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Dobbiamo costruire enormi aspiratori di CO2 per limitare il riscaldamento globale?

Moderato da: Luigi Jorio

Esperte ed esperti di clima sostengono che in futuro si dovranno rimuovere miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera se si vorranno raggiungere gli obiettivi climatici. La soluzione proposta da un’azienda svizzera, che prevede di rimuovere l’anidride carbonica dall’aria e di immagazzinarla per sempre nel sottosuolo, è però controversa.

Voi che cosa ne pensate? Dite la vostra e partecipate al dibattito.

Dall’articolo Tecnologia svizzera per il deposito del CO2 in Islanda

Dall’articolo Filtrare il CO2 dall’aria, azzardo o necessità?

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ebacher7@gmail.com
ebacher7@gmail.com
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La cattura di CO2 dall'aria è un'aberrazione energetica. L'Islanda è stata scelta perché il prezzo dell'elettricità è molto basso e non può essere esportato.
Immagazzinarla nel sottosuolo è problematico su un'isola vulcanica!
Trasportarla dalla Svizzera è ancora più assurdo.

Le captage du CO2 dans l'air est une aberration, sur le plan énergétique. Si l'Islande a été choisie, c'est que le prix de son électricité est très bas et ne peut être exporté.
Son stockage en sous-sol est problématique sur une ile volcanique !
Le transporter depuis la Suisse est encore plus aberrant.

Celta
Celta

Potremmo partire dagli alberi.
Non sono la soluzione definitiva ma una delle tante possibili cose da fare. L'insieme di tutte le cose potranno contribuire, ma secondo me è sbagliato cercare LA SOLUZIONE. Bisogna invece applicarci in tante direzioni diverse e in questo sarà necessaria una politica adeguata.
Aumentare il costo dei carburanti non costituisce una scelta popolare, ma solo un aumento dei prezzi con una accise specifica per il finanziamento della ricerca potrà accelerare la soluzione del problema

maier michael
maier michael
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perché sulle bombole di gas sodastream c'è scritto proprio co2? non si potrebbe usare un filtro ad acqua per farlo gorgogliare? e poi smaltirlo in un serbatoio insieme alle polveri sottili o addirittura riciclarlo? A cosa serve la CO2? Il gas di solito è freddo, no?

wieso steht eigentlich auf sodastream gas flaschen co2 drauf? könnte man es nicht mit einem wasser filter sprudeln lassen? und dann in einen tank zusammen mit dem feinstaub entsorgen evtl sogar wieder verwerten? Was macht den co2 überhaupt? gas ist doch meistens kalt oder?

Giuliano Zandonà
Giuliano Zandonà

Io non sono un esperto ma credo che per prima cosa ci si debba sforzare al massimo per ridurre le emissioni soprattutto nei paesi orientali quali Cina ed India ma nessuno escluso.
Nel frattempo ideare dei macchinari su scala globale che riescano a convertire o abbattere la CO2

maier michael
maier michael
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@Giuliano Zandonà

Ditelo a coloro che guadagnano qui ma producono laggiù, invece di un accordo di libero scambio, è necessario un dazio doganale su questi prodotti. in cambio, l'IVA è sparita.

sag das denen die hier geld machen aber da unten produzieren, es braucht statt frei hadel abkommen, zoll auf diese produkte. dafür mwst weg

CalcioTitanio
CalcioTitanio
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Credo che ci complichiamo la vita non assumendoci la responsabilità di accelerare il cambiamento climatico e optando per la strada più facile di fingere che la tecnologia risolva un problema che abbiamo generato tutti noi, non volendo rinunciare a quelle comodità che i combustibili fossili ci forniscono, come l'eccessivo consumismo.

Nessuno ci salverà da questa situazione, solo noi, nella misura in cui abbandoneremo queste comodità e diventeremo più partecipativi per contribuire alla riforestazione delle nostre località.

Creo que nos complicamos la vida al no hacernos responsables de acelerar el cambio climático y optar por el camino más fácil de pretender, que la tecnología resuelva un problema que todos hemos generado, desde no querer abandonar esas comodidades que nos proveen los combustibles fósiles, como el consumismo desmedido.

