Appuntamento con il meglio del film svizzero
Lunedì si apre la 40esima edizione del Festival del film di Soletta. Per l'anniversario si possono vedere alcune retrospettive e ben 180 film prodotti nel 2004.
Piatto forte, oltre alla produzione nazionale, è il ciclo dedicato a Bruno Ganz e una serie di film dall’ex-Iugoslavia.
L’appuntamento è ormai obbligato per tutti gli amanti del film svizzero: da quarant’anni, a gennaio Soletta si trasforma nella città del cinema nazionale. Spettatori, produttori, distributori, sponsor e registi legati al paese si incontrano nell’ex-città degli ambasciatori francesi per fare il punto sull’attività dell’anno appena trascorso.
«Il festival non è solo invecchiato, ma è anche cresciuto e ha messo un po’ di pancia», afferma con un filo d’ironia Ivo Kummer, Direttore delle Giornate del cinema svizzero.
«All’inizio era piuttosto un convegno per gli operatori con una decina di film in programma, oggi contiamo 180 film solo nella sezione ‘Forum Svizzera’», spiega il direttore a swissinfo.
TV e grande schermo a braccetto
Il piatto forte di Soletta è da sempre la produzione indigena: film lunghi e corti, per le sale e per il piccolo schermo, gialli e documentari fanno capolino dal programma in tutte le lingue del paese. «È un po’ lo specchio di un anno di immagine», afferma con orgoglio Kummer.
L’apertura è riservata al collaudato regista svizzero-tedesco Clemens Klopfenstein con il misterioso «Sermone degli uccelli o le grida dei monaci»; chiude le proiezioni il lungometraggio «Maledettamente innamorata», prima opera di Peter Luisi.
Spazio alla mondanità
La commedia di Luisi è anche nominata per il Premio del cinema svizzero, attribuito a Soletta dal 1998.
«L’assegnazione dei premi è l’avvenimento mondano delle Giornate del cinema svizzero», spiega il direttore. È l’appuntamento per ripulire l’immagine della produzione nazionale ed è un momento forte della manifestazione. «Con il premio riusciamo a raggiungere anche le persone che di film e di politica della promozione cinematografica capiscono poco».
Carriera da Soletta
Il festival è nato dalla necessità di far conoscere la produzione svizzera e di riunire gli operatori svizzeri. Questo traguardo è tuttora valido.
«Soletta è il trampolino per nuovi registi che possono presentare le loro opere prime. Si tratta di un appuntamento importante per le nuove leve – continua Kummer – per questo presentiamo anche una selezione di lavori di diploma delle scuole di cinematografia».
Ampio pubblico
L’età media dei visitatori è di 40 anni, «ma abbiamo un meraviglioso mix generazionale», nota il direttore. Il 12% degli spettatori ha meno di 20 anni; altrettanti sono oltre i 60; un quinto hanno meno di trent’anni.
«Da noi viene chi ritiene che il film sia una sorta di specchio dello stato d’animo della società svizzera. Viene anche chi è interessato di politica», analizza Kummer. E soprattutto la gente viene: l’anno scorso si sono registrate 40’000 entrate.
Bruno Ganz: Hitler
Lustro dell’edizione 2005 è la retrospettiva dedicata a Bruno Ganz. Una dozzina di pellicole è dedicata all’attore. Si parte dal successo tedesco della scorsa stagione «Der Untergang» («Il crepuscolo»), dove Ganz impersona Adolf Hitler, fino ai film più stagionati.
Inoltre ci saranno dei film arrivati dai Balcani, già perché – come sostiene il direttore – «uno sguardo anche oltre il limite del nostro giardinetto rimane per noi molto importante»
swissinfo, Philippe Kropf
(traduzione: Daniele Papacella)
La 40esima edizione delle Giornate di Soletta si tiene dal 24 al 30 gennaio 2005
386 le pellicole in cartellone
179 film svizzeri
13’906 minuti di proiezione
Le Giornate del cinema di Soletta sono da 40 anni la vetrina della produzione nazionale.
Nelle sale di proiezione della cittadina ai piedi de Giura si vede tutto quanto ha a che fare con l’audiovisivo: dallo sperimentale alla solida produzione per la televisione.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.