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A Locarno i giovani imparano il cinema

Insieme si va al cinema, ai forum e alle feste (Jean-Luc Bideau a destra) swissinfo.ch

Non solo la giuria ufficiale, ma anche una giuria speciale di ragazzi attribuisce tre premi al Festival del film di Locarno.

I premi “Concorso ufficiale”, “Pardi di domani” e quello speciale “Ambiente è qualità di vita” sono valutati con interesse anche dalla giuria ufficiale e dagli esperti.

“Quanti tra di voi vogliono diventare attori?”. Dei circa 60 ragazzi presenti nella sala messa a disposizione dal centro didattico cantonale di Bellinzona al Palagiovani di Locarno, 6 o 7 alzano la mano.

“A quanti piacerebbe fare un altro mestiere sempre legato al cinema?”. Altra alzata di mani. “Allora tra di voi ci sono altrettanti futuri cineasti che futuri spettatori”, commenta Jean-Luc Bideau dal podio.

Lui è uno degli attori svizzeri, di Ginevra per la precisione, più conosciuti nel circuito internazionale. La sua carriera si è sviluppata soprattutto in Francia. Quest’anno fa parte della giuria ufficiale della 56esima edizione del Festival del film di Locarno ed ha accettato con entusiasmo di incontrare i giovani del programma Cinema & Gioventù.

Un’opportunità molto speciale

Questi ragazzi, in età compresa tra i 17 e 21 anni, sono stati selezionati in varie scuole superiori svizzere e del Nord Italia. Hanno il privilegio di vivere il festival in prima persona, non solo vedendo e giudicando i film in concorso, ma anche partecipando ad incontri con esperti di cinema, attori, registi e produttori dei film proiettati, o come nel caso di Bideau, membri della giuria ufficiale.

Seguiti da 5 coordinatori che li accompagnano alle proiezioni e nelle discussioni, vivono anche un’esperienza comunitaria molto interessante. Sono infatti alloggiati nei locali dell’ex ostello, a stretto contatto con giovani di altre culture.

Oltre a vedere molti film, contribuiscono alla pubblicazione di alcuni articoli sulla manifestazione locarnese. Il Corriere del Ticino e il sito internet della RTSI durante il festival riservano uno spazio particolare ai ragazzi, che con l’aiuto di redattori e giornalisti hanno modo di sperimentare anche questo aspetto del festival, la critica cinematografica.

“Un attore è un po’ come un animale”

Jean Luc Bideau sta spiegando la differenza che c’è secondo lui tra “commediante” e “attore”. Il primo studia analiticamente il personaggio, va in una caserma di polizia se sa di dover interpretare il ruolo di un detective. L’attore lavora di più con l’istinto “animale”.

“Io mi considero un attore. Mia moglie che è regista mi rimprovera di non studiare abbastanza la parte, non nel senso che non la memorizzo. Questo è ovvio. Ma proprio perché mi rifiuto di analizzare troppo il personaggio prima di entrare sul set. Preferisco invece lavorare al limite dell’improvvisazione, prendere ispirazione da quello che succede dal vivo sul set”.

Cinema svizzero troppo statalista

Poi un ragazzo gli chiede cosa pensa che manchi al cinema svizzero. “Una scuola che crei sceneggiature forti”, risponde senza esitazione Jean-Luc Bideau. “E anche dei produttori che siano più coraggiosi, e non che passino la loro vita a cercare fondi dal cantone, dalla città, dalla Confederazione”.

“E i registi?” chiede qualcun altro. “I registi bravi non mancano, risponde l’attore. Ma è una caratteristica tipicamente svizzera che i produttori siano spesso più amministratori dei fondi pubblici che liberi imprenditori.” Questo secondo Jean-Luc Bideau deve cambiare.

I ragazzi non possono parlare dei film in competizione con un membro della giuria ufficiale, ma qualche battuta sfugge. Vogliono in particolare sapere se c’è accordo nella giuria ‘dei grandi’. “È incredibile, perché sono seduto allo stesso tavolo, tra gli altri, con un regista indiano, un produttore inglese, uno scrittore italiano. Eppure c’è quasi sempre accordo tra di noi”, risponde l’attore.

Verso la fine dell’incontro alcuni ragazzi sembrano irrequieti. “Pazienza! La bella Stefania arriva tra poco” scherza Bideau. L’attrice italiana Stefania Rocca, anche lei della giuria ufficiale, è la seconda ospite della giornata al Palagiovani.

“Tu, mettiti qui davanti se vuoi farti notare!” Urla Bideau ad un ragazzo in terza fila. Tra una battuta e l’altra l’incontro si scioglie, ma i giovani e Bideau continuano a parlare fuori, in giardino. Alcune ragazze consultano già il programma per il pomeriggio.

“Sono molto bravi”, mi dice una delle coordinatrici. “Sembra che sappiano già un sacco di cose sul linguaggio del cinema”. Prima di cominciare il loro “lavoro” di giurati, hanno seguito qui a Locarno un mini corso di cinema.

Tre lezioni di un’ora ciascuna, per impartire loro alcune regole fondamentali sugli elementi che compongono un film, sul perché un regista ha inquadrato una scena in un certo modo, cosa ha voluto dire l’attore con un gesto.

Se non avrà dato per forza l’impulso a cominciare una carriera di attore o di critico, il programma Cinema & Gioventù avrà però sicuramente formato un’altra volta, e lo fa da ben 40 anni, spettatori più attenti.

swissinfo, Raffaella Rossello, Locarno

Jean-Luc Bideau, ginevrino, è molto conosciuto in Svizzera e in Francia come attore di teatro (dieci anni alla Comédie Française), di cinema e televisione.

La sua carriera è iniziata con i registi svizzeri Michel Soutter (James ou pas), Alain Tanner (La salamandra) e Claude Goretta (L’invito), ma è proseguita soprattutto in Francia dove è passato costantemente dal cinema d’autore a quello di grande pubblico (Come “Amarsi? Che casino!” di Patrick Shulmann, o “Ce jour-là” di Raoul Ruiz).

Programma Cinema & Gioventù, organizzato dal Canton Ticino.
Per studenti delle ultime classi delle scuole superiori e professionali (17-21 anni).
Tassa d’iscrizione: 300 Fr., comprensiva di alloggio, prima colazione, cena, tessera per le proiezioni, incontri con registi e attori, inviti a ricevimenti.

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