Beat Richner eletto «svizzero dell’anno»
Il pediatra e musicista zurighese Beat Richner è stato designato «svizzero dell'anno» per il suo impegno a favore dei bambini della Cambogia.
In occasione del primo Swiss Award, una specie di Oscar svizzero, Richner è stato votato da un telespettatore su cinque.
Lo «svizzero dell’anno» Beat Richner ha fondato negli ultimi dieci anni in Cambogia tre ospedali, dove centinaia di bambini malati sono stati curati gratuitamente.
Il finanziamento delle strutture è assicurato da donazioni a da sussidi destinati all’aiuto allo sviluppo. Il governo cambogiano ha contribuito al progetto mettendo a disposizione alcuni terreni.
Critiche dall’OMS
Beat Richner è stato criticato più volte dall’Organizzazione mondiale della sanità. Secondo l’OMS, il pediatra zurighese usa metodi della medicina occidentale troppo cari e inadeguati per un paese in via di sviluppo.
Richner ha dal canto suo ribattuto di non voler disparità di trattamento fra ricchi e poveri.
Altri riconoscimenti
Lo zurighese non è però stato il solo a ricevere un riconoscimento. Nella categoria «politica» ha vinto l’ex consigliera federale Ruth Dreifuss, unica donna insignita di un premio.
Per “l’economia” si è distinto Joe Ackermann, per la «cultura» gli architetti Jacques Herzog e Pierre de Meuron, mentre per la categoria «società» ha vinto il premio Nobel per la chimica Kurt Wüthrich.
Simon Amman ha brillato per lo «sport» e Victor Giacobbo per lo «showbusiness».
Primo Swiss Award
È la prima volta che viene assegnato il titolo di «svizzero dell’anno». I telespettatori potevano scegliere fra 18 candidati che, nel corso del 2002, si erano particolarmente distinti per creatività o estrosità o per il loro coraggio.
Lo Swiss Award è stato organizzato dalla televisione svizzera tedesca, da SwissLos e dai giornali «Blick», «Bilanz» e «Schweizer Illustrierte». Un premio che ha dunque unicamente radici svizzere tedesche.
swissinfo e agenzie
Altri riconoscimenti:
Ruth Dreifuss (politica);
Joe Ackermann (economia);
Kurt Wütrich (società);
Architetti Herzog & De Meuron (cultura);
Simon Amman (sport);
Viktor Giacobbo (showbusiness).
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