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All’ombra dei tre Giacometti

Una scultura ristretta..."Donna in piedi", 1954, Alberto Giacometti swissinfo.ch

Il 23esimo Salone del libro e della stampa di Ginevra, apre i battenti mercoledì. In margine al tradizionale fermento ludico-culturale, la grande esposizione 2009 è dedicata alla famiglia Giacometti: Alberto, certo, ma anche suo padre Giovanni e suo fratello Diego.

Il Salone del libro di Ginevra è come un grande labirinto dove migliaia di visitatori si fanno strada tra un fitto dedalo di libri, piccolo botteghe, animazioni ed eventi paralleli. Un mondo tutto da percorrere e da scoprire.

A cominciare dal Salone dello studente, al vasto spazio Europ’Art profondamente rivisto nell’arredo, fino alle molteplici esposizioni che spalancano le finestre su diverse realtà culturali e artistiche: “Vrai Boris” (Vian, naturalmente), “Zizi sexuel” del vignettista Zep e Hélène Bruller (un’esposizione indipendente fino al 28 giugno, ma comunque integrata nel Salone del libro) senza dimenticare la grande mostra dedicata “ai” Giacometti.

Sguardi incrociati

“I” Giacometti, poiché la sagoma longilinea de “L’uomo che cammina” è, paradossolamente, l’albero che nasconde la foresta familiare. Detto altrimenti, il riconoscimento planetario dell’opera di Alberto Giacometti ha perlomeno fatto ombra a quella di suo padre Giovanni e di suo fratello Diego.

“Di fatto è sempre Alberto che attira l’attenzione su di sé, gli altri sono meno esposti. Mi è dunque parso interessante – spiega Frédéric Künzi, curatore dell’esposizione a autore del catalogo che l’accompagna – paragonare le diverse modalità espressive di ogni artista attraverso il medesimo soggetto”.

Ecco dunque che sulla scena si incrociano gli sguardi comuni e divergenti dei tre Giacometti riguardo, per esempio, al villaggio della famiglia –Stampa, nei Grigioni -, oppure su Ottilia, la sorella di Alberto e Diego.

Omaggio al patriarca

Ventotto acquarelli e diciannove tele dipinte ad olio firmate Giovanni Giacometti (nato nel 1868 e deceduto nel 1933) sono esposte in bella mostra a Ginevra. Rappresentante del neo-impressionismo svizzero, Giovanni ha potuto vivere della sua arte dalla fine del XIX secolo fino alla sua morte, ho goduto di un ampio riconoscimento attestato in una moltitudine di esposizioni.

Un fatto che potrebbe sembrare sorprendente, dal momento che pur essendo passato da Parigi e Monaco, è ai piedi delle sue montagne grigionesi che il patriarca ha costruito l’essenziale della propria carriera.

“Tra Giovanni e Alberto– constata Künzi – c’era una grande complicità ma al tempo stesso anche molti conflitti sul piano artistico, poiché Giovanni voleva rappresentare la realtà con un linguaggio molto più figurativo rispetto a quanto facesse il figlio”.

I fratelli Giacometti

Per il fratello di Alberto, Diego (nato nel 1902, ossia un anno dopo Alberto, è morto a Parigi nel 1985), il percorso verso il riconoscimento pubblico è stato più arduo. “Diego ha sempre vissuto alle spalle del fratello – sottolinea il curatore – anche se prendeva attivamente parte alle sue opere, poiché è lui che lavorava il gesso e curava le patine. Insomma Diego era parte integrante dell’opera di Alberto”.

Sul piano artistico erano comunque distinti: mentre Alberto si consacrava quasi esclusivamente alla figura umana, Diego, attraverso le arti decorative e il design, si concentrava piuttosto sul regno animale e vegetale. “Ad eccezione – aggiunge Frédéric Künzi – di alcune rare figure umane, piuttosto filiformi, che si avvicinavano a quelle di Alberto”.

“Diego si è sempre identificato – con molta discrezione, ma con una punta di orgoglio – come il vero alter ego di Alberto. Ci sarà voluta la scomparsa del fratello, più di sessant’anni dopo la sua nascita e dunque in piena maturità, affinché si potesse consacrare totalmente alla sua opera, alla quale non voleva dare troppa importanza pur essendo perfettamente consapevole della propria originalità”.

Sono le parole usate da Daniel Marchesseau, conservatore generale del Patrimonio e direttore del Museo della Vita romantica a Parigi, per delineare il profilo di Diego Giacometti.

Convergenze e divergenze

Dunque una vita artistica sorprendente, quella di Diego, “che ha potuto cominciare ad esprimere pienamente”, come sottolinea Frédéric Künzi, solo nel 1966, dopo cioè la morte di suo fratello, comunque molto amato. Tutte le opere di Diego esposte a Ginevra (mobili, animali, tra cui la rarissima “Leonessa” degli esordi), provengono dall’abitazione e dall’atelier dell’artista.

Quanto ad Alberto, il faro, è presente al Salone del libro con ventitre opere significative del sue percorso, tra cui una strana e minuscola scultura: “Era un eterno insoddisfatto, ricominciava e riprendeva l’opera diverse volte. Nell’esposizione trova spazio una delle sue piccole donne, “Donna in piedi” del 1954; un’opera che, originariamente, era più grande. Alla fine di una notte di lavoro e a forza di ritocchi, è passata da trenta a dieci centimetri”!

“I Giacometti” e il titolo di un’esposizione messa sapientemente in valore grazie ad una riuscita scenografia che gioca sul contrasto nero/bianco, e capace di evidenziare convergenze e divergenze di una famiglia di artisti.

Per coloro che non possono andare a Ginevra tra il 22 e il 26 aprile, una consolazione: tentare di colmare la mancata visita osservando una banconota svizzera di cento franchi: Alberto Giacometti e “L’uomo che cammina” sono lì, in bella mostra. Ma mancano però all’appello Giovanni e Diego….

swissinfo, Bernard Léchot, Ginevra
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

La 23esima edizione del Salone del libro si tiene dal 22 al 26 aprile 2009 al Palexpo di Ginevra, vicino all’aeroporto di Ginevra-Cointrin.

Il Salone di Ginevra è il più importante appuntamento per gli appassionati del libro in Svizzera. Copre soprattutto la produzione libraria in lingua francese, ma non solo.

L’ospite d’onore è quest’anno la Turchia.

Il Salone propone anche una mostra dedicata alla famiglia Giacometti (Alberto, il padre Giovanni e il fratello Diego), una sezione speciale dedicata al mondo dei fumetti manga e un altro evento dedicato allo scrittore francese Boris Vian.

In margine al Salone del libro altri due importanti appuntamenti: il Salone dello studente e Europ’Art (che questa settimana integra un “supermercato dell’arte”).

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