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Crisi migranti, Biden pensa a ‘Ellis Island’ per 72 ore

Il presidente americano Joe Biden KEYSTONE/AP/Alex Brandon sda-ats

(Keystone-ATS) Joe Biden ipoteca il primo successo legislativo della sua presidenza con l’approvazione al Senato del colossale piano di aiuti Covid da 1900 miliardi di dollari, un bazooka indispensabile per il rilancio di un’economia già in ripresa.

Pagamenti diretti da 1.400 dollari ai cittadini più in difficoltà, proroga sino a settembre dei sussidi di disoccupazione, fondi per 350 miliardi di dollari a Stati ed enti locali, finanziamenti per la distribuzione dei vaccini e altre misure.

Ma è crisi al confine col Messico, dove a febbraio sono stati arrestati quasi 100 mila immigrati, il numero più alto in questo mese dal 2006 negli Stati Uniti. Gli agenti inoltre hanno fermato oltre 4.500 migranti che attraversavano la frontiera nella sola giornata di mercoledì scorso: un segnale che gli ingressi illegali potrebbero continuare ad aumentare anche in marzo.

Una nuova ondata migratoria alimentata probabilmente dalla svolta ‘aperturista’ del presidente, che ha rottamato tutte le politiche restrittive di Donald Trump ma che ora si trova a gestire una vera e propria emergenza.

Tanto da aver pensato ad un piano per trasformare un paio di centri di detenzione in punti di accesso e ispezione in stile Ellis Island, la storica isola davanti a New York che è stata per decenni la principale porta d’ingresso dei migranti negli Stati Uniti.

All’epoca occorrevano giorni per i controlli. Biden intende invece rilasciare le famiglie entro 72 ore dal loro arrivo negli Usa, un cambio radicale rispetto alle amministrazioni Obama e Trump, quando i bambini mostravano sintomi di depressione e traumi dopo aver aver trascorso lunghi periodi di detenzione con i loro genitori.

In base al nuovo piano, la polizia per l’immigrazione tratterrà le famiglie solo per il tempo necessario per gli esami medici, compresi i test anti Covid, e per fissare le udienze in tribunale per la richiesta di asilo.

Si sta valutando anche la vaccinazione contro il coronavirus per evitare un aumento dei contagi. I centri individuati sono quelli di Dilley and Karnes City in Texas. Un terzo centro in Pennsylvania è già vuoto dopo che le famiglie sono state rilasciate la scorsa settimana.

Il governo Biden sta considerando anche di usare una base militare in Virginia, Fort Lee, a 2400 km dal confine, per ospitare i minori non accompagnati: attualmente ce ne sono 7.700 in custodia, il numero più alto dal 2019. Nell’ultima settimana in media hanno varcato la frontiera da soli 321 bambini, contro i 47 di inizio gennaio, prima che Biden si insediasse.

In questo contesto Donald Trump ne ha approfittato per lanciare un duro attacco. “Il nostro confine è ora totalmente fuori controllo grazie alla disastrosa leadership di Biden”, ha denunciato il tycoon, evocando una “incursione di massa” dopo la cancellazione del suo giro di vite. “Il vertiginoso tsunami alla frontiera sta travolgendo le comunità locali, svuotando i bilanci, sovraffollando gli ospedali e rubando posti di lavoro agli americani”, ha incalzato l’ex presidente.

“Non accettiamo lezioni da lui sulla politica migratoria, che non è stata solo disumana ma anche inefficace negli ultimi quattro anni”, ha replicato la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. “Tracceremo la nostra strada e ciò include trattare i bambini con umanità e rispetto”, ha aggiunto.

Biden intanto si gode l’approvazione al Senato del piano da 1900 miliardi dopo una lunga maratona e una mediazione anche all’interno dei dem, che ha consentito di superare l’opposizione compatta dei repubblicani. Ora il provvedimento torna alla Camera e nei prossimi giorni sarà firmato dal presidente.

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