De tal situación nadie nos va a salvar, solo nosotros en la medida de abandonar esas comodidades y ser mas participativo en aras de contribuir reforestando desde nuestras localidades.

Francesco@magistra.org
Francesco@magistra.org

Con i soldi che stiamo buttando via, ammesso e non concesso che il CO2 sia davvero la causa di tutti i mali, si potrebbe fare progetti di piantagioni e recupero delle zone desertiche in tutto il mondo. Gli alberi non solo creano microclimi, ma sono i migliori assorbenti di CO2, il gas piú importante per il loro sviluppo. Piú sono alti i livelli di CO2 nell'aria, più cresce rigogliosa la vegetazione, che lo scompone assumendo il C (carbonio) e liberando il O2 (ossigeno) che serve agli animali e quindi a noi.

La domanda che faccio sempre al mio pubblico: sapete quanto CO2 c'è nell'aria? Risposta: Azoto 78%, Ossigeno 21%, gas rari 1% di cui il CO2 con lo 0,04%, una percentuale che nei secoli ha fluttuato fra il 0,03% e il 0,06% senza causare la fine del mondo. E adesso mettetemi al rogo, sono un eretico!

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@Francesco@magistra.org

Buongiorno Francesco grazie per il suo commento. Un pianeta con più alberi e più vegetazione sarebbe sicuramente più vivibile e a questo proposito mi viene in mente un reportage che ho fatto una decina di anni fa in Senegal, dove un'associazione ticinese vuole "rinverdire" il deserto. (Caso mai lo trova [url=https://www.swissinfo.ch/ita/multimedia/lotta-alla-desertificazione_il-mattone-verde-di-ibrahim/36141086]qui[/url]).
In uno [url=https://www.science.org/doi/10.1126/science.aax0848]studio [/url]del 2019, un gruppo di ricerca coordinato dal Politecnico federale di Zurigo era giunto alla conclusione che sarebbe possibile aumentare le foreste del pianeta di un quarto senza per questo nuocere alle attività agricole.
Detto questo, piantare alberi non basterà per contrastare il cambiamento climatico. Anche perché, sempre secondo alcuni studi, la capacità delle piante di assorbire il carbonio si riduce con l'aumento delle temperature. L'unica soluzione efficace è il taglio delle emissioni e, senza assolutamente "metterla al rogo", la comunità scientifica è molto chiara sulle cause dell'innalzamento delle temperature.

Green-Eiger
Green-Eiger
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Caro signor Korrmann,

Prima di tutto, parliamo del cambiamento climatico. Il Kimawanel che stiamo vivendo è assolutamente naturale e non potrà essere fermato, per quanto sofisticata sia la tecnologia. Pertanto, qualsiasi geoingegneria è un colpo nel forno. L'unica cosa che otterremo con essa è un cambiamento dei modelli meteorologici o uno spostamento delle zone climatiche. Pertanto, si verificheranno più disastri naturali e una zona climatica calda potrà diventare una zona climatica più fredda e viceversa. La temperatura media della Terra non cambierà di conseguenza. Inoltre, le misurazioni delle torri termiche via satellite mostrano un raffreddamento della temperatura media terrestre da 18 anni. Ma ora passiamo al tunnel di 74 km che state progettando di costruire per 500 milioni di CHF. Questa ipotesi di costo è assurdamente troppo bassa. Io stimerei almeno 30 miliardi di CHF. Come minimo, 30 miliardi di franchi. Ma non importa, perché la geoingegneria è comunque inutile.

Con i migliori saluti

Sehr geehrter Herr Korrmann,

erstmal zu dem Thema Klimawandel. Der Kimawanel den wir erleben ist absolut natürlich und wird sich auch mit noch so ausgefeilter Technik nicht stoppen lassen. Daher ist jegliches Geoengineering ein Schuss in den Ofen. Das einzige was wir damit erreichen ist die Veränderung der Wetterlage bzw. Klimazonenverschiebungen. Daher es wird zu mehr Naturkatastrophen führen und eine warme Klimazone kann zu einer kälteren Klimazone werden und umgekehrt. Die Erddurchschnittstemperatur wird sich daurch nicht ändern. Im Weiteren zeigen Temperturmessungen via Satellit eine Abkühlung der Erddurchschnittstemperatur seit 18 Jahren. Aber jetzt zu dem 74 km langen Tunnel den sie gedenken für 500 Mio. CHF zu bauen. Diese Kostenanahme ist absurd zu tief. Da würde ich mindesten 30 Mia. CHF ansetzen. Aber das spielt ja keine Rolle, da Geoengineering sowieso sinnlos ist.

Mit freundlichen Grüssen

Volker Korrmann
Volker Korrmann
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Caro signor Jurio,

ormai 10.000 turbine eoliche in più e piccoli risparmi marginali non sono più sufficienti per combattere il cambiamento climatico.

In realtà avremmo dovuto pensare alla geoingegneria già da molto tempo.
Sul tema della geoingegneria, tuttavia, si parla sempre e solo delle vecchie utopie irrealistiche e inaccessibili, per le quali è necessario investire diversi miliardi,
senza che vi sia alcun reddito.

In allegato è riportata una nota soluzione economica di geoingegneria che consentirebbe anche una produzione economica di idrogeno.

Il progetto Quattara Vedi: https://de.wikipedia.org/wiki/Qattara-Senke dovrebbe essere economicamente fattibile con l'attuale tecnologia di scavo dei tunnel.
In tal caso, l'acqua di mare potrebbe confluire in questo pozzo naturale e si avrebbe energia elettrica a basso costo per la produzione di idrogeno 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Un tunnel idrico di 74 km dovrebbe essere possibile per meno di 500 milioni di euro! La diga di Assuan, per fare un confronto, è costata 2 miliardi di euro.
(Fonte dei dati: https://www.bi-strassenhaus.de/Fakten-zur-OU/Tunnel,-Tunnelkosten / Costi per il tunnel automobilistico con due canne + corridoio di manutenzione / Senza corridoio di manutenzione è necessario solo 1 tunnel)

Inoltre, si potrebbe rallentare un po' l'innalzamento del livello del mare e portare più umidità sulla terraferma, rinverdendo così il deserto.
Inoltre, la diga di Assuan sarebbe stata riempita di nuovo da altre piogge.

Sarei molto lieto se questo argomento venisse ripreso.

Molte grazie

Volker Korrmann

Sehr geehrter Herr Jurio,

inzwischen reichen wohl 10.000 weitere Windräder und marginale kleine Einsparungen schon lange nicht mehr gegen den Klimawandel.

Wir müssen eigentlich schon längst über Geo-Engineering nachdenken.
Zu dem Thema Geo-Engineering werden aber immer nur die alten unrealistischen und unbezahlbaren Utopien durchgekaut, wo mehrere Milliarden investiert werden müssen,
ohne das es dabei irgendwelche Einnahmen gibt.

Anbei eine bekannte wirtschaftliche Geo-Engineering Lösung, welche auch eine wirtschaftliche Wasserstoffproduktion ermöglichen würde.

Das Quattara Projekt Siehe: https://de.wikipedia.org/wiki/Qattara-Senke sollte mit heutiger Tunnelbohrtechnik wirtschaftlich umsetzbar sein.
In dem Fall kann Meerwasser in diese natürliche Senke fließen und man hätte 24/7 billigen Strom für die Wasserstoffproduktion.
Ein Wassertunnel von 74 km sollte sich für weniger als 500 Mio. Euro umsetzen lassen! Der Assuan Staudam zum Vergleich hat 2 Mrd. Euro gekostet.
(Datengrundlage Quelle: https://www.bi-strassenhaus.de/Fakten-zur-OU/Tunnel,-Tunnelkosten / Kosten für Autotunnel mit zwei Röhren + Wartungsgang / Es wird nur 1 Tunnel benötigt ohne Wartungsgang)

Zudem ließe sich damit der Anstieg des Meeresspiegels ein klein wenig bremsen und man bekommt mehr Feuchtigkeit über Land und könnte somit die Wüste begrünen.
Nebenbei würde sich der Assuan Staudamm durch mehr Regen auch wieder füllen.

