per chi in Consiglio federale siede già. Ecco quindi che al Dipartimento delle finanze viene confermata Karin Keller-Sutter, definita dalla SoZ la donna politica più potente della Svizzera, mentre in quello dell’ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni viene lasciato Albert Rösti: ha imposto nuovi accenti, non ha avuto paura di prendere decisioni controverse per di più è “gmögig”, conclude il settimanale ricorrendo ancora una volta al termine che negli ultimi mesi è entrato di prepotenza nel linguaggio politico svizzero.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR