Il 21 marzo ricorre la Giornata internazionale della foresta. Quest’anno l’accento è posto sul ruolo cruciale del patrimonio boschivo nell’approvvigionamento idrico del pianeta. I tre quarti dell’acqua dolce provengono dai bacini idrici delle foreste e un terzo delle più grandi città mondiali dipende principalmente dai boschi per soddisfare il fabbisogno d’acqua.
Inoltre, circa 1,6 miliardi di persone, ossia un quinto della popolazione mondiale, dipendono dalle foreste per procurarsi cibo, combustibile, rifugio e reddito, secondo le Nazioni Unite. E i boschi racchiudono l’80% delle specie animali e vegetali del pianeta.
In Svizzera, circa un terzo del territorio è ricoperto da foreste, una proporzione simile a quella della Terra. Nella Confederazione, l’area boschiva si sta estendendo, soprattutto nelle Alpi. A livello mondiale l’evoluzione però è diversa: a causa soprattutto dell’incremento demografico, ogni anno vengono distrutti 13 milioni di ettari di foresta, per far posto in particolare a superfici agricole.
Dal 1990 è scomparsa una superficie pari a quella del Sudafrica, ossia 129 milioni di ettari, stando a un rapporto dell’ONU pubblicato l’anno scorso. Allo stesso tempo, la deforestazione è responsabile delle emissioni di diossido di carbonio in una forbice compresa tra il 12 e il 20%. Vi sono però anche segnali incoraggianti: nell’ultimo decennio, il tasso di deforestazione è diminuito di quasi il 20%.
(Selezione delle foto: Rolf Amiet, testo: John Heilprin)
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