Es würde mich sehr freuen, wenn dieses Thema auch mal wieder aufgegriffen werden würde.

Besten Dank

Volker Korrmann

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@Volker Korrmann

Dear Volker thank you for your comment. The expression “Climate geoengineering” actually include a broad range of approaches and interventions and the one you mentioned is one of them. We will keep that in mind for our next coverage on the topic.

Sgr_PDI
Sgr_PDI

Come se il problema in atmosfera fosse SOLO quello legato alla CO2...non ad un mix letale di vari gas, tra cui quello peggiore legato agli NOx.
A questo aggiungiamo come si assista quotidianamente alla corsa frenetica ad ogni sistema possibile ed immaginabile di efficientamento energetico, mantenendo agli estremi margini tutto ciò che concerne alla DECARBONIZZAZIONE di interi processi produttivi: fra tutti quelli legati alla filiera dell'edilizia.

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@Sgr_PDI

[quote]Buongiorno SGR_PDI grazie per il suo commento. La lotta al riscaldamento climatico si sviluppa principalmente attorno al CO2, ma come dice bene ci sono anche altri gas che contribuiscono all'aumento delle temperature, nonché all'inquinamento dell'aria. Le segnalo a questo proposito [url=https://www.swissinfo.ch/ita/co2-gas-serra-metano-accordo-parigi-clima/46196892]questo mio articolo del 2020 sui gas serra "dimenticati"[/url].[/quote]

Sgr_PDI
Sgr_PDI
@Luigi Jorio

Complimenti...ottima e rara disamina...poco rilanciata ed approfondita...almeno dagli canali d'informazione mainstream

Haim Fernandez
Haim Fernandez
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Credo che nessuna alternativa debba essere scartata, né quelle che mirano a eliminare la CO2 accumulata, né quelle che promuovono il divieto di generarla. Sono complementari.

Estimo que no se debe desechar ninguna alternativa, ni las tendente a la eliminación del CO2 acumulado, ni las que promueven prohibir su generación. Son complementarias.

marco brenni
marco brenni

A me sembra il tipico atteggiamento velleitario umano, sempre affetto da cronica hybris: costruire enormi e costosissimi impianti, già energivori per la loro stessa costruzione e messa in funzione, sia al limite del ridicolo. Per ottenere un effetto significativo sul clima se ne dovrebbero costruire a milioni se non miliardi su tutto il globo terracqueo (!) il che è insostenibile. Invece di limitare le nostre emissioni, si tenta così di aggirare l'ostacolo con una nuova industria che potrebbe fruttare miliardi agli investitori.
Non ci siamo proprio!

Davide Bassi
Davide Bassi

Questi impianti per essere costruiti, funzionare e per essere smaltiti al termine del loro ciclo di vita hanno bisogno di molta energia. Se non si usano energie rinnovabili, si rischia di emettere più gas serra rispetto a quello che si riesce a catturare.
La situazione mi ricorda quello che succedeva tanti anni fa con i primi pannelli solari apparsi sul mercato per uso civile. Per costruirli serviva più energia di quanta ne riuscissero a produrre nell'arco della loro esistenza. Oggi - fortunatamente - la situazione dei pannelli solari è decisamente migliorata e speriamo che analoghi progressi si possano fare anche per i sistemi di cattura dell'anidride carbonica, ma mi pare che ci sia ancora tantissimo lavoro da fare.

