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Credit Suisse, un dipendente su dieci se ne è andato

Molti hanno già preso il largo. KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Un dipendente su dieci di Credit Suisse (CS) ha voltato le spalle all’istituto. “Circa il 10% della forza lavoro ha lasciato la banca negli ultimi mesi, anche prima dell’acquisizione”, ha affermato il Ceo Sergio Ermotti, intervistato dalla televisione SRF.

Per questo motivo è giunto il momento che UBS inizi a integrare il concorrente, ha aggiunto il 63enne. A suo avviso il fatto che molti abbiano deciso volontariamente di andarsene presenta anche dei vantaggi: “Contribuisce in parte a mitigare i costi sociali, il che ci rende felici”, ha chiosato il dirigente. Inoltre le numerose partenze del personale dimostrano che c’è concorrenza. “E che ci sono persone disposte ad assumere”.

Per quanto riguarda le “linee rosse” descritte dai media, con le quali UBS avrebbe imposto ai dipendenti di CS restrizioni sulle loro attività, Ermotti fa sapere che la società si limita a mettere in pratica ciò che è stato già annunciato. “La banca sarà gestita secondo la filosofia della cultura e dell’assunzione di rischi che è propria di UBS”.

Per il manager l’acquisizione definitiva avvenuta oggi è un passo importante che consentirà di lavorare in modo molto più efficace. “Per esempio, abbiamo accesso a tutte le informazioni di CS che fino a ieri non avevamo: quindi possiamo anche iniziare il lavoro di integrazione”.

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