Rispunta l’orso tra le Alpi svizzere
Dopo circa due anni, l'orso bruno è ricomparso in Svizzera. Un esemplare è stato avvistato domenica da diverse persone nella Bassa Engadina, nel canton Grigioni.
Le tracce lasciate nella neve sono inequivocabili, ha dichiarato un guardacaccia grigionese. In base alle orme dovrebbe trattarsi di un animale adulto.
Il plantigrado, che proviene verosimilmente dal Trentino, è stato visto nella zona di Zernez (GR), ai bordi del Parco nazionale. L’orso è risalito domenica nella valle dello Spöl fino a 2800 metri di quota, prima di far perdere le sue tracce.
Le orme lasciate nella neve confermano le testimonianze di diverse persone, ha indicato l’ispettore cantonale della caccia Georg Brosi. Secondo i guardiacaccia grigionesi, dovrebbe trattarsi di un animale adulto, piuttosto “timido”.
I guardacaccia cercheranno ora di trovare peli ed escrementi per identificare l’orso tramite analisi del DNA. Le autorità grigionesi hanno annunciato di voler adottare misure per la protezione degli animali da reddito, in collaborazione con i contadini e i gestori di alpeggi.
Il secondo dal 2005
Nei Grigioni si attendeva già da settimane il ritorno dell’orso. Un esemplare era stato avvistato a Pentecoste nella regione del passo dello Stelvio, a due chilometri dal confine svizzero, sopra la località italiana di Trafoi.
Alla fine di luglio 2005, il predatore era tornato per la prima volta in Svizzera dopo un’assenza di un secolo. Per due mesi circa, l’esemplare di un anno e mezzo – chiamato ufficialmente “JJ2”, ma soprannominato “Lumpaz” (“monello” in romancio) – si era aggirato in Val Monastero e in Engadina.
Le tracce dell’orso, che aveva lasciato dietro di sé diverse pecore morte, si erano perse alla fine di settembre dello stesso anno presso Martina, nella Bassa Engadina.
Convivenza possibile?
Rispetto a due anni fa, questa volta la Svizzera è preparata alla presenza del plantigrado. Prevedendo l’arrivo di altri orsi dal Trentino, dove viene condotto un programma di ripopolamento, le autorità elvetiche hanno introdotto dal luglio 2006 un piano di gestione.
L’Ufficio federale dell’ambiente (UFA) ritiene che la convivenza tra l’orso e l’uomo sia possibile, purché si adottino provvedimenti in grado di limitare i danni che esso può arrecare a cose e persone.
Nel loro piano, gli esperti federali distinguono tre tipi di orsi: discreti, problematici e pericolosi. In quest’ultimo caso l’animale va abbattuto. È quanto successo l’anno scorso in Baviera, dove, nonostante le critiche e le polemiche, le autorità avevano deciso di abbattere un plantigrado, denominato “Bruno”.
swissinfo e agenzie
L’orso bruno (ursus arctos), la cui popolazione mondiale è stimata a 200’000 esemplari, è diffuso in Europa, Asia e Nord America.
In Europa le stime parlano di 50’000 orsi, 37’000 dei quali in Russia.
Le altre popolazioni di rilievo (più di 1000 esemplari) sono nei Carpazi, nella Penisola Balcanica e in Scandinavia.
Piccole popolazioni nei Cantabrici (50 orsi), nei Pirenei (10-11) e in Abruzzo (40-50).
In Trentino, dove si trovava l’ultima popolazione autoctona delle Alpi, ci sono oggi una ventina di esemplari.
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