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@Davide Bassi

Buongiorno Davide grazie per il suo commento. La tecnologia DAC è ancora nella fase iniziale e solleva diversi interrogativi. Senza dubbio deve potersi avvalere di energia rinnovabile, altrimenti non avrebbe molto senso. La DAC, perlomeno nelle intenzioni di Climeworks, è intesa come una soluzione per eliminare quelle emissioni residuali che anche nello scenario migliore non riusciremmo ad evitare. Sarebbe quindi un grosso errore considerarla tra le principali opzioni per contrastare l'aumento delle temperature. Ritengo che andrebbero perfezionate (o riviste) le tecnologie per catturare il CO2 laddove è prodotto (industrie, traffico,…) e immagazzinarlo in via definitiva. Purtroppo, da un recente studio sugli impianti di cattura e stoccaggio del CO2 (Carbon Capture and Storage) è emerso che i risultati ottenuti sono bel al di sotto delle aspettative. Oltre il 70% del CO2 catturato viene reiniettato in vecchi giacimenti petroliferi allo scopo di estrarre ancor più prodotti fossili.

greyowl
greyowl
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Se "l'impianto più grande del mondo" può filtrare le emissioni di CO2 di un piccolo villaggio dall'atmosfera e immagazzinarle permanentemente nel sottosuolo, siamo ancora lontani da una soluzione. Perché non smettiamo finalmente di bruciare combustibili fossili?

Wenn 'die weltweit grösste Anlage' den CO2-Ausstosses eines winzig kleinen Dorfes aus der Atmosphäre filtern und dauerhaft unterirdisch speichern kann, sind wir noch weit weg von einer Lösung. Warum hören wir nicht endlich auf mit der Verbrennung fossiler Brennstoffe?

marco brenni
marco brenni
@greyowl

Bravo, ben detto! Ma smettiamola di credere che con la tecnologia si possa catturare il Co2 in enorme eccesso da noi immesso nell'atmosfera in oltre 150 anni di combustione fossile. Ovvio che dietro a tutto ciò ci stanno interessi per nuove cospicue fonti di guadagno.

Ania V.T.
Ania V.T.
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Che mania quella di voler catturare ciò che è impossibile da catturare e che esiste fin dagli albori del nostro mondo, la CO2. Come vivremmo bene senza fiumi inquinati e maleodoranti, senza discariche, senza isole di plastica, senza gas tossici nelle città.... e la loro unica ossessione è quella di "cacciare" la "malefica CO2" per metterla... dove? dove? nel vaso di Pandora? vorrà catturare anche le scoregge delle mucche svizzere e, tra l'altro, quelle delle persone? Come voi "pifferai di Hammelin" prendete in giro...

Qué manía con querer atrapar lo que es imposible de atrapar y que existe desde los albores de nuestro mundo, el CO2. Con lo bien que viviríamos sin ríos contaminados y mal olientes, sin vertederos, sin islas de plástico, sin gases tóxicos en las ciudades.... y su única obsesión es "cazar" al "malvado CO2" para meterlo... ¿dónde? ¿en la caja de Pandora? ¿los pedos de las vacas suizas también querréis atraparlos y de paso los de la gente? Cómo os burlais los "flautistas de Hammelin"...

marco brenni
marco brenni
@Ania V.T.

Ben detto: sono illusioni al limite dell'infantilismo, oppure della sete di nuovi guadagni!

Antonio Silvio
Antonio Silvio

Secondo me, dispiace molto dirlo, bisogna rinunciare alla crescita lineare di sviluppo.
Occorre retrocedere i consumi in epoche in cui non si registrava una impennata della produzione di CO 2. Cominciando a penalizzare le abitudini al superfluo, garantendo solo le necessità di una vita normale e le utilità di scienza, quindi più progresso mai a scapito della salute nostra e del Pianeta.

marco brenni
marco brenni

Questi impianti sorti soprattutto negli USA e mi lasciano molto perplesso-scettico: sanno troppo di "business as usual" perché troppo energivori e ben poco efficaci contro il Co2 in eccesso immesso nell'atmosfera. I risultati parlano chiaro: nonostante all'estero esistano da parecchio tempo, finora hanno catturato al massimo lo 0,1 % del Co2 immesso globalmente dagli umani (!). Intanto impiegano troppo materiale per costruirli e poi sono pure troppo energivori: pertanto sono convinto che il loro bilancio ecologico complessivo, comprendente tutta la filiera, dalla costruzione, messa in esercizio utile, e successivo smaltimento , sia pari o vicino allo zero. Non è certo così che si risolverà il problema: ci resta solo il risparmio energetico con l' uso parsimonioso delle energie fossili e la riforestazione: Tertium non datur!

