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Sì al trasferimento del traffico pesante… ma senza fretta

Nel 2007, oltre 1,2 milioni di camion hanno attraversato la Svizzera Keystone

La Camera del popolo ha approvato un credito di 19,2 miliardi di franchi per ultimare la Nuova trasversale ferroviaria del San Gottardo. Pur adottando nuove misure, i deputati non hanno voluto invece dare un colpo di acceleratore al trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

“Con la posizione della Svizzera nel cuore dell’Europa e i suoi assi di transito, la nostra politica dei trasporti influenza anche quella europea. Stiamo svolgendo un ruolo di pionieri e dobbiamo esserne sempre coscienti”, ha tenuto a ricordare il deputato bernese del Partito popolare democratico (PPD) Norbert Hochreutener, nel corso del dibattito di due giorni sui trasporti pubblici.

Una visione condivisa, almeno in parte, dalla stragrande maggioranza del parlamento. Dopo il Consiglio degli Stati, martedì anche la Camera del popolo ha accettato, con pochissimi voti contrari, di aumentare di 3,5 miliardi di franchi il credito stanziato per la realizzazione delle due Nuove trasversali ferroviarie alpine (Ntfa).

Queste due opere di portata storica – che comprendono la galleria del Lötschberg di 34 km (già aperta nel 2007) e quella del San Gottardo di 57 km (prevista non prima del 2017) – dovrebbero permettere non solo di ridurre notevolmente la durata dei viaggi attraverso le Alpi, ma anche di concretizzare la politica dei trasporti svizzera, che mira a trasferire il traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

Nuovo sorpasso dei costi

Contro il nuovo supplemento finanziario, che porta il credito complessivo per le Ntfa a 19,1 miliardi di franchi, si è battuta soltanto l’Unione democratica di centro (UDC), criticando la “mancanza di trasparenza” del messaggio presentato dal governo e i ripetuti aumenti dei costi.

“In occasione della votazione federale del 1998, le Nfta erano state ‘vendute’ per 13,6 miliardi di franchi al popolo. Oggi, in seguito al continuo sorpasso dei costi, i mezzi finanziari non sono più sufficienti per la realizzazione degli altri progetti, come Ferrovia 2000, i raccordi alle linee ad alta velocità o lo sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria”, si è lamentato il deputato obvaldese dell’UDC Christoph von Rotz.

L’UDC ha chiesto di rinviare il dossier al governo, affinché vengano rifatti i conti di tutti i grandi progetti ferroviari lanciati in Svizzera. Una proroga nella concessione del credito rischierebbe però di bloccare i lavori, facendo lievitare ulteriormente i costi, hanno replicato vari oratori. Il nuovo credito è stato quindi approvato con 172 voti contro 7.

Misure attuali insufficienti

Anche quando saranno ultimate, le Ntfa non basteranno da sole ad assicurare il trasferimento del traffico di merci dalla strada alla ferrovia, come richiesto dall’Iniziativa sulla protezione delle Alpi, approvata nel 1994 dal popolo svizzero. Alcune misure sono già state introdotte negli ultimi anni per spingere gli autotrasportatori ad optare per la rotaia, a cominciare dalla Tassa sul traffico pesante, che rincara il prezzo dei tragitti stradali nord-sud.

Ma anche queste misure non saranno sufficienti per raggiungere l’obbiettivo fissato dal Parlamento nella legge sul trasferimento del traffico del 2001: limitare, dal 2009, a 650’000 il numero dei camion che transitano dalle Alpi. Nonostante una leggera diminuzione dal 2000, ancora attualmente oltre 1,2 milioni di automezzi pesanti attraversano ogni anno la Svizzera da nord a sud.

Obbiettivo irrealizzabile

La sinistra, i Verdi e alcuni membri del PPD si sono battuti per introdurre questo limite al più tardi dal 2012. “Questo obbiettivo è ambizioso, ma lo abbiamo promesso al popolo e dobbiamo quindi fare di tutto per raggiungerlo. Un ulteriore rinvio di questa scadenza sarebbe un segnale sbagliato anche nei confronti dell’UE”, ha dichiarato la rappresentante zurighese del Partito socialista Jacqueline Fehr.

“L’aria inquinata, lungo gli assi di transito, danneggia la salute e provoca costi sanitari per miliardi di franchi”, ha ribadito la deputata bernese del Partito ecologista Franziska Teuscher. “Con questa misura possiamo inoltre offrire un contributo concreto alla protezione del clima: ogni trasporto trasferito su rotaia permette di ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2”.

Seppure di stretta misura, la Camera del popolo ha seguito però il governo, secondo il quale questo obbiettivo è semplicemente irrealizzabile nei prossimi anni. L’introduzione del limite massimo di 650’000 camion è stata quindi rinviata ad una scadenza di 2 anni dopo l’apertura della Ntfa del San Gottardo.

Sì alla borsa dei transiti

Con 123 voti contro la Camera del popolo si è infine schierata in favore dell’introduzione di una Borsa dei transiti, uno strumento che permetterebbe di regolare in modo più efficiente il traffico pesante tra i paesi alpini, mettendo a concorso i diritti di trasporto di merci su strada.

Anche questo caso, i deputati non hanno voluto fissare rapide scadenze. La Camera del popolo ha invitato il governo ad aprire negoziati in quest’ambito con l’UE. Un eventuale accordo dovrà ancora venir sottoposto all’approvazione del Parlamento. “Anche la Borsa dei transiti rischia quindi di arrivare solo in tempi molto lunghi”, si è rammaricato il deputato socialista ticinese Fabio Pedrina al termine del dibattito.

swissinfo, Armando Mombelli

Con una quota del 15% i trasporti figurano in terza posizione per quanto riguarda le spese statali.

Confederazione, cantoni e comuni devolvono ogni anno circa 14 miliardi di franchi per finanziare i trasporti – di cui 49% per le strade, 46% per i trasporti pubblici e 5% per la navigazione aerea.

Due terzi delle merci che transitano attraverso le Alpi sono trasportate su rotaia e un terzo su strada. In Francia, Austria e Italia due terzi dei trasporti avvengono invece su strada.

Oltre la metà delle merci che attraversano le Alpi svizzere provengono dagli altri paesi europei.

Nel 2007 oltre 1,2 milioni di camion hanno attraversato le Alpi svizzere, di cui circa il 70% sotto il San Gottardo.

1992: il popolo svizzero approva la costruzione delle Nuove trasversali ferroviari alpine (Ntfa).

1994: gli elettori accolgono l’Iniziativa sulla protezione delle Alpi, che impone una riduzione del traffico di transito stradale attraverso la regione alpina.

Nello stesso anno gli svizzeri accettano anche l’introduzione della Tassa sul traffico pesante, applicata ai trasporti di merce su strada attraverso la Svizzera.

1998: in votazione federale viene approvato anche il progetto di finanziamento delle Ntfa del Lötschberg e del San Gottardo.

2001: il popolo si esprime in favore di sette accordi bilaterali conclusi con l’Ue, tra cui l’accordo sui trasporti terrestri che prevede il progressivo trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia.

2004: l’elettorato respinge il controprogetto all’iniziativa Avanti, che proponeva tra l’altro di raddoppiare la galleria autostradale del San Gottardo.

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