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Lento ritorno alla normalità nelle zone inondate

Grandi lavori di pulizia presso un parrucchiere del quartiere Matte di Berna Keystone

Nelle regioni devastate dal maltempo, la situazione si sta normalizzando. Numerosi uffici religiosi sono stati celebrati in memoria delle vittime.

Intanto, la Confederazione ha indicato che le misure di prevenzione contro le inondazioni future costeranno miliardi.

La situazione sta lentamente tornando alla normalità dopo le inondazioni che nei giorni scorsi hanno colpito vaste regioni della Svizzera.

La circolazione dei treni lungo l’asse del San Gottardo sarà completamente ripristinata lunedì. Il giorno successivo l’autostrada A2, riaperta solo al traffico privato, potrà essere percorsa anche dai mezzi pesanti.

Alcune strade continuano ad essere impraticabili. Chiusa al traffico rimane in particolare la strada cantonale tra Schattdorf e Erstfeld, nel canton Uri. Inagibili anche le strade nel centro di Lucerna e in alcune aree periferiche.

Domenica pomeriggio, il livello del Lago dei Quattro Cantoni era di 434,79 metri, 36 centimetri in meno rispetto alla punta massima registrata mercoledì scorso. Anche il lago di Thun si è abbassato a ritmi più veloci di quanto previsto, ma il livello delle acque è ancora di 30 centimetri superiore alla soglia di guardia, fissata a 558,30 metri.

Migliora anche la situazione a Berna, dove 340 abitanti del quartiere Matte fatti sgomberare negli scorsi giorni sono stati autorizzati a rientrare nelle loro case: molti dovranno però cercarsi una sistemazione alternativa perché il quartiere è privo di acqua potabile, gas ed elettricità.

Commemorazione delle vittime

A Brienz, nell’Oberland bernese, le funzioni religiose domenicali sono state dedicate alla memoria delle vittime del maltempo. I lavori di sgombero sono momentaneamente sospesi per consentire alle squadre di soccorso di beneficiare di una giornata di riposo.

Lavori a rilento anche a Oey-Diemtigen, nel canton Berna, dove una settantina di persone dovranno pazientare ancora per una settimana prima di poter rientrare nelle loro abitazioni.

A Obwaldo la stazione turistica di Engelberg è collegata al resto della Svizzera solo grazie a un ponte aereo assicurato dall’esercito. La situazione d’emergenza dovrebbe protrarsi ancora almeno fino a domenica prossima. A Nidwaldo i lavori per il ripristino della distribuzione di corrente sono invece quasi ultimati: solo 200 case sono ancora sprovviste di elettricità.

In numerose regioni disastrate è stata ristabilita la distribuzione di acqua potabile, ma nei comuni lucernesi di Emmen, Rothenburg e Vitznau l’acqua si è rivelata impropria al consumo e deve quindi essere bollita. Stessa situazione nel capoluogo obwaldese Sarnen, dove peraltro l’ospedale cantonale ha potuto riprendere le attività a pieno regime.

Le inondazioni hanno causato in Svizzera sei morti: le compagnie assicurative hanno valutato i danni in oltre un miliardo di franchi.

Miliardi per la prevenzione

Per quanto riguarda le misure di protezione per contenere gli effetti devastanti delle inondazioni, si prevede che esse costeranno nei prossimi anni miliardi di franchi. Al momento, tuttavia, non si sa ancora con precisione dove tali risorse dovranno essere investite.

È quanto afferma, in un’intervista alla «NZZ am Sonntag», il vice direttore dell’Ufficio federale delle acque e della geologia (UFAEG) Andreas Götz: la carta svizzera delle aree abitate maggiormente esposte ai pericoli naturali sarà infatti completata solo tra una decina di anni.

Attualmente le risorse stanziate dalla Confederazione per le misure di protezione ammontano a 60 milioni di franchi all’anno.

«È certo – afferma ancora Götz – che i rilevamenti geologici metteranno in evidenza nuove zone a rischio, che solo per caso sono finora state risparmiate dalle catastrofi naturali. La spesa complessiva da sopportare sarà quindi elevata».

Sul tema si è espresso anche il consigliere federale Moritz Leuenberger, il quale in un’intervista a «Le Matin dimanche» afferma che bisogna lasciare maggiore spazio ai corsi d’acqua e rinunciare all’utilizzazione delle zone esposte. La miglior politica di risparmio, secondo il ministro, è quella della prevenzione: «Bisogna attendersi altri eventi di questo genere, visto il riscaldamento del pianeta. È quindi importante che venga portata avanti la nostra politica» di riduzione dei gas responsabili dell’effetto serra.

swissinfo e agenzie

La Catena della solidarietà ha indetto per il 31 agosto una giornata nazionale di raccolta di fondi in favore delle vittime del maltempo.
Domenica mattina, le promesse di dono ammontavano a oltre 3 milioni di franchi.
Il numero di conto è 10-15000-6, menzione «Maltempo in Svizzera».
Si può fare un’offerta anche sul sito internet www.catena-della-solidarieta.ch.

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