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15 anni di «Reporter senza frontiere»

La copertina dell'album per i 15 anni. RSF

Per festeggiare il giubileo, la sezione svizzera dell'associazione che si batte per la libertà di stampa lancia un album fotografico dalle firme prestigiose.

Un nome per tutti: René Burri. Ma anche Anne-Marie Grobet, Daniel Schwartz, Didier Ruef, Gian Paolo Minelli e molti altri ancora.

Sono una ventina i fotografi svizzeri che hanno donato i loro scatti a «Reporter senza frontiere», perché ne realizzasse un album in vendita da oggi in tutta la Svizzera.

Un modo per celebrare i 15 anni di esistenza dell’antenna elvetica dell’associazione, nata in Francia 20 anni fa.

In Svizzera la prima sezione all’estero


Nel 1990, RSF creò proprio in Svizzera la sua prima sezione estera, insediandola in una città attenta alle tematiche dei diritti umani come Ginevra, per di più vicina a Parigi per lingua e cultura. Poi vennero altre sezioni europee, per esempio in Italia e Germania.

Quest’anno, RSF Svizzera si è arricchita di un ulteriore tassello, un gruppo di coordinamento per la Svizzera Italiana.

Scopo dell’associazione è promuovere la libertà di stampa, battendosi contro la censura, la persecuzione dei giornalisti e la chiusura di giornali, radio e sedi televisive in tutto il mondo, in particolare in quei paesi in cui il processo democratico resta ancora un miraggio.

La libertà di stampa


Si calcola che un terzo della popolazione mondiale viva in paesi che negano ogni libertà di stampa.

RSF si muove attraverso iniziative di sensibilizzazione del pubblico, per esempio tramite incontri, conferenze, o opere come l’album, ma anche con azioni concrete a favore dei giornalisti perseguitati. Si cerca così di fornire sostegno, anche finanziario, ai reporter che riescono a fuggire e si rifugiano in Svizzera, e anche ai giornalisti che restano chiusi in prigione nei paesi d’origine.

L’album fotografico in realtà non è un’invenzione svizzera: ogni anno RSF pubblica a Parigi un’iniziativa analoga, per lo più monografie che sono state allestite grazie anche alla disponibilità di maestri dell’obiettivo come Helmut Newton, Henri Cartier-Bresson o Robert Doisneau, che hanno donato alcune loro foto per la causa. Quest’anno la pubblicazione di RSF Parigi, apparsa a metà novembre in occasione della Giornata per i giornalisti in prigione, propone una serie di foto di Jean-Philippe Charbonnier.

Primo album svizzero


Con il lancio di un primo album svizzero, in tre conferenze stampa contemporanee a Ginevra, Berna e Lugano, la sezione elvetica di RSF cerca di raggiungere un pubblico sempre più vasto. La presentazione dell’album a Ginevra ha coinciso fra l’altro con l’inaugurazione di una mostra all’aeroporto di Cointrin, con le foto pubblicate.

In tutta la Confederazione, RSF conta oggi più di 400 membri, professionisti dei mass media ma non solo. Resta il neo della Svizzera tedesca: se Romandia e (da qualche mese) la Svizzera italiana si mostrano terreno fertile per le azioni di RSF, nei cantoni di lingua tedesca la sensibilità per i problemi denunciati dall’associazione sembra meno marcata.

È entrato tuttavia in azione un comitato di promotori locali, che sperano di far conoscere RSF anche sulla piazza di Zurigo e nelle principali città della Svizzera tedesca.

swissinfo, Alessandra Zumthor

Reporter senza frontiere è nata in Francia 20 anni fa.
La sezione svizzera è stata la prima creata in un altro paese.
RSF conta in Svizzera 400 membri che si battono per la libertà di stampa.

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