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La gente conta sull’aiuto internazionale

Si calcola che gli sfollati siano 5 milioni in tutta l'area colpita dallo tsunami Keystone

Il responsabile del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) in Sri Lanka parla delle migliaia di persone senza tetto e senza acqua potabile.

Il gruppo svizzero, diretto da Ueli Salzmann, si è installato nelle regioni più duramente colpite dal maremoto di domenica.

Il gruppo svizzero, diretto da Ueli Salzmann, si è installato nelle regioni più duramente colpite dal maremoto di domenica.

Il Corpo svizzero di aiuto umanitario lavora sul posto in collaborazione con altre organizzazioni internazionali, come il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR).

Si tratta soprattutto di fornire un riparo, cibo, vestiti e acqua potabile agli abitanti colpiti dal maremoto.

Un convoglio con provviste urgenti dovrebbe partire dalla capitale Colombo per le regioni sulla costa meridionale del Paese.

swissinfo: Vi trovate in Sri Lanka da qualche giorno. Quali sono le priorità del CSA?

Ueli Salzmann: Quando siamo arrivati, il nostro primo compito è stata la valutazione dei bisogni più urgenti della popolazione. Abbiamo constatato che c’erano pochi problemi riguardo l’approvvigionamento di cibo e farmaci.

Invece è risultato subito evidente che la priorità era fornire materiale per la costruzione di ripari, e che mancavano le infrastrutture per l’acqua potabile e i contenitori per trasportarla.

La produzione di acqua potabile ora funziona, ma è la distribuzione a creare problemi. Per questo abbiamo dovuto fornire recipienti per il trasporto. Bisogna anche distribuire materiale plastico isolante, coperte, sacchi a pelo e zanzariere.

swissinfo: Qual è la situazione sul fronte dell’acqua potabile?

U.S. Un canale lungo da 300 a 500 metri, che segue la costa, è stato distrutto. Tutto – e sottolineo tutto – quello che si trovava al di sotto di 20 metri sul livello del mare è stato divelto: strade, rotaie, elettricità e impianti idrici.

L’area è un deserto. I sopravvissuti si sono diritti verso le zone situate ad una certa altitudine. Vivono in ripari d’emergenza costruiti dalle organizzazioni umanitarie. Alcuni hanno trovato rifugio presso amici e parenti.

swissinfo: Le organizzazioni umanitarie e le autorità locali collaborano tra di loro?

U.S.: Qui la gente conta davvero sull’aiuto internazionale, ma è incredibile a che livello gli abitanti del posto abbiano mostrato la propria disponibilità. Ad esempio cibo e farmaci vengono organizzati da gruppi non governativi locali. Ci sono imprenditori che mandano tir pieni di derrate verso la costa. Ma naturalmente il loro contributo non può durare a lungo ed è perciò che c’è bisogno della solidarietà internazionale.

Il team svizzero si riunisce giovedì per coordinare gli aiuti con le altre agenzie. Intanto distribuiamo materiale di prima necessità.

Intervista swissinfo : Ramsey Zarifeh
Traduzione: Raffaella Rossello

Ueli Salzmann è responsabile del team Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) operativo Sri Lanka.

Un altro gruppo di esperti svizzeri è stato predisposto per la provincia indonesiana dell’Aceh, una delle più duramente colpite dallo tsunami.

Due svizzeri, esperti di acqua potabile, fanno parte di un gruppo d’aiuto delle Nazioni Unite diretto alle Maldive.

In questi giorni il governo elvetico ha messo a disposizione 2 milioni di franchi per gli aiuti immediati.

Giovedì il presidente elvetico ha annunciato che la Svizzera sblocca altri 25 milioni di franchi per le popolazioni del sud est asiatico.

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