La Grande Dixence: il più grande bacino d'accumulazione della Svizzera. Il lago artificiale nel canton Vallese può contenere fino a 400 milioni di metri cubi d'acqua, ossia circa un quinto dell'energia elettrica che può essere immagazzinata in Svizzera.
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Cunicoli all'interno dello sbarramento della Grande Dixence.
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Controllo delle tubature impiegate per la produzione di elettricità nella diga della Grande Dixence.
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Il Lago Limmeren con la sua imponente diga nei pressi di Linthal, nel canton Glarona.
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Il Lago Sella nel canton Ticino, situato nei pressi del Passo del San Gottardo.
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Il bacino artificiale dell'Hongrin presso Chateau-d'Oex nel canton Vaud.
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Il Lago della Valle Verzasca nel canton Ticino. Dalla sua spettacolare diga si tuffa nel vuoto James Bond (Pierce Brosnan) nel film "Goldeneye".
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Condotta forzata per pompare l'acqua nel bacino della Valle Verzasca.
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Turbine della centrale idroelettrica di Oberhasli nel canton Berna.
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Lago artificiale del Grimsel sul passo alpino nel canton Berna
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Il bacino del Lago da L'Albigna nel canton Grigioni.
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Stazione elettrica della centrale di Oberhasli nel canton Berna.
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Il settore energetico svizzero è in subbuglio: Alpiq e Axpo, due pesi massimi del ramo, sono in grandi difficoltà finanziarie. Per riequilibrare i conti, Alpiq vuole vendere il 49% del suo portafoglio idroelettrico.
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Всё на продажу? Швейцария и ее гидроэнергетические ресурсы
L’energia a buon mercato prodotta con le centrali a carbone e eoliche in Europa sta mettendo sotto pressione le aziende svizzere. La Alpiq e la Axpo non riescono a stare al passo della concorrenza. L’energia che producono con l’atomo e con le centrali idroelettriche è infatti più cara. Le dighe, assurte a simbolo del “castello d’acqua svizzero”, cominciano così a mostrare qualche crepa.
Molti politici, anche di destra, chiedono allo Stato di intervenire, creando ad esempio un fondo infrastrutturale o una società pubblica. Cosa succederebbe se, ad esempio, investitori cinesi volessero mettere le mani sulle dighe svizzere? “Non dobbiamo avere paura dei cinesi”, afferma Stefan Müller Altermatt, presidente della commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio Nazionale. Queste infrastrutture non si possono smontare e ricostruire nell’Impero di Mezzo.
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