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@marco brenni

Buongiorno Marco a quanto ha scritto Lei aggiungo che buona parte del CO2 catturato dagli impianti CCS viene utilizzato per favorire l'estrazione di petrolio (enhanced oil recovery) e quindi la produzione di ulteriori emissioni….

Willy Keller
Willy Keller
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Da quando il vulcano di Palma ha emesso così tanta Co2, è già diventato 1,5 gradi più freddo in tutto il mondo.

Schnapsidee, seit der Vulkan auf Palma soviel Co2 ausstösst ist es weltweit schon 1,5 Grad kälter eworden.

Melanie Eichenberger
Melanie Eichenberger SWI SWISSINFO.CH
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@Willy Keller

Posso chiedere da dove viene questa informazione?

Darf ich fragen, von wo diese Information stammt?

marco brenni
marco brenni
@Melanie Eichenberger

Certe disinformazioni contraddittorie manifeste come quella di Keller, non andrebbero nemmeno pubblicate!

Accadi
Accadi

Buondì, certamente e non solo il suo.
"Esperimento" estremamente interessante, ma come dicevo operante "al suolo" dove già una serie di fattori contribuisce a una "naturale compensazione" delle emissioni antropiche.
Perciò penso non ci si possa esimere dall'andare oltre le nuvole...
Scrissi a suo tempo a B. Piccard, quello di SolarImpulse, ma forse già il nonno aveva messo in pista quel che auspicherei nel prossimo futuro - palloni per una "DAC stratosferica".
Viva cordialità.
AP

Accadi
Accadi

e.c. "grotteschi" tentativi talvolta

Accadi
Accadi

Buongiorno,
come espresso fin dal 2007 (qui: https://www.google.it/books/edition/Terapia_della_terra_in_sette_punti/D6iBe261JIYC?hl=it&gbpv=1&printsec=frontcover) reputo la GeoEngineering e in particolare la DAC (Direct Air Capture) l'unica soluzione "ragionevole" nella lotta al Global Warning, dopo decenni di annunci andati a vuoto (le emissioni crescono ancora) e visti i "grotteschi" talvolti delle Nazioni del mondo di ridurre significativamente le emissioni dovute alla combustione fossile. Ovvio che dobbiamo emetterne meno, ma ciò implica cambiamenti epocali, una rivoluzione sul consumo del'energia alla quale non siamo preparati e che quindi non è "dietro la porta".
E' l'inerzia tecnologica, la quale presuppone appunto un "deinquinamento", cioè il "ripulire dove si è sporcato"!
Due sono i "piani" essenziali in questa prospettiva per l'atmosfera:
1. la cattura subito a valle della fonte emissiva (CCS chimica) non solo nelle ciminiere industriali, ma anche per trasporti e riscaldamento.
2. la cattura di GHG ad altezze stratosferiche, in quanto ad altitudini coinvolte nel ciclo delle precipitazioni e quindi nella bassa troposfera, già piante e in parte la pioggia sequestrano naturalmente una parte dei GHG.
Qui il link della più grande occasione di finanziamento per Aziende quali la Climeworks con la quale senz'altro amerei collaborare.
https://www.xprize.org/prizes/elonmusk#email
Cordiali saluti
AP

Luigi Jorio
Luigi Jorio SWI SWISSINFO.CH
@Accadi

Salve Accadi grazie per il suo contributo. Immagino che abbia letto il mio recente [url=https://www.swissinfo.ch/ita/co2-islanda-climeworks-dac-emissioni-negative/46909994]articolo[/url] sulla cattura del CO2 in Islanda grazie alla tecnologia elvetica?

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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