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Art Basel tende la mano al settore non-profit

L'opera "Stacked" di Ai Weiwei (2012), costituita da 760 biciclette Forever, la marca più diffusa in Cina, è tra le principali installazioni presentate nel quadro di Art Basel Unlimited. AFP

Prima dell’apertura della 46. edizione di Art Basel, il suo direttore Marc Spiegler spiega come la fiera d’arte moderna e contemporanea più grande al mondo sta reagendo di fronte a un mercato dell’arte globalizzato e perché ha lanciato un’iniziativa di crowdfunding per sostenere il settore non-profit del mondo dell’arte.

swissinfo.ch: Lei è direttore di Art Basel da otto anni. Quali sono stati i cambiamenti più importanti nel mondo dell’arte durante questo periodo?

Marc Spiegler: Da quando lavoro per Art Basel, il mondo dell’arte si è globalizzato. Artisti, galleristi e collezionisti viaggiano in tutto il mondo. Interagiscono tra loro e scoprono le varie scene artistiche e storie dell’arte.

Mark Spiegler, direttore di Art Basel dal 2007.
Marc Spiegler, direttore di Art Basel dal 2007. artbasel.com

swissinfo.ch: Come ha reagito Art Basel di fronte a tale trasformazione?

M. S.: Art Basel si è anch’essa globalizzata con tre edizioni su tre continenti e attraverso tre fusi orari, che coprono l’Europa, le Americhe e la regione Asia e Pacifico. Abbiamo costituito un team di esperti nei mercati chiave del globo. Al contempo abbiamo mantenuto un indirizzo locale.

Nell’edizione di Basilea, più della metà dei nostri espositori viene dall’Europa… A Miami Beach, dove la metà degli espositori proviene dalle Americhe, la città ospitante e il nostro programma conferiscono all’edizione un tocco latino. E a Hong Kong, una galleria su due possiede spazi espositivi in Asia e nella regione del Pacifico.

Riteniamo che il nostro ruolo in un mondo dell’arte globalizzato sia di aiutare la gente a muoversi al suo interno e di costruire ponti tra galleristi e collezionisti, tra Occidente e Oriente, ma pure ponti più piccoli in Asia, dove il mercato dell’arte è appena all’inizio del suo sviluppo.

swissinfo.ch: L’arte viene oggi venduta online e le case d’aste registrano una crescita annuale del 20% delle loro vendite in rete. Un’insidia o un’opportunità?

Art Basel e Kickstarter

 Nel settembre 2014, Art Basel ha lanciato un’iniziativa di crowdfundingCollegamento esterno per offrire visibilità e sostenere le organizzazioni di arti visive senza scopi di lucro, che faticano a ottenere finanziamenti pubblici. L’iniziativa si svolge in collaborazione con Kickstarter, una piattaforma di raccolta fondi per progetti creativi. Tra i progetti attuali, selezionati da una giuria indipendente, vi sono ad esempio la pubblicazione di cataloghi e l’organizzazione di esibizioni di arte pubblica in luoghi specifici.

M. S.: Il mondo digitale rappresenta senza dubbio una grossa opportunità per gli artisti e le gallerie che vogliono promuovere i loro lavori e programmi. È inoltre una piattaforma di compravendita. Tuttavia, non disponiamo ancora di un modello che può sfruttare l’intero potenziale. Quando si parla di arte, la relazione personale tra acquirente e venditore rimane essenziale.

swissinfo.ch: Come è nata la vostra iniziativa di finanziamento collettivo (crowdfunding) e cosa significa per Art Basel?

M. S.: L’iniziativa crowdfunding di Art Basel è stata sviluppata nel corso degli ultimi due anni. Vuole essere un modo per sostenere il settore non-profit, il quale rappresenta una parte vitale del mondo dell’arte e del suo futuro, ma che oggi fatica a ottenere finanziamenti.

Il settore non-profit è una componente importante del mondo dell’arte in cui siamo attivi. Dobbiamo quindi sostenerlo per assicurare che gli artisti innovativi ed emergenti possano sopravvivere a lungo termine. L’iniziativa di Art Basel offre a tutto il suo pubblico l’opportunità, unica, di sostenere direttamente dei progetti artistici rilevanti in tutto il mondo.

Esempio di un progetto sostenuto dall’iniziativa crowfunding di Art Basel: la traduzione di un’opera sull’arte contemporanea birmana, a cui sono stati aggiunti dei capitoli sulla censura artistica operata dal regime. kickstarter.com

swissinfo.ch: Internet offre molte possibilità ai collezionisti. Lei ha detto che questo vale anche per gli artisti. In che modo?

M. S.: Internet è lo spazio in cui si scambiano le informazioni sugli artisti. Oggigiorno, il pubblico di un artista non è più solo locale o regionale. Con la rete, diventa immediatamente internazionale.

swissinfo.ch: Art Basel ha introdotto una sezione film già nel 1999. Oggi si parla di media basati sul tempo, o di immagini in movimento, creati con e per Internet. C’è un mercato per questo tipo di produzione?

Art Basel 2015

La 46. edizioneCollegamento esterno si svolge a Basilea dal 18 al 21 giugno 2015. Le opere di arte moderna e contemporanea esposte quest’anno includono dipinti, sculture, disegni, installazioni, fotografie e video. Alla fiera sono presenti circa 300 gallerie da tutto il mondo che presentano i lavori di oltre 4’000 artisti.

M. S.: I lavori di artisti “nativi digitali” sono già ora molto richiesti e l’interesse è grande. Non tutti utilizzano Internet per fare arte, me ne sono influenzati e la rete ispira il loro pensiero e il loro approccio al mondo e all’arte.

Un buon esempio è Ryan McNamara, la cui opera MEEM 4 Miami è stata presentata a Miami lo scorso dicembre. MEEM 4 Miami è una performance o danza che vuole essere un’interpretazione della struttura stratificata di Internet e dell’infinito flusso d’informazioni che giungono sui nostri computer portatili e smartphone.

swissinfo.ch: Sembra molto entusiasta del potenziale offerto dallo sviluppo tecnologico…

M. S.: Penso che oggi faccia parte delle nostre vite, anche se non siamo cresciuti con la tecnologia. Alcuni sono preoccupati e spaventati dallo sviluppo tecnologico. Personalmente lo considero però una grande opportunità per nuovi tipi di scambi.

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Traduzione dall’inglese di Luigi Jorio

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